Il diritto alla privacy, o diritto alla riservatezza, rappresenta una delle principali conquiste dei sistemi giuridici moderni, configurandosi come un diritto fondamentale dell’individuo. Esso tutela la sfera privata, personale e familiare delle persone, garantendo il controllo sui propri dati personali e proteggendo contro intrusioni illecite nella vita privata. In Italia, la privacy trova fondamento nella Costituzione, nella normativa europea e nel Codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs. 196/2003, modificato dal D.lgs. 101/2018).
Indice
1. Fondamento normativo
- Costituzione italiana
Sebbene il termine “privacy” non sia esplicitamente menzionato, i seguenti articoli costituzionali ne costituiscono il fondamento: - Art. 2: Riconosce e garantisce i diritti inviolabili della persona, inclusa la riservatezza.
- Art. 13: Tutela la libertà personale, comprendendo la protezione della sfera privata.
- Art. 14 e 15: Proteggono il domicilio e la segretezza delle comunicazioni.
- Normativa europea
- Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea (art. 7 e 8): Garantisce il rispetto della vita privata e familiare e stabilisce il diritto alla protezione dei dati personali.
- Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR, Reg. UE 2016/679): Costituisce il principale strumento normativo per la tutela della privacy in Europa.
- Normativa italiana
- Codice della privacy (D.lgs. 196/2003): Adattato al GDPR, disciplina la protezione dei dati personali e le modalità di trattamento.
- D.lgs. 101/2018: Introduce le modifiche necessarie per conformare la normativa nazionale al GDPR.
2. Definizione e ambito di applicazione
La privacy riguarda la protezione della vita privata e dei dati personali. In particolare, comprende:
- Dati personali: Qualsiasi informazione che identifica o rende identificabile una persona fisica (es. nome, indirizzo, numero di telefono).
- Dati particolari (ex dati sensibili): Informazioni che rivelano origini razziali, convinzioni religiose, stato di salute, orientamento sessuale, ecc.
- Dati giudiziari: Riguardano condanne penali o reati.
L’ambito di applicazione è molto vasto, includendo la tutela della privacy:
- Nel trattamento dei dati personali (digitali o cartacei).
- Nella comunicazione digitale (es. email, social media).
- Nell’ambiente lavorativo, scolastico o sanitario.
3. Principi fondamentali della protezione dei dati
Il GDPR e la normativa italiana stabiliscono i principi cardine che regolano il trattamento dei dati personali:
- Liceità, correttezza e trasparenza: I dati devono essere trattati in modo legale e trasparente nei confronti dell’interessato.
- Limitazione delle finalità: I dati devono essere raccolti per scopi specifici, espliciti e legittimi.
- Minimizzazione dei dati: Devono essere raccolti solo i dati necessari per il raggiungimento delle finalità.
- Esattezza: I dati devono essere accurati e aggiornati.
- Limitazione della conservazione: I dati non devono essere conservati più del necessario.
- Integrità e riservatezza: I dati devono essere trattati in modo sicuro per garantire protezione contro accessi non autorizzati.
4. Diritti dell’interessato
Il diritto alla privacy si concretizza attraverso i diritti dell’interessato, previsti dal GDPR:
- Diritto di accesso: Ottenere conferma del trattamento dei propri dati e accedervi.
- Diritto di rettifica: Correggere eventuali errori o imprecisioni nei dati.
- Diritto alla cancellazione (diritto all’oblio): Richiedere la cancellazione dei dati, salvo motivi legittimi per conservarli.
- Diritto di limitazione del trattamento: Limitare l’uso dei dati in determinate circostanze.
- Diritto alla portabilità: Ricevere i dati personali in un formato strutturato e trasferirli ad altro titolare.
- Diritto di opposizione: Opporsi al trattamento per motivi legittimi o per finalità di marketing diretto.
5. Responsabilità nel trattamento dei dati
Chi tratta i dati personali (titolare o responsabile del trattamento) è tenuto a rispettare obblighi specifici:
- Garantire la conformità al GDPR e alle normative nazionali.
- Adottare misure di sicurezza tecniche e organizzative.
- Informare gli interessati sul trattamento dei dati tramite un’informativa chiara e dettagliata.
- Notificare eventuali violazioni dei dati personali (data breach) al Garante per la protezione dei dati personali entro 72 ore.
6. Violazioni della privacy
Le violazioni della privacy possono comportare:
- Conseguenze amministrative: Sanzioni pecuniarie fino al 4% del fatturato annuo globale o 20 milioni di euro (art. 83 GDPR).
- Conseguenze civili: Risarcimento del danno subito dall’interessato.
- Conseguenze penali: In Italia, il trattamento illecito di dati personali può configurare reati previsti dal Codice della Privacy (es. art. 167 D.lgs. 196/2003).
7. Giurisprudenza rilevante
La giurisprudenza ha contribuito a delineare l’ambito del diritto alla privacy:
- Corte di Giustizia UE, sentenza Google Spain (2014): Ha riconosciuto il diritto all’oblio nel contesto dei motori di ricerca.
- Corte Costituzionale italiana, sentenza n. 20/2019: Ha affermato il diritto alla privacy anche in relazione al bilanciamento con la libertà di stampa.
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