Decreto di adeguamento al GDPR, approvato dal Governo

Redazione 09/08/18
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Nella giornata dell’8 agosto 2018, il Consiglio dei Ministri ha esaminato diversi provvedimenti di adeguamento alla normativa europea. Tra di essi, si segnala in particolar modo l’approvazione del decreto che introduce disposizioni per l’adeguamento della nostra normativa nazionale in materia di privacy, al Regolamento Ue 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016 (noto come Gdpr, entrato in vigore in Italia il 25 maggio 2018), relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati.

Salvi i provvedimenti del Garante

Per semplificare l’applicazione della norma – si legge in un comunicato dell’8 agosto 2018 dello stesso Consiglio dei Ministri – si è deciso di agire novellando il codice della privacy attualmente vigente (D.Lgs. n. 196/2003), nonostante il citato Regolamento Ue abbia cambiato di fondo la prospettiva e l’approccio alla tutela della privacy, introducendo, tra l’altro, il principio dell’accountability.

Per una maggior continuità, si è inoltre scelto di far salvi, per un periodo transitorio, i provvedimenti del Garante e le autorizzazioni, che saranno oggetto di successivo riesame, nonché i Codici deontologici vigenti. Essi restano fermi, nell’attuale configurazione, nelle materie di competenza degli Stati membri, mentre possono essere riassunti e modificati su iniziativa delle categorie interessate quali codici di settore.

Ispezioni e sanzioni alle imprese, a pieno regime tra 8 mesi

In considerazione delle esigenze di semplificazione delle micro, piccole e medie imprese, è previsto che il Garante promuova modalità semplificate di adempimento degli obblighi del titolare del trattamento. A tal proposito, si è pensato ad un periodo di 8 mesi per l’attuazione a pieno regime dei poteri di indagine affidati al Garante privacy. In particolare, le Commissioni parlamentari hanno chiesto una sorta di moratoria per l’attività ispettiva e sanzionatoria (con conseguente spesso pesanti), sulla scia di quanto avvenuto in altri Paesi d’Europa, come ad esempio la Francia.

Adempimenti semplificati per le Pmi, dati sulla salute e nuove fattispecie penali

Il presente Decreto, nella versione approvata dal Consiglio dei Ministri, conferma la possibilità di una semplificazione degli adempimenti per le Pmi – com’è d’altra parte indirizzato lo stesso Regolamento Ue – la cui individuazione è affidata ai provvedimenti del Garante privacy.

Ed ancora, è prevista l’adozione di disposizioni specifiche per la disciplina dei dati relativi alla salute, demandate, anche qui, ai provvedimenti del Garante. Sono infine introdotte alcune fattispecie penali, in caso di comunicazione e diffusione illecita di dati riferibili a un numero rilevante di persone e di acquisizione fraudolenta di dati.

Si segnala tuttavia che per un’analisi più esaustiva delle novità introdotte, è necessario attendere la pubblicazione del testo definitivo in Gazzetta ufficiale.

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