Censimento della giustizia penale: possibile revisione delle piante organiche

Redazione 14/03/15
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Il sistema giudiziario italiano è sotto osservazione.
Dopo l’analisi del settore civile, è stato pubblicato il censimento speciale della giustizia penale.
Il Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria in collaborazione con l’ufficio statistiche del Ministero ha reso noto, con comunicato del 14 Marzo 2015, l’ “Analisi dei flussi e delle pendenze nel settore penale Dicembre 2014”.

Unico obiettivo
è “migliorare la produttività degli uffici giudiziari portandola al livello dei tribunali che riescono a sviluppare le performance migliori. La lettura dei dati rilevati consentirà di orientare con più efficacia gli interventi da operare per migliorare il servizio giustizia reso ai cittadini verso obiettivi programmati e razionali.”

Il dossier prende in esame i 139 tribunali del Paese utilizzando gli stessi parametri utilizzati da organismi e istituzioni internazionali come la Banca Mondiale e la Commissione Europea per l’Efficienza della Giustizia (Cepej).

I dati del censimento evidenziano un totale di 3.544.633 processi penali pendenti a fine 2013, ripartiti nel: – 0,9 % in Cassazione,
7,5 % in Corte d’appello,
43,2 % in primo grado.
I procedimenti non ancora definiti dagli uffici requirenti sono invece 1.716.211.

Un altro parametro di censimento selettivo è la “durata effettiva dei processi”, da cui risulta che più della metà dei processi penali in primo grado si conclude entro un anno, mentre il 25 % dura tra 1 e 2 anni e il rimanente 25 % dura oltre 2 anni, cifra che definisce il rischio di esposizione delle casse dello Stato al risarcimento che le parti potrebbero richiedere per effetto della legge Pinto.

Numerose e dettagliate le tabelle contenute all’interno del censimento che consentono di avere un’idea generale della produttività dei diversi tribunali, dal primo all’ultimo grado di giustizia.
Clicca qui per visualizzare il testo del Censimento Penale

Le cifre globali debbono essere lette alla luce dell’analisi statistica selettiva  al fine di verificare:

  • la tipologia dei processi
  • la pianta organica dei magistrati e del personale amministrativo, con relativi vuoti di organico
  • i flussi in entrata e in uscita (sopravvenienze ed esaurimenti)
  • indice di “criminalità” (processi iscritti ogni 100mila abitanti)
  • durata media dei processi
  • durata effettiva oltre i due anni.

Solo con tale analisi ciascun Presidente di Tribunale potrà valutare la gravità della situazione del suo ufficio e adottare i rimedi più opportuni.

Nella relazione di accompagnamento il capo del Dipartimento dell’Organizzazione Giudiziaria, Mario Barbuto, afferma che “il completamento del censimento speciale di tipo selettivo iniziato con il settore civile e concluso con il settore penale consente ora al Ministero della Giustizia, di concerto con il Consiglio Superiore della Magistratura, di impostare l’operazione della revisione delle piante organiche, da tempo attesa ed auspicata da molti uffici giudiziari a seguito della “nuova geografia giudiziaria”.

Redazione

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