Pubblicato il 12 giugno 2025 nella Gazzetta Ufficiale n. 134, il D.Lgs. n. 81/2025 – noto come “decreto correttivo bis” – introduce rilevanti disposizioni integrative e correttive in materia di adempimenti fiscali, concordato preventivo biennale, giustizia tributaria e sistema sanzionatorio. Il provvedimento completa la riforma tributaria avviata nel 2024, intervenendo su molteplici profili di attuazione e coordinamento normativo. Per approfondimenti sul tema consigliamo “Come cancellare i debiti fiscali – Cartelle esattoriali, avvisi di accertamento e ingiunzioni fiscali”, un manuale operativo e completo, che si distingue per l’approccio sistematico e pratico, disponibile su Shop Maggioli e Amazon
Indice
- 1. Adempimenti tributari: proroghe, semplificazioni e rinvii
- 2. Concordato preventivo biennale: esclusioni, soglie e nuovi termini
- 3. Giustizia tributaria: digitalizzazione e notifiche telematiche
- 4. Riforma delle sanzioni tributarie: ravvedimento operoso e aiuti di Stato
- 5. Indicazioni operative per i professionisti sul nuovo decreto correttivo bis
- 6. Conclusioni
1. Adempimenti tributari: proroghe, semplificazioni e rinvii
Il primo nucleo di interventi riguarda le modifiche agli obblighi fiscali per contribuenti e operatori IVA. In particolare, è confermata la proroga dell’utilizzo dei vecchi coefficienti di redditività per i contribuenti forfetari, rinviando l’adozione dei nuovi coefficienti collegati alla classificazione ATECO 2025. Si continua quindi a fare riferimento all’allegato n. 2 della legge n. 145/2018, con classificazione ATECO 2007.
Ulteriori novità riguardano la scadenza per l’invio delle certificazioni uniche dei lavoratori autonomi, posticipata al 30 aprile a partire dal 2026, e la disponibilità delle dichiarazioni precompilate per le partite IVA, spostata al 20 maggio. Cambia anche la periodicità della trasmissione delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria, che diventa annuale anziché semestrale.
Infine, si semplificano i termini di versamento dell’IVA da parte dei forfetari che effettuano acquisti intracomunitari: l’imposta sarà versata entro il 16 del secondo mese successivo alla fine del trimestre in cui è avvenuto l’acquisto. Per approfondimenti sul tema consigliamo “Come cancellare i debiti fiscali – Cartelle esattoriali, avvisi di accertamento e ingiunzioni fiscali”, un manuale operativo e completo, che si distingue per l’approccio sistematico e pratico, disponibile su Shop Maggioli e Amazon
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2. Concordato preventivo biennale: esclusioni, soglie e nuovi termini
Sul fronte del concordato preventivo biennale (CPB), il decreto n. 81/2025 abroga, a decorrere dal 1° gennaio 2025, la possibilità per i soggetti in regime forfetario di aderire al CPB. La norma riguarda il Capo III del Titolo II del D.Lgs. 13/2024, originariamente previsto per estendere il concordato anche ai forfetari.
Il termine per l’adesione al CPB viene prorogato dal 31 luglio al 30 settembre. Inoltre, il decreto introduce un tetto massimo alla proposta di reddito per i soggetti con alta affidabilità fiscale (punteggio ISA ≥ 8). Le soglie sono graduate: +10% con ISA 10, +15% con ISA tra 9 e 9,99, e +25% con ISA tra 8 e 8,99.
Si segnala l’inserimento di nuove cause di esclusione per i professionisti in associazioni o società che non aderiscono al CPB e l’introduzione di una norma interpretativa in materia di conferimenti rilevanti per la decadenza. Inoltre, eventuali differenze superiori a 85.000 euro tra reddito effettivo e reddito concordato comportano l’applicazione delle aliquote ordinarie IRPEF (43%) e IRES (24%) sulla parte eccedente.
3. Giustizia tributaria: digitalizzazione e notifiche telematiche
Il decreto interviene sul D.Lgs. 175/2024, rafforzando la digitalizzazione del processo tributario. I difensori dovranno attestare la conformità dei documenti al “documento analogico detenuto” e non più all’“originale”, in un’ottica di semplificazione.
Viene inoltre esteso l’utilizzo della PEC alle notifiche nei giudizi di ottemperanza, e si prevede la possibilità per il presidente della Corte di giustizia tributaria di dare lettura immediata del dispositivo in udienza. Si tratta di interventi volti a garantire maggiore efficienza, celerità e uniformità nel processo tributario telematico.
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4. Riforma delle sanzioni tributarie: ravvedimento operoso e aiuti di Stato
Il quarto asse del provvedimento riguarda le sanzioni. Il decreto modifica l’Allegato 1 del D.Lgs. n. 141/2024, introducendo una nuova graduazione delle sanzioni per violazioni doganali e accise. Sul piano sostanziale, rilevante è l’estensione del ravvedimento operoso anche in caso di annullamento parziale di atti.
In materia di imposta di registro, viene modificato l’art. 69 del D.P.R. n. 131/1986, con l’introduzione di una sanzione minima specifica. Il D.Lgs. 218/1997 viene adeguato alle novità in tema di accertamento con adesione, in coerenza con quanto introdotto dal D.Lgs. 13/2024.
Una modifica particolarmente rilevante riguarda la disciplina del recupero di aiuti di Stato fiscali: gli atti di recupero dovranno essere notificati, a pena di decadenza, entro l’ottavo anno successivo alla fruizione dell’aiuto o alla violazione, mentre gli avvisi di accertamento seguono la stessa tempistica a partire dalla dichiarazione fiscale che ne attesta la percezione.
5. Indicazioni operative per i professionisti sul nuovo decreto correttivo bis
Alla luce delle novità introdotte dal decreto correttivo bis, è opportuno che i professionisti procedano tempestivamente all’aggiornamento dei propri strumenti operativi, modulistica e scadenziari fiscali. In particolare, per i contribuenti in regime forfetario, si raccomanda di verificare l’applicazione dei coefficienti di redditività previsti dalla L. 145/2018 e di adeguare i calcoli relativi alle liquidazioni IVA per gli acquisti intracomunitari in base ai nuovi termini di versamento. Sul fronte del concordato preventivo biennale, sarà necessario ricalcolare la proposta di reddito tenendo conto delle soglie ISA introdotte e delle nuove esclusioni previste per studi associati e società tra professionisti. Si suggerisce, inoltre, di monitorare con attenzione le cause di decadenza e le conseguenze in caso di scostamenti tra reddito dichiarato e concordato. Infine, gli avvocati tributaristi dovranno aggiornare le proprie prassi in relazione alla notifica a mezzo PEC nei giudizi di ottemperanza e all’attestazione di conformità documentale, in coerenza con le modifiche al processo tributario telematico. Una formazione tempestiva e la revisione degli adempimenti interni saranno fondamentali per garantire la piena conformità alle nuove disposizioni.
6. Conclusioni
Il D.Lgs. n. 81/2025 rappresenta un tassello fondamentale del cantiere di riforma tributaria avviato nel biennio 2024-2025. Le modifiche puntano a rafforzare certezza del diritto, semplificazione operativa per contribuenti e professionisti, e maggiore razionalizzazione della giustizia tributaria. Resta ora da valutare l’impatto applicativo delle misure in vista delle scadenze 2025-2026.
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