Caso Eternit: scatta la prescrizione. Ma non è finita

Redazione 24/02/15
Scarica PDF Stampa

Con sentenza depositata il 23 febbraio 2015, la Corte di Cassazione chiude il doloroso processo Eternit, prevedendo la cancellazione di condanne e risarcimenti per le vittime.
Un processo sbagliato, che non conteneva tutti i reati contestabili, come l’omicidio colposo e le lesioni che, se usati per rinviarlo a giudizio, non avrebbero portato alla prescrizione che ha falciato il procedimento.

Ad avviso della Cassazione l’imputazione di disastro a carico dell’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny non era la più adatta da applicare. “Il Tribunale ha confuso la permanenza del reato con la permanenza degli effetti del reato, la Corte di Appello ha inopinatamente aggiunto all’evento costitutivo del disastro eventi rispetto ad esso estranei ed ulteriori, quali quelli delle malattie e delle morti, costitutivi semmai di differenti delitti di lesioni e di omicidio“.
Gli ermellini rimproverano chi ha scelto la strada del disastro, che è un reato di pericolo. Ossia, punisce chi crea le condizioni per mettere a rischio la pubblica incolumità, indipendentemente dal fatto che il pericolo si materializzi o meno.

E’ stato così cancellato il diritto delle centinaia di vittime dell’amianto ad essere almeno indennizzate per la lenta agonia che ha divorato e divora tuttora le loro vite.

E il milionario svizzero non ‘paga’ nemmeno per non aver bonificato le fabbriche dismesse e le ampie aree contaminate. “La fattispecie incriminatrice del reato di disastro” – spiega la Suprema Corte – “non reca traccia di tale obbligo, né esso, o altro obbligo analogo, può desumersi dall’ordinamento giuridico, specie se riportato al momento in cui lo stesso dovrebbe considerarsi sorto (1986)“.

Ma l’odissea giudiziaria del caso Eternit non è ancora finita. E ad affermarlo è il pm torinese Raffaele Guariniello: “quando si dice che tutto è prescritto e non c’è più nulla da fare si commette un errore: la sentenza della Cassazione è importante, perché ammette la possibilità di procedere per omicidio“.

 

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento