Un breve sguardo alle recenti “elezioni generali” in Angola

Vagli Giovanni 17/09/12
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Ai sensi e nei termini della Costituzione angolana, la cui ultima revisione risale al 2010, l’elezione del Presidente della Repubblica e quella del Parlamento sono contestuali, anzi, più correttamente, avvengono in una votazione unica; questo è il motivo per il quale tale testo costituzionale si esprime in termini di “elezioni generali”, in quanto si riferiscono a tutti gli organi di sovranità eleggibili, ovvero il Presidente della Repubblica ed il Parlamento, che viene definito quale Assemblea Nazionale ed è composto da 220 Deputati, di cui 130 eletti nell’ambito del circolo elettorale nazionale unico, costituito dall’intero Paese, ed i restanti secondo il numero di cinque per ciascuna Provincia (circoli elettorali provinciali), come dispone l’articolo 144 della Costituzione stessa; trattasi di organo monocamerale, rappresentativo di tutti gli Angolani, che esprime la volontà sovrana del popolo ed esercita il potere legislativo dello Stato (articolo 142, 2º comma della Costituzione).

L’articolo 109 della Legge fondamentale angolana afferma che “1. Viene eletto alla carica di Presidente della Repubblica e di Capo del Governo il capolista del circolo nazionale del partito o della coalizione di partiti politici più votati nell’ambito delle elezioni generali, svolte ai sensi dell’art. 143 e seguenti della presente Costituzione. / 2. Il capolista viene identificato agli elettori nella scheda elettorale.” (traduzione nostra, come tutte le altre che seguono). La coincidenza delle cariche di Capo di Stato e di Capo del Governo è un’innovazione introdotta dalla riforma del 2010, la quale ha soppresso la figura del Primo Ministro, dando origine, a detta di molti, ad un grave deficit democratico istituzionale. Si fa notare che l’identificazione dei capolista nelle schede elettorali non è avvenuta mediante la mera indicazione del nome, ma riportandosi pure la loro fotografia.

A sua volta, il summenzionato articolo 143 sostiene che “I Deputati sono eletti a suffragio universale, libero, uguale, diretto, segreto e periodico dai cittadini nazionali di età superiore agli anni diciotto, residenti nel territorio nazionale”. Non di meno, vengono equiparati ai residenti nel territorio nazionale coloro che risiedano all’estero per motivi di servizio, studio, malattia o cause simili.

Per evidenti motivi, il mandato di Presidente della Repubblica e quello di Parlamentare hanno un’identica durata temporale, durata che viene fissata in cinque anni (articoli 113, 1º comma, e 143º, 2.º comma, della Costituzione angolana, il cui testo è reperibile al website del Parlamento, www.parlamento.ao).

Il 31 agosto 2012 si sono svolte le recenti “elezioni generali”.

Esse sono avvenute in clima tutto sommato sereno, nonostante alcuni episodi di turbolenza, tra i quali va in particolare segnalata l’invasione alla sede della Commissione Nazionale Elettorale da parte di alcuni membri della coalizione elettorale “Convergenza Ampia di Salvezza dell’Angola” (CASA – CE), che sono stati successivamente arrestati; tale gesto è stato motivato dalla mancata consegna delle credenziali ad oltre 3.000 “monitores”, il che ha fatto in modo che in molti seggi non sia sussistita alcuna forma di controllo. Tale circostanza è stata pure utilizzata da parte di Isaias Samakuva, leader dall’UNITA (Unione Nazionale per l’Indipendenza Totale dell’Angola), principale partito di opposizione, per intimare un ricorso alla Commissione Nazionale Elettorale, al fine di contestare i risultati delle votazioni in questione.

Com’era stato previsto da tutti i sondaggi, le elezioni sono state ampiamente vinte dal MPLA (Movimento Popolare di Liberazione dell’Angola), che è da sempre il principale partito politico angolano, detentore del potere da 33 anni, il quale però ha ottenuto “solo” il 71% dei suffragi, contro l’82% delle precedenti elezioni, andando così ad occupare 171 seggi del Parlamento; esso controlla le principali istituzioni del Paese ed i più importanti mezzi di comunicazione, il che ha sicuramente contribuito al suo successo; in conseguenza di ciò, è stato confermato alla carica di Presidente della Repubblica José Eduardo dos Santos.

L’UNITA ha ottenuto il 17,94% de voti, confermandosi come il secondo partito politico più votato, con un aumento di quasi otto punti percentuali, che gli hanno permesso di ottenere 32 Deputati, contro i 16 delle precedenti consultazioni; al terzo posto la su citata coalizione CASA – CE, formata da antichi membri del MPLA e dell’UNITA, con una percentuale del 4,53% (8 seggi parlamentari), risultato assai inferiore alle aspettative dei suoi dirigenti politici, i quali speravano in un sorpasso dell’UNITA, che invece non ha avuto luogo.

I restanti seggi saranno divisi tra varie forze politiche minori.

Il tasso di partecipazione dei votanti è stato di circa il 57% degli aventi diritto, il che significa che è praticamente triplicato il tasso di astensione degli elettori, che ha raggiunto il livello di circa 3,6 milioni di persone, elemento su cui i politici dovranno seriamente riflettere; le schede bianche hanno rappresentato il 4% del totale dei voti, mentre i voti nulli sono stati il 2%.

I risultati ottenuti permetteranno al partito maggioritario di governare con stabilità, circostanza che tranquillizza i suoi membri, nonostante la non indifferente perdita di voti.

L’ex Capo di Stato della Repubblica capoverdiana Pedro Pires, il quale ha diretto la missione degli osservatori dell’Unione Africana che hanno seguito le elezioni, ha espresso un giudizio soddisfacente in merito allo svolgimento delle votazioni e dello scrutinio dei voti.

Completamente assenti, invece, osservatori statunitensi e dell’Unione Europea, nonostante la richiesta di credenziali effettuata in tal senso da varie ambasciate.

Il procedimento elettorale si concluderà con il giuramento presidenziale di fronte alla Corte costituzionale angolana, da effettuarsi entro 15 giorni dalla pubblicazione ufficiale dei risultati delle elezioni, secondo la formula rituale prevista dall’articolo 115 della Costituzione, la quale prevede il dovere di difendere e garantire la Costituzione e le leggi del Paese, la sua indipendenza, la sua unità e la democrazia.

La neoeletta Assemblea Nazionale inizierà i propri lavori secondo le modalità di cui all’articolo 148 e, più specificamente, 155 e seguenti della Costituzione, che disciplinano in dettaglio l’organizzazione ed il funzionamento di tale organo, garantendone la piena autonomia, secondo modalità che si ispirano al principio di separazione dei poteri, il quale non è stato eliminato dall’ordinamento, nonostante le riforme parzialmente verticistiche cui la Costituzione angolana è stata sottoposta.

Vagli Giovanni

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