DDL concorrenza: professionisti sotto attacco

Redazione 27/02/15
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Non bastavono i tempi biblici della giustizia italiana, l’aumento delle spese processuali, i cambiamenti nelle elezioni e nei regolamenti forensi, il governo ha via via proposto diverse soluzioni per stimolare la competitività nella professione, in nome della “liberalizzazione” che, a detta degli economisti, dovrebbe rappresentare la soluzione alla ripresa economica del Paese.

Il DDL sulla concorrenza approvato dal Consiglio dei Ministri del 20 febbraio 2015 riguarda assicurazioni, fondi pensionistici, comunicazioni, poste, energia elettrica e gas, banche, farmacie e farmaci, ma soprattutto notai, avvocati, commercialisti e ingegneri.

E a giudicare dalle accese critiche mosse dalle categorie professionali non sarà impresa facile l’iter di approvazione parlamentare.
Sintetizziamo i punti principali oggetto della proposta di legge che riguardano avvocati e notai.

Avvocati. Il disegno di legge propone:
– la soppressione del vincolo di appartenenza a un’unica associazione professionale
– obbligo di presentare un preventivo (oggi solo su richiesta dell’assistito)
– sì alle società multiprofessionali e all’ingresso di capitali esterni

 

Notai. Il provvedimento interverrà su: 
– soppressione del divieto di pubblicità
– allargamento del territorio di competenza (dal distretto di Corte d’appello a tutto il territorio regionale)
– cancellazione del reddito minimo di 50mila euro
– riduzione degli atti per cui è richiesta autentica notarile: le transazioni relative a passaggi di proprietà immobiliari fino a 100mila euro e per unità non a uso abitativo, potranno essere redatte da altri professionisti (avvocati in primis). La norma chiarisce, inoltre, che il potere di firma spetta esclusivamente ai professionisti muniti di polizza assicurativa pari almeno al valore del bene dichiarato nell’atto
– eliminato l’obbligo di atto notarile per la costituzione di società a responsabilità limitata con capitale fino a 20 mila euro
– estensione degli atti per i quali il passaggio notarile potrà essere sostituito dalla sottoscrizione digitale

Per Mirella Casiello, presidente OUA, il ddl «ha alcuni aspetti positivi come l’aumento delle competenze per quanto riguarda la compravendita degli immobili, che possono moderatamente contribuire al sostegno della professione in un momento di grave crisi». Maggiori critiche, invece, sorgono sull’obbligo di preventivo vista la difficoltà di fare previsioni attendibili stanti i tempi e le storture della giustizia.

Per i notai, il ddl introduce aspetti meno positivi. Oltre a minori garanzie sull’ambito territoriale riservato, devono fare i conti con l’eliminazione del controllo preventivo di legalità attribuita finora alla propria professione per le transazioni relative a beni immobili a uso non abitativo fino a 100mila euro di valore catastale e sulla costituzione delle srl semplificate e delle società semplici. Il rischio è di esporre l’intero Paese a forti rischi di criminalità, abusi e frodi con grave danno economico sociale. La rimozione di tali atti dalle competenze dei notai, ad avviso della maggior parte dei professionisti, porterà ad una inevitabile rarefazione delle verifiche in materia di antiriciclaggio, (oggi il 91% delle segnalazioni delle professioni provengono da notai), minando l’affidabilità dei pubblici registri.

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