Consiglio dei Ministri, via libera al decreto per i precari della pubblica amministrazione

Redazione 27/08/13
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Stabilizzazione dei precari, semplificazione Sistri, agenzia per i fondi Ue e taglio su auto blu in un disegno di legge e in un decreto-legge

 

Francesco Maltoni (tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it)

 

Ieri sera il Governo ha finalmente dato l’ok al decreto-legge e e al d.d.l. salva precari della pubblica amministrazione, un provvedimento a lungo atteso, che ha avuto, peraltro, una gestazione difficile, dopo l’inatteso rinvio di venerdì.
Secondo la versione ufficiale si era reso necessario un ulteriore approfondimento – legato, a detta del Governo, solo ad aspetti tecnici sulla ripartizione delle risorse stanziate – per autorizzare il via libera al testo che dovrebbe sancire la fine del precariato nella macchina statale. Ma sarà davvero così? Vediamo.

Innanzitutto, il disegno di legge introduce una nuova corsia preferenziale a tutti i lavoratori della p.a. assunti con contratto a termine nei concorsi pubblici. D’ora in avanti, infatti, e fino a tutto il 2015, il 50% dei posti messi a bando nelle selezioni, sarà riservato per il 50% a coloro che abbaiano maturato almeno tre anni di servizio nell’ultimo quinquennio.

Sempre in materia di organici, poi, viene stabilito come adottare contratti a tempo determinato, nella pubblica amministrazione, debba rappresentare, da qui in poi, esclusivamente un’eccezione o un’esigenza per “rispondere a esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale”. Restano inconvertibili i contratti in scadenza in forma definitiva, mentre le assunzioni a tempo indeterminato vengono identificate come le uniche applicabili nell’ambito p.a.

Passando invece al versante dei dirigenti, c’è tempo fino al 31 dicembre 2013 per gli enti al fine di adottare i regolamenti organizzativi, pena, dal prossimo primo gennaio, l’impossibilità di ricorrere a nuovi innesti nei quadri della p.a. Tutelati, comunque, i dirigenti con rapporti in corso e fino a fine contratto. Viene formata, fino a dicembre, una riserva degli incarichi dirigenziali equivalente al numero dei quadri in eccedenza rispetto al piano di ristrutturazione organico.

Arrivando in tema esuberi, invece, viene specificato che ci saranno altri 12 mesi rispetto al termine prefissato di fine 2014 per potersi ritirare dal lavoro con i requisiti antecedenti alla legge Fornero. La previsione dei numeri in eccedenza dovrà essere fornita entro il prossimo 30 settembre; non oltre la fine del 2015, poi, andranno indicati anche tutti coloro che, posti tra le quote in esubero, non potranno essere reintegrati. Quindi, viene concesso alle società partecipare di accordarsi per attuare piani paralleli di mobilità del proprio personale (massimo 3 anni, con quota del 30% dello stipendio spettante alla “municipalizzata”), così come quegli enti che controllino le società stesse verranno obbligati a stilare dei piani industriali sugli organici delle società stesse.

Tra le novità sicuramente più attese del d.d.l. salva precari, poi, la conferma di nuove mille assunzioni nel corpo dei Vigili del Fuoco, a lungo attese dalla massa di discontinui che prestano servizio nelle caserme. A questo proposito, le graduatorie vengono spostate di validità fino alla conclusione del 2015: nel complesso, si tratta di un portafoglio di circa 75 milioni di euro nei prossimi 3 anni, che inciderà sui compensi dei volontari.

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