Corte EDU: l’assoluzione penale prevale sul giudicato tributario – Il caso Tasoncom v. Moldavia

L’assoluzione in sede penale prevale anche su un giudicato tributario definitivo, se entrambi i procedimenti si riferiscono ai medesimi fatti materiali.

Indice

La sentenza della Corte: prevalenza dell’assoluzione penale


La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU), nella sentenza del 22 ottobre 2024 relativa al caso Tasoncom Srl v. Moldavia, ha stabilito un principio fondamentale per il diritto tributario e penale: l’assoluzione in sede penale prevale anche su un giudicato tributario definitivo, qualora entrambi i procedimenti si riferiscano ai medesimi fatti materiali.
La società moldava Tasoncom Srl aveva esercitato il diritto alla detrazione dell’IVA e alla deduzione di costi aziendali, basandosi su fatture emesse da fornitori che, al momento delle operazioni, non erano più soggetti passivi IVA. Nonostante la regolarità formale delle fatture, l’autorità fiscale moldava contestava la legittimità delle detrazioni e deduzioni, sostenendo che le operazioni sottostanti fossero inesistenti.
A seguito di una verifica fiscale, Tasoncom si vide recapitare un avviso di accertamento che includeva il recupero di circa un milione di euro in imposte, oltre a sanzioni e penali per un totale di 700.000 euro. Parallelamente, venne avviato un procedimento penale per frode fiscale.
La vicenda giudiziaria si sviluppò su due binari paralleli:

  • In primo grado, Tasoncom ottenne una sentenza favorevole in sede tributaria.
  • Successivamente, fu condannata in primo grado nel processo penale.
  • In appello, la società perse nel giudizio tributario, mentre fu assolta con formula piena nel processo penale, poiché “il fatto non sussiste”.

Nonostante l’assoluzione penale definitiva, il giudicato tributario sfavorevole rimase in vigore.
La Corte EDU ha riconosciuto la violazione dell’articolo 1 Protocollo 1 (protezione della proprietà) e dell’articolo 6 §1 (diritto a un equo processo) della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Ha sottolineato che l’assoluzione penale definitiva avrebbe dovuto prevalere sul giudicato tributario, soprattutto considerando che entrambi i procedimenti si riferivano agli stessi fatti materiali.
Inoltre, la Corte ha richiamato il principio di proporzionalità, affermando che un contribuente in buona fede non può essere penalizzato per irregolarità commesse dai fornitori, se non era ragionevolmente in grado di conoscerle.
Sebbene la sentenza riguardi la Moldavia, i principi espressi dalla Corte EDU hanno rilevanza anche per l’ordinamento italiano. In Italia, la giurisprudenza ha spesso considerato autonomi i giudizi penali e tributari, anche quando si riferiscono agli stessi fatti. Tuttavia, la decisione della Corte EDU suggerisce la necessità di un coordinamento più stretto tra i due ambiti, al fine di garantire la coerenza delle decisioni giudiziarie e la tutela dei diritti fondamentali dei contribuenti.
Gli avvocati e i professionisti del settore devono essere consapevoli di queste implicazioni, considerando l’eventualità di invocare la prevalenza del giudicato penale assolutorio in sede tributaria, soprattutto quando vi è identità di fatti tra i due procedimenti.
La sentenza Tasoncom v. Moldavia rappresenta un importante precedente nella tutela dei diritti dei contribuenti, affermando che l’assoluzione penale definitiva deve prevalere su un giudicato tributario sfavorevole, quando entrambi i procedimenti si riferiscono agli stessi fatti. Questo principio rafforza la necessità di un approccio integrato tra diritto penale e tributario, al fine di garantire la coerenza delle decisioni giudiziarie e la protezione dei diritti fondamentali. Il tema è stato trattato sulla rivista Blast, che puoi raggiungere cliccando su questo link

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