Autovelox e omologazione: lo stato attuale della giurisprudenza e le implicazioni operative

Negli ultimi mesi, il tema della legittimità degli accertamenti per eccesso di velocità mediante autovelox ha assunto un rilievo centrale.

Redazione 27/06/25

Negli ultimi mesi, il tema della legittimità degli accertamenti per eccesso di velocità mediante autovelox ha assunto un rilievo centrale nel dibattito giuridico, anche in ragione di alcune importanti pronunce della Corte di Cassazione che hanno sollevato dubbi sulla validità degli strumenti impiegati. Al centro della questione vi è la distinzione tra “approvazione” e “omologazione” degli apparecchi, con ricadute significative sull’efficacia delle sanzioni amministrative elevate dagli enti locali. Il presente contributo esamina il quadro normativo e giurisprudenziale attuale, offrendo agli avvocati un’analisi operativa delle strategie difensive e degli obblighi posti a carico delle amministrazioni. In tema, abbiamo organizzato il corso “Velox e controlli: come proseguire correttamente l’attività di accertamento”. Per approfondimenti in materia, consigliamo il volume Autovelox e controlli stradali dopo il nuovo codice della strada, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon.

Indice

1. Il quadro normativo di riferimento


L’accertamento della velocità tramite dispositivi elettronici rappresenta uno dei principali strumenti di controllo del rispetto dei limiti stradali. Ai sensi dell’art. 142 del Codice della Strada, il superamento dei limiti di velocità può essere rilevato anche con apparecchiature automatiche. Tuttavia, il comma 6 dello stesso articolo richiede espressamente che tali strumenti siano “omologati” secondo le modalità previste dall’art. 45, comma 6, del medesimo Codice.
Nel tempo, però, le amministrazioni hanno spesso fatto ricorso a dispositivi “approvati” dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ai sensi degli artt. 192 e 345 del Regolamento di attuazione del Codice della Strada (D.P.R. n. 495/1992), confondendo o sovrapponendo i concetti di approvazione e omologazione. Per approfondimenti in materia, consigliamo il volume Autovelox e controlli stradali dopo il nuovo codice della strada, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon.

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Autovelox e controlli stradali dopo il nuovo codice della strada

Soluzioni di Diritto è una collana che offre soluzioni operative per la pratica professionale o letture chiare di problematiche di attualità. Uno strumento di lavoro e di approfondimento spendibile quotidianamente. L’esposizione è lontana dalla banale ricostruzione manualistica degli istituti ovvero dalla sterile enunciazione di massime giurisprudenziali. Si giunge a dare esaustive soluzioni ai quesiti che gli operatori del diritto incon- trano nella pratica attraverso l’analisi delle norme, itinerari dottrinali e giurisprudenziali e consigli operativi sul piano processuale. Omologazione o approvazione degli autovelox: quando è valido l’accertamento? Quali sono i requisiti di validità della contestazione delle violazioni mediante i dispositivi tecnologici? Come funziona il nuovo Tutor 3.0 per il controllo della velocità? Quando è possibile contestare una multa per autovelox? La presente guida risponde ai quesiti più frequenti sulle rilevanti novità intervenute sulla disciplina degli autovelox e dei controlli stradali alla luce del nuovo decreto autovelox e del nuovo codice della strada (legge 25 novembre 2024, n. 177).Arricchito da esempi pratici e casi giurisprudenziali, il volume offre un pratico strumento per aggiornarsi alle ultime novità normative e giurisprudenziali con un testo di facile consultazione.Antonio Gerardo DianaGiurista, esperto di diritto civile, processuale civile ed amministrativo, è autore di numerose pubblicazioni giuridiche monografiche e collettanee.

 

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2. Omologazione e approvazione degli autovelox: una distinzione sostanziale


La giurisprudenza recente, in particolare l’ordinanza n. 10505 del 18 aprile 2024 e la successiva ordinanza n. 2857 del 5 febbraio 2025 della Seconda Sezione Civile della Corte di Cassazione, ha chiarito in modo netto che si tratta di procedure differenti e non fungibili. L’omologazione è un processo più rigoroso, che comporta una verifica tecnica formale della rispondenza dell’apparato ai requisiti normativi e alle caratteristiche funzionali richieste per l’impiego in ambito sanzionatorio.
L’approvazione, invece, attiene alla conformità del prototipo e alla possibilità di produzione in serie, ma non garantisce ex se la piena idoneità dello strumento all’accertamento delle violazioni. Di conseguenza, l’utilizzo di apparecchi privi di omologazione può comportare l’illegittimità dell’accertamento e la nullità della sanzione, come affermato dalla Cassazione.

3. Il principio di affidamento delle amministrazioni pubbliche


In reazione alla crescente mole di contenziosi, l’Avvocatura Generale dello Stato ha sviluppato una linea difensiva fondata sul principio di affidamento. Secondo tale impostazione, i Comuni avrebbero agito in buona fede nel fare affidamento sulle autorizzazioni ministeriali, ritenendole valide anche in assenza di una formale omologazione.
Questa tesi, tuttavia, si scontra con il principio di legalità dell’azione amministrativa, per cui ogni sanzione deve essere irrogata nel pieno rispetto delle norme vigenti. È dunque opinione diffusa in dottrina che l’affidamento non possa sanare un vizio di legittimità originario, quale la mancanza dell’omologazione di un dispositivo. La responsabilità di tale mancanza ricade esclusivamente sull’amministrazione, senza possibilità di traslare l’onere sul cittadino sanzionato.

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4. L’impatto del Decreto 11 aprile 2024 e l’introduzione del Tutor 3.0


Con l’entrata in vigore del nuovo Decreto Ministeriale 11 aprile 2024, le amministrazioni locali sono state chiamate a una revisione dei dispositivi in uso, per verificarne la conformità alle nuove regole imposte dal cosiddetto “Decreto Salvini”. Il periodo transitorio è ormai concluso, e ciò comporta un nuovo obbligo di verifica tecnica e documentale delle postazioni fisse e mobili.
Contemporaneamente, è stato introdotto il sistema Tutor 3.0, che si caratterizza per una maggiore precisione nella rilevazione della velocità media. Sebbene tale tecnologia possa offrire una maggiore affidabilità, essa non è esente dall’obbligo di omologazione e taratura periodica. Inoltre, la recente giurisprudenza ha già posto l’attenzione sulla necessità di rispettare tutte le fasi procedurali di installazione, comprese la preventiva autorizzazione prefettizia e l’adeguata segnalazione agli utenti della strada.

5. Strategie difensive e profili di illegittimità


Alla luce di quanto esposto, gli avvocati impegnati nella difesa di utenti multati per eccesso di velocità hanno oggi a disposizione numerose argomentazioni giuridiche. Tra queste:

  • Verifica dell’omologazione del dispositivo: è necessario richiedere copia del decreto di omologazione e del relativo verbale di installazione.
  • Controllo della segnaletica e delle autorizzazioni: la mancata segnalazione preventiva o l’assenza di autorizzazione prefettizia costituiscono motivi validi di opposizione.
  • Esame della taratura periodica: l’assenza di verifiche periodiche può rendere inattendibile il dato rilevato.
  • Contestazione della responsabilità amministrativa: si può far leva sul principio di legalità e sul divieto di sanzioni in assenza di norme certe e applicabili.

È consigliabile evitare contestazioni generiche, e strutturare la difesa su elementi concreti e documentati del caso specifico, valorizzando eventuali vizi di forma o di merito dell’accertamento.

6. Conclusioni operative


L’evoluzione giurisprudenziale sul tema degli autovelox e della loro omologazione pone le basi per un contenzioso ancora aperto e suscettibile di nuovi sviluppi. Se da un lato la giurisprudenza di legittimità tende ad affermare l’obbligatorietà dell’omologazione, dall’altro lato le amministrazioni locali si trovano spesso impreparate a fronteggiare le conseguenze operative di tale indirizzo.
In questo contesto, l’avvocato può svolgere un ruolo cruciale nell’assistenza al cittadino, ma anche nella consulenza agli enti pubblici per la messa a norma dei dispositivi, l’aggiornamento tecnico e l’adeguamento procedurale. Solo un approccio consapevole e tecnicamente informato può garantire una tutela efficace dei diritti, sia sul versante sanzionatorio che su quello amministrativo.

Formazione per professionisti


“Velox e controlli: come proseguire correttamente l’attività di accertamento”
📅 Mercoledì 9 luglio 2025 – 🕙 Ore 10.00 – 12.30
🎓 Docente: Giuseppe Carmagnini

Il corso affronterà i temi dell’omologazione e approvazione, della successione normativa, delle ordinanze della Cassazione, del decreto 11 aprile 2024 e dei rapporti con le prefetture. Ampio spazio sarà riservato ai quesiti dei partecipanti.
PROGRAMMA
 Gli accertamenti strumentali nel Codice della strada.    
• Omologazione ed approvazione degli strumenti.    
• L’evoluzione normativa    
• Gli approdi giurisprudenziali e le lacune della Cassazione    
• La linea ministeriale e quella dell’Avvocatura Generale dello Stato    
• Il contenzioso e la difesa in giudizio    
• La valutazione: continuare o interrompere gli accertamenti?    
• Il decreto 11 aprile 2024 e la fine del periodo transitorio    
• Gli aspetti tecnici del decreto 11 aprile 2024 e i rapporti con le prefetture    
• Conclusioni e quesiti
L’iscrizione include il materiale didattico, l’attestato, l’accesso alla registrazione per 30 giorni.
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