È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 71 del 27 marzo 2025 (Supplemento Ordinario n. 8) il Decreto legislativo n. 33/2025, contenente il nuovo Testo unico in materia di versamenti e di riscossione. Il provvedimento, adottato in attuazione della delega fiscale conferita al Governo con l’art. 21 della Legge n. 111/2023, entrerà in vigore il 1° gennaio 2026.
Indice
1. Razionalizzazione e semplificazione normativa
Il nuovo Testo unico ha l’obiettivo di riordinare, semplificare e coordinare la normativa vigente in materia di versamenti e riscossione, fino ad oggi frammentata in molteplici fonti di diverso rango. Con i suoi 243 articoli, suddivisi in tre parti e articolati in titoli e capi, il decreto rappresenta un punto di riferimento unitario per gli operatori del settore, dai professionisti fiscali agli enti impositori.
Il lavoro di redazione si è basato su una ricognizione sistematica delle disposizioni in vigore, con un’opera di coordinamento tra norme nazionali ed europee, in particolare quelle derivate dalla direttiva 2010/24/UE in materia di mutua assistenza per la riscossione dei crediti tra Stati membri.
2. I contenuti principali del Testo Unico versamenti e riscossione
Il Testo unico disciplina in maniera organica le seguenti materie:
- versamenti diretti e compensazioni;
- rimborsi fiscali;
- riscossione mediante ruoli e riscossione coattiva;
- riscossione delle imposte dirette, in particolare tramite ritenute;
- funzionamento del servizio nazionale della riscossione;
- estensione della disciplina della riscossione mediante ruolo anche ad entrate diverse da quelle tributarie;
- mutua assistenza internazionale per la riscossione dei crediti erariali;
- disposizioni transitorie e finali, con l’indicazione delle norme abrogate e delle misure di coordinamento.
Ogni articolo del Testo unico riporta, nella relativa rubrica, le fonti normative da cui deriva, che sono state riprodotte integralmente o rielaborate, a seconda dei casi, per esigenze di aggiornamento o coordinamento.
3. Iter normativo e metodo di redazione
La Relazione illustrativa ha chiarito che l’adozione del Testo unico è avvenuta senza la previa acquisizione del parere del Consiglio di Stato, come consentito per i decreti adottati in attuazione della delega fiscale. Lo stesso testo è stato escluso dall’Analisi di Impatto della Regolazione (AIR).
L’intervento normativo ha mantenuto, per quanto possibile, le formulazioni originarie delle norme preesistenti, salvo gli adeguamenti necessari per eliminare incongruenze, coordinare riferimenti normativi, aggiornare termini desueti e abrogare espressamente le disposizioni ormai superate. Le abrogazioni esplicite sono contenute all’articolo 239 del decreto, mentre le norme transitorie e finali sono raccolte negli articoli conclusivi.
Il testo, inoltre, non esaurisce la riforma dell’intera materia fiscale, poiché ulteriori disposizioni saranno oggetto di altri testi unici, come previsto dal piano complessivo di riordino delineato nella delega.
4. Prospettive operative
A partire dal 1° gennaio 2026, tutte le operazioni relative a versamenti, rimborsi, ruoli, riscossione coattiva e cooperazione UE saranno disciplinate unicamente dal nuovo Testo unico. Per questa ragione, professionisti, uffici tributari e operatori della riscossione sono chiamati ad avviare sin d’ora un’attenta attività di aggiornamento normativo e di adeguamento delle procedure operative.
Il nuovo assetto normativo impone infatti una revisione delle prassi interne, dell’interpretazione delle disposizioni applicate fino ad oggi, nonché degli strumenti gestionali e informatici utilizzati dagli enti impositori e dai concessionari della riscossione.
L’adozione di un unico corpus normativo rende più accessibile e sistematica la materia, riducendo i margini di incertezza interpretativa. Tuttavia, la complessità dell’ambito disciplinato rende necessario un approccio consapevole e un aggiornamento costante, anche alla luce della futura giurisprudenza che sarà chiamata a chiarirne i profili applicativi.
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