Anna Costagliola
Nella seduta del 3 novembre scorso il Consiglio dei Ministri ha approvato, tra gli altri, anche lo schema di decreto legislativo diretto a recepire la direttiva 2011/83 sui diritti dei consumatori, che modifica le precedenti direttive 93/13/CEE e 1999/44/CE e abroga le direttive 85/577/CEE e 97/7/CE, garantendo un livello di protezione dei consumatori più elevato.
L’armonizzazione di taluni aspetti dei contratti a distanza conclusi dai consumatori e dei contratti da essi negoziati fuori dei locali commerciali è apparsa necessaria per promuovere un effettivo mercato interno dei consumatori, che raggiunga il giusto equilibrio tra un elevato livello di tutela dei consumatori e la competitività delle imprese, assicurando al contempo il rispetto del principio di sussidiarietà.
Allo stesso modo, ci si è resi conto di come il potenziale transfrontaliero delle vendite a distanza, che dovrebbe essere uno dei principali risultati tangibili del mercato interno, non sia stato fino ad oggi completamente sfruttato; rispetto alla crescita significativa delle vendite a distanza negli ultimi anni, è rimasta limitata la crescita delle vendite a distanza transfrontaliere. Anche il potenziale transfrontaliero dei contratti negoziati fuori dei locali commerciali (vendita diretta) è stato limitato da una serie di fattori che includono le diverse norme nazionali di tutela dei consumatori; rispetto alla crescita della vendita diretta a livello nazionale negli ultimi anni, è rimasto esiguo, invece, il numero di consumatori che utilizza questo canale per gli acquisti transfrontalieri.
La completa armonizzazione delle informazioni precontrattuali e del diritto di recesso nei contratti a distanza e nei contratti negoziati fuori dei locali commerciali mira innanzitutto al raggiungimento di un livello elevato di protezione dei consumatori e di un migliore e più efficiente funzionamento del mercato interno tra imprese e consumatori. Grazie ad una tale armonizzazione dovrebbe essere, infatti, possibile eliminare gli ostacoli derivanti dalla frammentazione delle norme e completare il mercato interno in questo settore, così garantendo notevoli risparmi (in termini di oneri amministrativi) per le imprese che desiderano vendere a livello transfrontaliero con le stesse modalità di vendita nazionali, con le stesse condizioni contrattuali standard e gli stessi materiali informativi.
Mediante la previsione, peraltro, di maggiori informazioni precontrattuali per i consumatori, in particolare nei contratti a distanza e negoziati al di fuori dei locali commerciali, il decreto di recepimento intende consentire a ciascun consumatore di operare una scelta consapevole quando procede ad un acquisto e ai professionisti di poter operare in maniera più trasparente e funzionale sia nel mercato interno che in quello transfrontaliero.
Il provvedimento, infine, favorirà le vendite on line, caratterizzate da un elevato potenziale di crescita.
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