Fassino: soldi ai comuni, siamo al limite

Redazione 24/09/13
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Fra le richieste dell’Ufficio di Presidenza di ieri l’esclusione dei piccoli comuni dal Patto di stabilità

 

tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it

 

“Erogazione immediata, già nelle prossime ore, della prima rata Imu perché non si può pensare di togliere una tassa che introitava più 5 miliardi di euro senza conseguenze. I sindaci fanno di tutto per continuare a fornire servizi e mantenere gli impegni con dipendenti e fornitori ma occorre che lo Stato cambi strada, altrimenti c’è il rischio concreto di una crisi di liquidità”. Per il Presidente dell’Anci, Piero Fassino, è questo “il punto dirimente” che i comuni pongono all’attenzione del Governo che su questo “si è impegnato ufficialmente per l’inizio di questa settimana. Ci aspettiamo che si mantenga fede agli impegni”.
Parlando con i giornalisti ieri al termine dell’Ufficio di Presidenza Anci, che ha approvato un documento in cui vengono ribadite le istanze dei sindaci nei confronti dell’Esecutivo, il sindaco di Torino torna a lanciare il grido d’allarme a nome di tutti i sindaci. In gioco ci sono stipendi e fatture da pagare ai fornitori “quindi non sono praticabili ulteriori dilazioni” ha ammonito Fassino che ha parlato chiaramente di “punto limite oltre il quale non si può andare”.

Subito dopo l’emergenza della rata Imu, per il Presidente Anci viene la convocazione del tavolo negoziale Stato-Comuni dove discutere del riassetto dei rapporti istituzionali e finanziari. “Da anni ci vengono diminuite risorse, responsabilità, prerogative e poteri. Da 12 anni – ha precisato – ci chiedono sacrifici che dal 2007 ad oggi hanno il valore di 16,5 miliardi di euro. Dal 2014 si intraprenda una strada nuova, un percorso diverso per una interlocuzione diretta e costante”.
Fassino torna poi a sottolineare come i comuni non siano “centri di spesa parassitaria ma enti che ai cittadini offrono asili nido, scuole materne, servizi agli anziani, assistenza ai disabili, trasporto pubblico locale. Queste sono cose essenziali per la vita dei cittadini”.
Le richieste dei sindaci siano quindi discusse “nel dettaglio e nei contenuti ma in un tavolo negoziale che il Governo ci ha assicurato a breve. È quella la sede dove discutere i rapporti, la nuova service tax e un Patto di stabilità meno stringente”.
Sul pericolo stipendi per i dipendenti, sollevato la settimana scorsa nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni finanza e bilancio della Camera, Fassino osserva come i comuni “in questi anni hanno dimostrato, pur con tagli continui, di saper e voler dare servizi ai cittadini, ed è quello che vogliamo continuare a fare.

Al termine dell’Ufficio di Presidenza di ieri, Anci ha redatto il citato documento finale dove si sintetizzano le proposte dei sindaci. Oltre alle questioni relative all’Imu e all’apertura del tavolo di confronto con i comuni, i primi cittadini da Milano chiedono l’integrazione del fondo di solidarietà, una ulteriore proroga a dopo il 30 settembre per la restituzione delle anticipazioni di tesoreria e il ristoro delle risorse mancanti dal gettito Imu 2012 pari a circa 700 milioni di euro.
Anci chiede poi a Governo e Parlamento “di procedere rapidamente” all’approvazione del disegno di legge sul riordino istituzionale, prevedendo che questo sia “collegato all’approvazione della legge di stabilità”.
Sul Patto di stabilità, infine, oltre alla richiesta di rivederlo chiedendo uno “sconto” di un miliardo sul contributo dei comuni, l’Anci chiede “con forza” di escludere i piccoli comuni. “L’applicazione di questa norma per i municipi sotto i 5mila abitanti – chiosa Fassino –  crea forti problemi di amministrazione e soprattutto non incide in maniera significativa sui conti”.

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