Tra Politica e Musica: l’esperienza della Margherita

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Nell’ambito delle manifestazioni di presentazione dei candidati per le elezioni amministrative 2006, il Circolo della Margherita Futuroma ha organizzato l’incontro Elezioni amministrative 2006: L’Ulivo, una novità per il governo di Roma, svolto il 18 maggio presso il Teatro dell’Istituto Cristo Re.
La prima parte dell’incontro – presieduta dal Capogruppo DL La Margherita nel II Municipio di Roma e Membro dell’Esecutivo romano Alberto De Gaetano – è stata dedicata alla presentazione dei candidati al Municipio ed al Comune Luca Bartolomucci e Alfredo Ferrari, ed ha visto la partecipazione del Membro della Direzione regionale Prof. Alberto Gambino e del Senatore della Repubblica Giorgio Pasetto.
Qualche considerazione sul modello di comunicazione politica adottato.
Sin dalla presentazione del Consigliere uscente De Gaetano è risultato subito chiaro un approccio concreto, fatto di contenuti e poco propenso a prefigurare soluzioni a breve termine. Perché si sa che le stesse rappresentano un fantastico modello di persuasione, soprattutto in campagna elettorale, ma sono difficili da attuare nella realtà e sul territorio. Occorre, a tal proposito, prendere atto dell’enorme difficoltà di delineare una strategia su di un territorio così vasto e nel contempo così problematico come quello di Roma; preso atto di un piano d’azione così difficile, è chiaro che una eventuale soluzione alle problematiche riscontrate potrà essere solo una soluzione a medio lungo termine. Tale da garantire un livello di efficacia e di risposta alle domande del Cittadino che è poi alla base dell’attività politica e pubblica.
Ma un altro passaggio della presentazione del Consigliere De Gaetano ha colpito prepotentemente l’attenzione di colui che scrive. Si è parlato di passaparola, un termine apparentemente desueto in tempi in cui l’arena elettorale si nutre di spot ad effetto, di frasi la cui essenza può essere interpretata a seconda del target di riferimento. Di attività che – parafrasando Mario Perniola – si affermano come l’opposto della conoscenza, dissolvendo tutti i contenuti.
Lo ammetto, sono saltato sulla poltrona quando ho sentito parlare di passaparola. Perché il passaparola è difficile da attuare (almeno in senso efficace); non basta avvicinare un amico/a e rifilargli qualche santino del candidato di turno. No, è necessario parlare, esporre il contenuto, e per questo o si ha un contenuto da esporre e si è veramente convinti della bontà del messaggio o, in caso contrario, si devono avere nervi ben saldi.
E le sorprese non erano finite; perché nel corso della serata sono improvvisamente comparsi sul palco ottimi musicisti che hanno suonato brani jazz. Ma come, non siamo ad un appuntamento politico? Si, e questo non ha impedito alla platea di ascoltare della buona musica; vi dirò la verità, non ho troppo pensato al significato profondamente innovativo di inserire un concerto – a proposito, si trattava dei ragazzi della Scuola di Musica Ciak di Roma – in una manifestazione politica, ero troppo impegnato a godermi la passione della musica jazz.
Ci ho pensato dopo, all’uscita, mentre già mi preparavo mentalmente a scrivere queste righe. E due pensieri mi sono venuti in mente: la considerazione che questo spettacolo non ha minimamente allontanato l’attenzione dai temi importanti che si sono discussi, ma ha integrato la serata, evitando quei cali di attenzione quasi fisiologici quando si parla di eventi serali in mezzo alla settimana lavorativa.
E poi una considerazione di comunicazione politica: i contributi di tutti i partecipanti – compresi i candidati Bartolomucci e Ferrari – sono stati estremamente brevi, concentrati sull’obiettivo finale, chiari nell’esporre il programma e, nel contempo, bilanciati su di un lavoro di squadra. Quasi a rendere evidente lo stretto contatto operativo tra il Municipio ed il Comune.
Non ci sono stati cori, bandiere, scenografie degne di un concerto rock; solo contenuto, solo parole incisive e chiare.
Ed io non mi sono annoiato ed ho compreso tutto ciò che mi veniva detto.
E già solo per questo la serata merita di essere ricordata.

Martello Stefano

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