C’è palese violazione della par conticio permettere ad un partecipante ad un appalto pubblico di sostituire una polizza cauzione con un altro documento nel caso in cui il beneficiario della garanzia sia errato

Lazzini Sonia 09/02/06
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Il Tar del Lazio, Sezione di Roma, con la sentenza numero 2804 del 2005 ci insegna che:

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<La censura si basa, invero, sulla sanabilit? della difformit? in quanto ?ininfluente sotto il profilo sostanziale?, quando, come si ? visto, si tratta invece di errore sostanziale perch? incidente sulla garanzia richiesta a tutela dell?interesse pubblico, ugualmente sostanziale, al corretto svolgimento ed all?utile ultimazione della procedura concorsuale; quindi di errore di per s? non sanabile. N? pu? ragionevolmente sostenersi che l?irregolarit? sia imputabile alla stazione appaltante e che per questa ragione essa fosse tenuta ad invitare i concorrenti a completare ed eventualmente integrare la documentazione prodotta, dal momento che ? giova a questo punto ribadirlo ? nel bando non vi era alcuna equivocit? sul beneficiario della polizza>

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Ma non solo.

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<Oltretutto, nel caso in esame la regolarizzazione avrebbe comportato non gi? l?integrazione del documento costituito dalla polizza, ma la sua sostituzione con altro documento di ben diverso contenuto, specie in ordine agli effetti sulla predetta garanzia; e ci? al di l? del termine fissato per la presentazione delle domande di partecipazione alla gara, quindi in palese violazione del principio della par condicio tra i concorrenti>

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a cura di Sonia LAZZINI

  • qui la sentenza

Lazzini Sonia

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