Unioni civili: le novità su nome, cognome e codice penale

Redazione 06/10/16
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Approvati in via preliminare dal Consiglio dei Ministri i primi tre decreti legislativi di attuazione della Legge sulle unioni civili (Legge n. 76 del 20 maggio 2016). Quattro mesi dopo la sua storica entrata in vigore, inizia quindi a delinearsi nella pratica l’assetto definitivo della normativa sulle coppie di fatto e le unioni omosessuali. Lo annuncia lo stesso Consiglio dei Ministri con il comunicato stampa n. 134 di martedì 4 ottobre 2016.

 

I decreti di attuazione delle unioni civili

Come si può leggere sul sito internet del Governo, il Consiglio si è riunito il 4 ottobre sotto la presidenza del Premier Matteo Renzi e, su proposta del Ministro della Giustizia e guardasigilli Andrea Orlando, ha approvato in esame preliminare tre decreti di attuazione dell’articolo 1, comma 28, lettere a), b) e c), della Legge sulle unioni civili.

Il comma 28 dell’art. 1 della Legge sulle unioni civili prevede, nello specifico, l’adeguamento alla nuova disciplina di tutte le iscrizioni, trascrizioni e annotazioni ufficiali relative allo stato civile, la modifica delle norme in materia di diritto internazionale concernenti le unioni civili e omosessuali contratte all’estero, e il coordinamento delle disposizioni contenute nelle leggi già esistenti con la nuova normativa.

 

Stato civile, nome e cognome dei nuovi partner

Per quanto riguarda l’adeguamento alla Legge sulle unioni civili delle disposizioni in materia di stato civile, i decreti attuativi in discussione al Governo prevedono tra le altre cose che, “come per il matrimonio, il partner dell’unione civile che aggiunge al suo il cognome del partner non perde il suo cognome d’origine“. Con queste norme non sarebbe necessario, nota il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri, produrre alcuna modifica anagrafica.

 

Sono valide le unioni civili contratte all’estero?

Le “disposizioni di modifica e riordino delle norme di diritto internazionale privato” in materia di unioni civili tra persone dello stesso sesso permettono di evitare “le possibili elusioni della disciplina italiana” nei casi di unioni civili contratte all’estero da cittadini italiani e residenti abitualmente in Italia. Anche in questo caso, infatti, l’unione civile sarebbe regolata dalla legge italiana.

 

Unioni civili: le modifiche al Codice penale

Molto importanti anche le modifiche previste, se i decreti attuativi verranno approvati in via definitiva, al Codice penale per consentire l’equiparazione del partner dell’unione civile al coniuge. In particolare, si parla dell’introduzione anche in materia di coppie di fatto di due reati:

  • il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare, che consentirà anche per le unioni civili di punire le inadempienze di uno dei partner nei confronti dell’altro;
  • il reato di omicidio con l’aggravante dell’essere la vittima coniuge dell’autore, che similmente permetterà di adeguare la normativa in materia di coppie di fatto a quella già esistente per i coniugi in un matrimonio.

Redazione

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