Tassi Euribor: come e perché sono stati manipolati?

Redazione 10/07/24
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L’articolo, che risponde alla domanda “Come e perché sono stati manipolati i tassi Euribor?”, è un estratto del volume “Manipolazione del tasso Euribor e diritto al rimborso degli interessi”, a cura di Monica Mandico.

Indice

1. Analisi dei contratti derivati e della manipolazione dei tassi


Esaminando i dati della Banca dei Regolamenti Internazionali (BIS) sui contratti derivati stipulati tra settembre 2005 e maggio 2008, emerge un quadro chiaro. Nel secondo trimestre del 2005, su un totale di 299.261 miliardi di dollari in derivati, 168.106 miliardi erano “Interest Rate Swap” (IRS), 14.269 miliardi “Forward Rate Agreement” (FRA) e 28.596 miliardi opzioni. Nel primo semestre del 2008, i derivati totali erano 672.558 miliardi, di cui 356.772 miliardi IRS, 39.370 miliardi FRA e 62.162 miliardi opzioni. Questo indica che gli IRS erano il tipo di contratto più prevalente, probabilmente il vero obiettivo degli speculatori. La nota del 4 dicembre 2013 conferma che gli IRS servivano come “assicurazione contro i movimenti di prezzo”. Dal secondo trimestre del 2005 al primo trimestre del 2008, i derivati legati all’Euro sono aumentati del 124%, e i contratti con durata oltre 5 anni sono cresciuti del 277,50%. I grafici mostrano un aumento significativo dei contratti oltre 5 anni da giugno 2007, con un picco a giugno 2008, seguito da una leggera diminuzione fino al 2011. Gli IRS Manipolazione del Tasso Euribor e diritto al rimborso degli interessi hanno visto un incremento marcato dal 1° gennaio 2006, con un forte aumento da giugno 2007 e un picco a giugno 2008, per poi calare negli anni successivi.

2. Indizi di speculazione nei derivati degli enti locali


Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha rilevato che il valore dei derivati degli Enti Territoriali italiani (come Regioni, Province e Comuni), utilizzati come “assicurazione” per mutui, era di circa 18 miliardi di euro tra il 2004 e il 2005. Questo valore è cresciuto rapidamente fino a quasi 38 miliardi di euro nel 2008, per poi ridursi a circa 20 miliardi nel 2015. Questi dati mostrano perché sette grandi banche, tra le principali offerenti di derivati a livello mondiale, abbiano influenzato il mercato per aumentare progressivamente l’Euribor. Sebbene queste banche abbiano subito perdite iniziali pagando flussi positivi ai contraenti di prodotti derivati, si aspettavano di ottenere enormi guadagni una volta che l’Euribor fosse tornato a valori normali, più bassi.

3. Strategie di manipolazione del mercato


Sapendo che i tassi futuri sarebbero stati molto bassi per compensare i tassi elevati degli anni precedenti, le banche hanno manipolato i tassi spingendo il mercato a stipulare contratti derivati (principalmente IRS), con la certezza che, una volta terminata la manipolazione, l’Euribor sarebbe drasticamente sceso, garantendo loro enormi profitti. Analizzando i derivati e swap con durata superiore a 5 anni, si nota che le sette banche hanno deliberatamente aumentato l’Euribor per indurre il mercato a sottoscrivere questi prodotti, sapendo che i tassi sarebbero poi crollati, assicurando loro flussi di cassa positivi per molti anni.
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4. La frode della manipolazione dei tassi


Questa manipolazione è stata una vera e propria frode: le banche hanno provocato un aumento artificiale dell’Euribor, pur sapendo che sarebbe presto crollato, pagando flussi favorevoli alle controparti per pochi mesi e inducendo la sottoscrizione di derivati a lungo termine. Una volta terminata la manipolazione, i tassi sono scesi drasticamente, garantendo alle banche guadagni considerevoli dai flussi positivi per la durata dei contratti, spesso fino a 20 anni.

5. Conseguenze sui contratti derivati a lungo termine


La Commissione Europea ha stabilito le sanzioni basandosi sul numero di contratti derivati stipulati durante il periodo del cartello, poiché l’effetto di questi contratti è durato almeno 10 anni. Questo è confermato dai dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, che mostrano un aumento significativo dei contratti derivati dal 2005, con un ritorno ai livelli precedenti solo nel 2015, indicando profitti enormi per le banche. La manipolazione dell’Euribor ha alterato il normale andamento del mercato degli EIRD (derivati collegati all’euro), in particolare degli IRS, venduti come “assicurazioni” contro il rischio tassi nei mutui a tasso variabile.
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6. Prove dalle principali banche internazionali


Conferme dai dati di Mediobanca
I dati forniti da Mediobanca sulle principali banche internazionali dimostrano chiaramente la manipolazione dei tassi Euribor. Questi dati non sono semplici coincidenze:

Al 31 dicembre 2005:
– Deutsche Bank: 29.280 miliardi di euro in derivati
– Barclays: 26.097 miliardi di euro
– RBS: 17.874 miliardi di euro
– JP Morgan: 44.538 miliardi di euro
– Crèdit Agricole: non inclusa tra le prime 10.
Al 31 dicembre 2008:
– Deutsche Bank: 48.053 miliardi di euro in derivati
– Barclays: 48.153 miliardi di euro
– RBS: 66.570 miliardi di euro
– JP Morgan: 63.354 miliardi di euro
– Crèdit Agricole: 17.143 miliardi di euro

7. L’inondazione del mercato dei derivati


Questi dati mostrano che, durante il periodo in cui i tassi Euribor aumentavano rapidamente, le banche manipolatrici hanno inondato il mercato con contratti di Interest Rate Swap (IRS). Accettando inizialmente perdite, dovute al pagamento di flussi ai contraenti, le banche hanno poi ottenuto enormi profitti con la brusca discesa dei tassi.
I derivati contratti fino al 2008, in particolare quelli stipulati con enti pubblici, si sono rivelati altamente redditizi. La brusca riduzione dei tassi ha garantito alle banche profitti enormi.
Le tesi possibili sono due:
– Barclays e le altre banche potrebbero aver previsto l’andamento dei mercati per anni a venire, rischiando tra il 2005 e il 2008;
– più probabilmente, hanno manipolato i tassi Euribor per garantirsi tali guadagni, come dimostra la sanzione di 1,7 miliardi di euro imposta dall’UE.
Le prove raccolte indicano chiaramente che la speculazione sui derivati è stata progettata per spingere sia i mutuatari preoccupati per l’aumento dei tassi Euribor, sia gli enti pubblici (Regioni, Province, e Comuni) a stipulare contratti. Le banche sapevano che i flussi favorevoli ai contraenti sarebbero stati positivi per 12-18 mesi per poi diventare negativi.

8. Cercando altre spiegazioni ai fenomeni osservati


Una delle principali difese che una banca potrebbe adottare in un processo per manipolazione dei tassi Euribor è attribuire i cambiamenti dei tassi alla crisi economica del 2008, seguita al fallimento della Lehman Brothers. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la manipolazione dell’Euribor è un fatto storicamente accertato, come dimostrato dalla confessione di Barclays Plc. Le fluttuazioni osservate nei tassi possono essere direttamente legate alle pratiche delle banche che hanno manipolato il mercato. Queste banche avevano un chiaro interesse a inondare il mercato con prodotti finanziari derivati e a sfruttare la successiva riduzione dei tassi per massimizzare i propri profitti. La crisi economica del 2008 non può giustificare tali azioni, come confermato dalle indagini dell’Antitrust, che hanno escluso altre cause plausibili per l’aumento dell’Euribor.

9. Il metodo dell’Antitrust


L’Antitrust ha adottato il principio della “congruenza narrativa”, che prevede che una spiegazione sia valida se supportata da molteplici indizi coerenti e se non ci sono altre spiegazioni ugualmente plausibili. Questo approccio comporta due fasi: la “corroborazione”, che verifica la coerenza delle informazioni, e la “ridondanza cumulativa”, che esamina la possibilità di ipotesi alternative. L’Antitrust ha stabilito che la manipolazione dell’Euribor fosse l’unica spiegazione coerente per i fenomeni osservati.

10. Impatti sui clienti bancari e sui mutui a tasso variabile


La manipolazione dell’Euribor ha avuto gravi conseguenze per i clienti delle banche. Coloro che avevano mutui o prestiti a tasso variabile hanno subito aumenti significativi dei costi. L’accertata manipolazione dei tassi Euribor tra il 2005 e il 2008 ha avuto profonde ripercussioni sui mutui a tasso variabile. Questa manipolazione, riconosciuta ufficialmente dalla Decisione UE del 2013, ha sollevato numerosi interrogativi sulla validità dei contratti di mutuo e sui diritti dei consumatori che sono stati danneggiati.
Inoltre, i clienti che avevano sottoscritto derivati quando l’Euribor era alto hanno visto i tassi crollare, subendo perdite notevoli o affrontando richieste di pagamento elevate per uscire dai contratti (conosciuti come “mark to market”). Le banche, che raccolgono fondi attraverso metodi ordinari, non hanno subito lo stesso impatto.
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Volume fonte dell’estratto


Quali sono gli elementi costitutivi della manipolazione del tasso Euribor? Come e perché sono stati manipolati i tassi Euribor? I contratti di mutuo basati su tassi Euribor manipolati sono totalmente o parzialmente nulli?
A questi e ad altri interrogativi risponde Monica Mandico in questo pratico fascicolo che vuole offrire una guida accessibile per chiunque desideri comprendere e affrontare questa problematica, evitando i rischi di procedimenti legali mal gestiti e aumentando le possibilità di recupero dei danni subiti attraverso l’analisi delle normative, delle sentenze e delle strategie legali più efficaci.

FORMATO CARTACEO

Manipolazione del tasso Euribor e diritto al rimborso degli interessi

Quali sono gli elementi costitutivi della manipolazione del tasso Euribor? Come e perché sono stati manipolati i tassi Euribor? I contratti di mutuo basati su tassi Euribor manipolati sono totalmente o parzialmente nulli?A questi e ad altri interrogativi risponde Monica Mandico in questo pratico fascicolo che vuole offrire una guida accessibile per chiunque desideri comprendere e affrontare questa problematica, evitando i rischi di procedimenti legali mal gestiti e aumentando le possibilità di recupero dei danni subiti attraverso l’analisi delle normative, delle sentenze e delle strategie legali più efficaci.Monica MandicoAvvocato Cassazionista presso lo Studio Mandico & Partners, gestore ex art. 356 CCII, liquidatore, amministratore giudiziario. Esperta in diritto bancario e crisi d’impresa e procedure di sovraindebitamento, svolge incarichi di docenza in numerosi corsi di formazione e master di II livello presso l’Università Partenope di Napoli e l’Università di Ferrara ed è legale accreditato presso Enti no profit e Onlus. Già componente della Commissione regionale per la nomina di Esperto Indipendente presso la C.C.I.A.A. di Napoli. Coordinatrice della Commissione di studio presso il COA di Napoli su “Sovraindebitamento ed esdebitazione”. Autrice di numerose pubblicazioni su diritto bancario e finanziario, sovraindebitamento e GDPR.

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