Attraverso la circolare del 23 gennaio, inviata alle Prefetture, il Ministero dell’Interno ha invitato gli stessi organi di governo a utilizzare la tesi difensiva espressa dall’Avvocatura dello Stato nelle questioni relative alla violazione dell’articolo 142 del codice della strada e alla tematica dell’omologazione delle apparecchiature di rilevamento della velocità (autovelox), dopo la nota questione sollevata dall’ordinanza numero 10505 dell’aprile 2024, dalla Corte di Cassazione. Per approfondimenti in materia, consigliamo il volume Autovelox e controlli stradali dopo il nuovo codice della strada.
Indice
1. L’omologazione differisce dall’approvazione secondo la Cassazione
Il termine “omologazione” utilizzato dal legislatore nell’articolo 142 del Codice della Strada ha posto una questione molto dibattuta nelle sedi giudiziarie. L’ordinanza numero 10505, e le numero 20492 e 20413 della Corte di Cassazione che ne sono seguite, hanno ritenuto che i termini approvazione ed omologazione non risultassero equiparabili, al contempo evidenziando che unicamente l’omologazione renda leciti gli accertamenti della violazione dell’articolo 142 del codice della strada, attraverso autovelox. Per approfondimenti in materia, consigliamo il volume Autovelox e controlli stradali dopo il nuovo codice della strada.
Autovelox e controlli stradali dopo il nuovo codice della strada
Soluzioni di Diritto è una collana che offre soluzioni operative per la pratica professionale o letture chiare di problematiche di attualità. Uno strumento di lavoro e di approfondimento spendibile quotidianamente. L’esposizione è lontana dalla banale ricostruzione manualistica degli istituti ovvero dalla sterile enunciazione di massime giurisprudenziali. Si giunge a dare esaustive soluzioni ai quesiti che gli operatori del diritto incon- trano nella pratica attraverso l’analisi delle norme, itinerari dottrinali e giurisprudenziali e consigli operativi sul piano processuale. Omologazione o approvazione degli autovelox: quando è valido l’accertamento? Quali sono i requisiti di validità della contestazione delle violazioni mediante i dispositivi tecnologici? Come funziona il nuovo Tutor 3.0 per il controllo della velocità? Quando è possibile contestare una multa per autovelox? La presente guida risponde ai quesiti più frequenti sulle rilevanti novità intervenute sulla disciplina degli autovelox e dei controlli stradali alla luce del nuovo decreto autovelox e del nuovo codice della strada (legge 25 novembre 2024, n. 177).Arricchito da esempi pratici e casi giurisprudenziali, il volume offre un pratico strumento per aggiornarsi alle ultime novità normative e giurisprudenziali con un testo di facile consultazione.Antonio Gerardo DianaGiurista, esperto di diritto civile, processuale civile ed amministrativo, è autore di numerose pubblicazioni giuridiche monografiche e collettanee.
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2. La tesi difensiva dell’Avvocatura sull’omologazione dell’autovelox
Essendo stati intrapresi numerosi ricorsi da parte degli automobilisti, l’Avvocatura generale dello Stato ha prospettato una tesi difensiva che il Viminale ha comunicato e illustrato alle prefetture, con l’invito a farla propria.
3. Equivalenza tra omologazione e approvazione dell’autovelox
Per la stessa avvocatura sussiste omogeneità ed identità tra le procedure tecnico amministrative alla base sia dell’omologazione che dell’approvazione. In altre parole, per la stessa l’avvocatura c’è identità tra le due procedure in quanto ambedue i procedimenti risultano finalizzati a verificare che l’apparecchiatura sia utile allo scopo e conforme alle esigenze di misurazione e accertamento. Inoltre, sia per l’omologazione che per l’approvazione è svolta un’istruttoria di natura tecnica e amministrativa, per valutare i requisiti e le caratteristiche del prodotto, per le funzioni di accertamento che deve assolvere, nonché la sua conformità alle norme tecniche, vigenti al momento dell’analisi. Per l’Avvocatura, in sede giudiziale, è decisivo rappresentare la piena omogeneità tra le due procedure, di omologazione e di approvazione, sostanziando la prospettazione tramite elementi documentali che, allo stato attuale, non risultano stati esaminati dalla Corte di Cassazione in quanto non depositati nei relativi giudizi. Pertanto, secondo l’Avvocatura, è necessario procedere al deposito, sin dal giudizio di primo grado, della documentazione rilevante, quindi il decreto di approvazione del peculiare strumento di rivelazione indicato nel verbale di accertamento, nonché eventuali decreti di omologazione di strumenti diversi. Solo in tal modo, secondo l’avvocatura, è possibile rappresentare in modo fondato e innovativo l’omogeneità tra i procedimenti e, per l’effetto, la presenza di garanzie per il privato.
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4. Il tavolo tecnico al MIT
Per garantire l’uniformità interpretativa è stato istituito un tavolo tecnico presso il MIT con vari rappresentanti istituzionali, per definire le procedure per l’omologazione.
5. L’invito alle Prefetture
Nelle more delle attività del tavolo tecnico, il Viminale ha invitato le prefetture ad attenersi alle indicazioni fornite dall’Avvocatura generale dello Stato in merito ad eventuali giudizi, così da rappresentare in modo uniforme le ragioni del Viminale stesso. Per assicurare l’omogenea difesa dell’amministrazione in giudizio, è stato trasmesso alle medesime prefetture un modello di memoria condiviso con l’Avvocatura, con allegato un prototipo di decreto di omologazione.
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