Esecuzione penale esterna: nuove linee guida dal Ministero

Scarica PDF Stampa Allegati

Il 5 ottobre 2023 il Dipartimento per la Giustizia minorile e di Comunità presso il Ministero della Giustizia ha diffuso la Circolare n. 7 titolata “L’esecuzione penale esterna quale sistema di probation. Linee di indirizzo e indicazioni operative”.
Per approfondimenti si consiglia il volume: Procedimento ed esecuzione penale dopo la Riforma Cartabia

Scarica la circolare

1697488991_circolare-epe-quale-sistema-di-probation-signed-4-1-1.pdf 639 KB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Indice

1. La circolare: linee guida esecuzione penale esterna


Le linee di indirizzo contenute nella Circolare n. 7/23 presentano il dichiarato obiettivo di sistematizzare, condividere e razionalizzare gli assetti dei processi operativi e di servizio dell’esecuzione penale esterna. Secondo la Circolare è necessario rintracciare il fil rouge che accomuna i diversi ambiti di intervento del sistema dell’esecuzione penale esterna. Gli scenari che le differenti misure e sanzioni penali propongono sono riconducibili, pur nella varietà degli istituti e delle fattispecie, sostanzialmente a quattro esigenze:

  • fornire alle autorità giudiziarie investite della decisione sull’an relativo alla concedibilità delle misure e sanzioni di comunità, i migliori elementi di conoscenza e valutazione, a partire da quella relativa al rischio di recidiva, realizzando ciò che può essere definito un vero e proprio “studio di fattibilità”;
  • progettare fasi, metodi, strumenti ed occasioni trattamentali che possano disegnare concretamente i percorsi penali delle persone in carico, declinando l’esecuzione delle misure e sanzioni alla luce delle peculiari traiettorie di vita, con gli obiettivi di: a) stimolare e sostenere la acquisizione e il consolidamento della piena consapevolezza rispetto al significato storico del fatto-reato, alle conseguenze (esistenziali, economiche, psicologiche, e via dicendo) da esso cagionate alle persone e contesti sociali coinvolti, al ruolo rivestito dalle persone individuate (ovvero indicate) quali autrici dei fatti; b) proporre fruibili occasioni e opportunità di riparare, nella misura e con le modalità possibili, al danno causato dal fatto-reato, motivando le persone prese in carico a adoperarsi concretamente per il benessere e la sicurezza delle comunità di riferimento. Tale attività sarà tanto più significativa quanto più sarà focalizzata sull’effettivo danno prodotto nei confronti della persona offesa, considerato che “un reato è non solo un torto alla società, ma anche una violazione dei diritti individuali delle vittime” (Direttiva 2012/29/UE, punto 9);
  • verificare, controllare e sostenere lo svolgimento dei programmi di trattamento, rimodulando, se necessario, le traiettorie dei percorsi penali ed offrendo una risposta adeguata e tempestiva rispetto all’evoluzione di tali percorsi;
  • restituire alle autorità giudiziarie competenti, sia in corso di svolgimento delle misure e sanzioni, che al termine delle stessa, una valutazione accurata, approfondita e affidabile dell’andamento del percorso compiuto, delle difficoltà affrontate, dei risultati ottenuti, unitamente all’aggiornamento della valutazione del rischio di recidiva.

Potrebbero interessarti anche:

2. Obiettivi e funzioni


Lo scenario degli obiettivi e delle funzioni, per il medesimo documento, deve essere declinato in modo flessibile rispetto a numerose variabili: specificità dei fatti-reato; tipologia delle misure e sanzioni; contesti sociali di riferimento; caratteristiche, risorse e problematiche individuali; fattori di rischio e di protezione; disponibilità di strumenti e iniziative per la progettazione di programmi di trattamento efficaci. Alla luce di tali elementi, si rende pertanto necessario riorganizzare gli interventi in una logica sistemica, nella quale i singoli percorsi penali sono posti al servizio della sicurezza e del benessere dei territori e delle persone. Fine dell’attività istruttoria di competenza degli uffici, cui si rivolge la Circolare, è fornire alle autorità decisorie un quadro approfondito di informazioni e valutazioni, contenente una descrizione il più accurata possibile delle opportunità di riuscita (e, ovviamente, dei fattori di rischio) di un possibile percorso penale extramurario, presenti al momento della decisione. Al contempo, si tratta di prefigurare, sulla base dei bisogni di tutti gli attori coinvolti nel fatto di reato e della stessa comunità, le linee portanti del programma di trattamento da adottarsi in caso di concessione della misura o sanzione. I nuclei tematici che dovranno essere considerati sono stati indicati direttamente dal documento: il grado di consapevolezza dell’antigiuridicità della condotta; la valutazione prognostica del rischio di recidiva; il grado e i bisogni di integrazione sociale.

Volume consigliato


Anche attraverso numerosi schemi e tabelle e puntuali rassegne giurisprudenziali poste in coda a ciascun capitolo, gli istituti e i relativi modi di operare trovano nel volume un’organica sistemazione al fine di assicurare al professionista un sussidio di immediata utilità per approntare la migliore strategia processuale possibile nel caso di specie.

FORMATO CARTACEO

Procedimento ed esecuzione penale dopo la Riforma Cartabia

Aggiornato al D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 150 (Riforma Cartabia) e alla L. 30 dicembre 2022, n. 199, di conv. con mod. del D.L. 31 ottobre 2022, n. 162 (Decreto Nordio), il presente volume è un’analisi operativa degli istituti del nostro sistema sanzionatorio penale, condotta seguendo l’iter delle diverse fasi processuali. Anche attraverso numerosi schemi e tabelle e puntuali rassegne giurisprudenziali poste in coda a ciascun capitolo, gli istituti e i relativi modi di operare trovano nel volume un’organica sistemazione al fine di assicurare al professionista un sussidio di immediata utilità per approntare la migliore strategia processuale possibile nel caso di specie. Numerosi sono stati gli interventi normativi degli ultimi anni orientati nel senso della differenziazione della pena detentiva: le successive modifiche del codice penale, del codice di procedura penale e dell’ordinamento penitenziario, la depenalizzazione di alcuni reati; l’introduzione dell’istituto della non punibilità per particolare tenuità del fatto; la previsione della sospensione del processo con messa alla prova operata; le stratificate modifiche dell’ordinamento penitenziario. Con attenzione alla novità, normativa e giurisprudenziale, e semplicità espositiva, i principali argomenti trattati sono: la prescrizione; l’improcedibilità; la messa alla prova; la sospensione del procedimento per speciale tenuità del fatto; l’estinzione del reato per condotte riparatorie; il patteggiamento e il giudizio abbreviato; la commisurazione della pena (discrezionalità, circostanze del reato, circostanze attenuanti generiche, recidiva, reato continuato); le pene detentive brevi (sanzioni sostitutive e doppi benefici di legge); le misure alternative, i reati ostativi e le preclusioni; le misure di sicurezza e le misure di prevenzione. Cristina MarzagalliMagistrato attualmente in servizio presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea come Esperto Nazionale Distaccato. Ha maturato una competenza specifica nell’ambito del diritto penale e dell’esecuzione penale rivestendo i ruoli di GIP, giudice del dibattimento, magistrato di sorveglianza, componente della Corte d’Assise e del Tribunale del Riesame reale. E’ stata formatore della Scuola Superiore della Magistratura per il distretto di Milano.

Cristina Marzagalli | Maggioli Editore 2023

Avv. Biarella Laura

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento