Diritto all’oblio: come bilanciarlo con la riservatezza?

Redazione 29/03/18
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Diritto all’oblio e diritto alla riservatezza

La Corte di Cassazione si è pronunciata in materia di diritto all’oblio e diritto alla riservatezza, con riferimento alla necessità di procedere ad un bilanciamento tra i contrapposti interessi, che può sfociare nella compressione dell’uno o dell’altro, a seconda della specificità del caso. Si tratta della sentenza n. 6919 del 20 marzo scorso, con cui i giudici di legittimità hanno affermato che “in tema di riservatezza, dal quadro normativo e giurisprudenziale nazionale ed europeo (artt. 8 e 10, comma 2, CEDU e 7 e 8 della c.d. “Carta di Nizza”), si ricava che il diritto all’oblio può subire una compressione, a favore dell’ugualmente fondamentale diritto di cronaca, solo in presenza dei seguenti presupposti: 1) contributo arrecato dalla diffusione dell’immagine o della notizia ad un dibattito di interesse pubblico; 2) interesse effettivo ed attuale alla diffusione dell’immagine o della notizia; 3) elevato grado di notorietà del soggetto rappresentato, per la peculiare posizione rivestita nella vita pubblica del Paese; 4) modalità impiegate per ottenere e dare l’informazione, che deve essere veritiera, diffusa in modo non eccedente lo scopo informativo, nell’interesse del pubblico, e scevra da insinuazioni o considerazioni personali; 5) la preventiva informazione circa la pubblicazione o trasmissione della notizia o dell’immagine a distanza di tempo, in modo da consentire il diritto di replica prima della sua divulgazione al pubblico.

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Diritto all’oblio: responsabilità e risarcimento del danno

Attraverso i contributi della giurisprudenza nazionale ed europea, l’opera ricostruisce i contorni del diritto all’oblio e delle relative forme di tutela, responsabilità e risarcimento del danno.Di taglio pratico, il testo garantisce all’operatore i mezzi necessari per l’esercizio di un diritto di non ancora facile definizione, illustrando gli strumenti di tutela dei dati personali presenti in rete.Il volume è completato da un’appendice normativa, una ricca rassegna di giurisprudenza nazionale ed europea, dalla raccolta dei provvedimenti significativi del Garante per la protezione dei dati personali e da indicazioni operative su come cancellare i dati dall’indicizzazione automatica dei principali motori di ricerca.Andrea Sirotti GaudenziÈ avvocato e docente universitario. Patrocina davanti alla Corte europea dei Diritti dell’Uomo e alla Corte di Giustizia dell’Unione europea, innanzi alle quali ha ottenuto alcuni significativi provvedimenti. È chiamato a svolgere attività di insegnamento presso vari Atenei. Dirige il “Notiziario giuridico telematico” ed è responsabile di INFCON (Istituto Nazionale per la Formazione Continua), dell’ADISI di Lugano e di altri enti scientifici. È autore di numerosi volumi, tra cui “Il nuovo diritto d’autore”, “Trattato pratico del risarcimento del danno”, “Codice della proprietà industriale”. È presidente del Cesdet, Centro Studi di Diritto Europeo delle Telecomunicazioni. Collabora a diverse testate ed è editorialista della rivista “Guida al Diritto del Sole 24 Ore”.

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L’orientamento della giurisprudenza europea e nazionale

La Corte di Cassazione, nel risolvere la controversia in esame, ha richiamato la giurisprudenza europea e nazionale, le quali condividono la necessità di considerare le “modalità impiegate per ottenere l’informazione ed al contenuto della pubblicazione, che devono, non soltanto riferirsi a notizie vere, accertate come tali sulla base di fonti affidabili e verosimili, ma devono essere altresì non eccedenti rispetto allo scopo informativo“.

Nel caso di specie, parte delle informazioni circolate sono state ritenute veritiere e affidabili e non esorbitanti lo scopo di informazione, in quanto è stato accertato che le modalità di acquisizione delle stesse risultavano “prive di [ … ] insinuazioni o considerazioni personali”. In altra parte, le informazioni non sono risultate riconducibili alla fattispecie della satira, particolare tipologia di cronaca, in quanto non “espressione di una critica in forma paradossale, surreale ed iperbolica, sebbene si riferissero un fatto vero“.

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