La Relazione sull’Amministrazione della Giustizia 2024, presentata dal Ministro della Giustizia in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2025, fotografa lo stato del sistema giudiziario italiano con dati e analisi aggiornate. Il settore civile si distingue per un incremento delle iscrizioni a ruolo, un rallentamento nelle definizioni dei procedimenti e un aumento dei costi legati al patrocinio a spese dello Stato. Inoltre, persistono criticità nel pagamento degli indennizzi ex lege Pinto per l’eccessiva durata dei processi. Vediamo nel dettaglio i numeri e le tendenze che emergono dal documento ministeriale. Il “Formulario commentato del nuovo processo civile – Aggiornato ai correttivi Cartabia e mediazione” di Lucilla Nigro offre un supporto pratico e operativo per affrontare ogni fase del contenzioso civile
Indice
- 1. Aumento delle cause civili iscritte a ruolo
- 2. Boom delle cause di protezione internazionale
- 3. Meno definizioni, clearance rate in calo
- 4. Patrocinio a spese dello Stato: una spesa fuori controllo
- 5. Pagamenti ex lege Pinto: debiti arretrati per 403 milioni di euro
- 6. Conclusioni sulla giustizia civile
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1. Aumento delle cause civili iscritte a ruolo
Nel 2024, il numero complessivo dei procedimenti civili iscritti a ruolo è aumentato del 6,5% rispetto all’anno precedente. L’incremento ha riguardato in particolare:
- la Corte di Cassazione (+8,6%);
- i Tribunali (+3,4%);
- i Giudici di Pace (+13,5%).
Viceversa, sono in leggero calo le iscrizioni presso:
- la Corte d’Appello (-1,3%);
- il Tribunale per i Minorenni (-1,9%).
A livello di materie, si registrano aumenti significativi nei giudizi a cognizione ordinaria in Tribunale (+11,1%) e nelle controversie di lavoro del pubblico impiego (+35%), mentre il contenzioso commerciale (-2,9%) e la volontaria giurisdizione (-15,6%) risultano in calo. Il “Formulario commentato del nuovo processo civile – Aggiornato ai correttivi Cartabia e mediazione” di Lucilla Nigro offre un supporto pratico e operativo per affrontare ogni fase del contenzioso civile
Formulario commentato del nuovo processo civile
Il volume, aggiornato alla giurisprudenza più recente e agli ultimi interventi normativi, il cd. correttivo Cartabia e il correttivo mediazione, raccoglie oltre 200 formule, ciascuna corredata da norma di legge, commento, indicazione dei termini di legge o scadenze, delle preclusioni e delle massime giurisprudenziali. Il formulario si configura come uno strumento completo e operativo di grande utilità per il professionista che deve impostare un’efficace strategia difensiva nell’ambito del processo civile. L’opera fornisce per ogni argomento procedurale lo schema della formula, disponibile anche online in formato editabile e stampabile. Lucilla NigroAutrice di formulari giuridici, unitamente al padre avv. Benito Nigro, dall’anno 1990. Avvocato cassazionista, Mediatore civile e Giudice ausiliario presso la Corte di Appello di Napoli, sino al dicembre 2022.
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2. Boom delle cause di protezione internazionale
Uno dei dati più rilevanti della Relazione 2024 è l’aumento dei procedimenti in materia di protezione internazionale, cresciuti del 65% rispetto all’anno precedente. Il numero di nuove iscrizioni è passato da 36.242 nel 2023 a 59.840 nel 2024. Questo aumento rappresenta una sfida organizzativa per i Tribunali, chiamati a gestire un contenzioso particolarmente complesso e con tempistiche spesso incompatibili con le esigenze di efficienza del sistema.
3. Meno definizioni, clearance rate in calo
Se da un lato crescono le nuove cause, dall’altro diminuisce il numero dei procedimenti definiti. La Relazione evidenzia una riduzione del 2% delle definizioni rispetto al 2023. Questo dato incide negativamente sul cosiddetto clearance rate, ovvero il rapporto tra procedimenti definiti e procedimenti iscritti, che scende da 1,08 nel 2023 a 0,99 nel 2024. Ciò significa che il numero di procedimenti pendenti è aumentato, con il rischio di nuovi arretrati.
4. Patrocinio a spese dello Stato: una spesa fuori controllo
Un altro elemento critico riguarda il patrocinio a spese dello Stato, il cui costo è in costante aumento. Dal 2015 al 2023, la spesa per il patrocinio gratuito è passata da 215 milioni di euro annui a 493 milioni di euro. Nel solo 2023, la cifra è stata di 493 milioni di euro, la stessa del 2022.
L’Organismo Congressuale Forense (OCF) ha sollecitato il Ministero della Giustizia a separare il capitolo di spesa del patrocinio gratuito da quello delle altre spese di giustizia (compensi per consulenti, periti, traduttori, custodi, giudici popolari e testimoni). Attualmente, questi costi sono tutti inclusi nella stessa voce di bilancio, rendendo difficile una gestione trasparente e razionale delle risorse.
Per il 2024, il fabbisogno stimato per il patrocinio gratuito è di 660 milioni di euro, ma le risorse disponibili risultano insufficienti. La situazione diventa particolarmente critica nell’ultimo quadrimestre dell’anno, quando molti uffici giudiziari si trovano a corto di fondi per liquidare i compensi dovuti.
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5. Pagamenti ex lege Pinto: debiti arretrati per 403 milioni di euro
Il problema delle lungaggini processuali e dei conseguenti risarcimenti previsti dalla legge Pinto resta una delle principali criticità del sistema civile. Nel 2024 sono stati stanziati:
- 132,4 milioni di euro sul primo programma di gestione (PG1);
- 7,6 milioni di euro sul secondo (PG2).
Tuttavia, nonostante il pagamento di oltre 92 milioni di euro a novembre 2024, il debito arretrato al 31 dicembre 2023 era ancora di 403 milioni di euro.
Il Ministero ha adottato la piattaforma Siamm Pinto Digitale per velocizzare le richieste di liquidazione, ma il problema dei ritardi nei pagamenti ha prodotto un’ondata di azioni esecutive promosse dai creditori contro l’Amministrazione, con conseguente aumento delle spese per interessi e procedimenti di recupero. Per affrontare questa situazione, nel 2025 partirà il piano straordinario PINTOPAGA, con l’obiettivo di azzerare il debito arretrato.
6. Conclusioni sulla giustizia civile
Dalla Relazione 2024 emergono dati preoccupanti per la giustizia civile. L’aumento delle nuove iscrizioni, combinato con un rallentamento nelle definizioni, sta contribuendo a un incremento dell’arretrato. Il sistema continua a essere gravato da costi elevati per il patrocinio a spese dello Stato, con una spesa che ha quasi raddoppiato dal 2015 a oggi. Il problema dei pagamenti ex lege Pinto rimane una ferita aperta, con oltre 400 milioni di euro di debito arretrato e l’urgenza di misure straordinarie per evitarne l’aggravamento.
Le riforme e i progetti di digitalizzazione introdotti dal Ministero saranno sufficienti per invertire questa tendenza? Il 2025 sarà un anno decisivo per verificarne gli effetti concreti.
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