Diritto privato europeo: perché potrebbe essere una delle materie più spendibili?

Redazione 13/11/20
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In un contesto come quello odierno è impensabile rimanere legati esclusivamente al contesto italiano. Mentre prima si rimaneva legati esclusivamente al Paese d’origine, al giorno d’oggi non valutare nemmeno lontanamente un’esperienza di studio, formazione o lavoro all’estero è diventato impensabile e, forse, anche anacronistico. L’Europa offre numerose opportunità ai giovani e ai non (solo) giovani, seguendo il principio del Lifelong Learning, ovvero un percorso di apprendimento e di formazione che dura tutta la vita, in ambito Erasmus+. E’ diventato sempre più semplice svolgere un periodo di scambio all’estero con borse di studio vantaggiose che permettono di accrescere il proprio bagaglio culturale, personale e professionale. Inoltre, anche a livello lavorativo, molte sono, le possibilità da valutare anche in contesto europeo. Con l’unificazione dei sistemi universitari a livello comunitario, tramite procedimenti di equipollenza è possibile vedersi riconoscere il proprio titolo di studio, rendendolo oltremodo spendibile all’estero. Per questo motivo è estremamente importante che gli studenti, sin dalla scuola superiore, abbiano un’idea chiara sul concetto di “internazionalità”. Se si rimane in ambito giuridico, conoscere la materia italiana è un ottimo punto di partenza, ma potrebbe non essere sufficiente se si intende operare in ambito comunitario e, in modo più ampio, internazionale. Un percorso universitario che include materie che, in ottica comparata, permettono uno studio combinato della materia nazionale e della materia comunitaria potrebbe essere un vero asso nella manica. Inserire, anche come materia a scelta o crediti in esubero, il corso di Diritto privato europeo potrebbe aprire numerose porte in ambito internazionale. Se la materia dovesse sembrare non nelle nostre corde, ci si può iniziare a bagnar le labbra con uno studio e un approfondimento personali, grazie anche a un valido manuale di diritto privato europeo con aggiornamenti, facilmente reperibile sul web. Ma vediamo insieme perché inserire un esame di questo tipo!

 

Lavorare all’estero al giorno d’oggi: opportunità per giuristi

 

Avere una formazione internazionale, grazie ad esami quali Diritto privato europeo o Diritto privato comparato, permette ai giuristi e futuri giuristi di aprirsi a un’ottica internazionale e di approfondire non solo il funzionamento del nostro ordinamento, ma anche il funzionamento delle casistiche similari in ambito europeo. Facendo una semplice e rapida ricerca su Google, ci si rende subito conto dei numerosi annunci di lavoro dedicati ad avvocati italiani all’estero. Questo perché la clientela italiana è estesa sul suolo internazionale e molte sono le aziende che se ne occupano. Molte sono le aziende con sede legale all’estero che lavorano con partner italiani o studi legali con sedi sia in Italia che all’estero. In questi casi, oltre a una solida esperienza professionale pregressa, è richiesta anche una formazione specifica vista la casistica delicata. Inoltre, si potrebbe avere la possibilità di lavorare anche in contesti diversi da quello prettamente legato allo studio legale: si potrebbe lavorare per aziende che si occupano di servizi bancari, commerciali, ma anche nell’ambito HR o della consulenza. Non bisogna dimenticare, inoltre, di approfondire in modo considerevole la lingua: il progetto di trasferimento all’estero, infatti, va valutato con attenzione e gettando delle solide basi dall’inizio del percorso universitario, grazie a delle esperienze di studio e scambio all’estero, anche per brevi periodi.

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