Tirocinio avvocati: ecco tutte le novità per il 2017

Redazione 11/01/17
Scarica PDF Stampa

Cerchi un avvocato? Confronta subito i preventivi dei nostri migliori esperti. È gratis!

 

Il tirocinio obbligatoriamente richiesto a tutti gli aspiranti avvocati per partecipare all’esame di stato presenta una serie di importanti novità per il 2017. Il periodo di praticantato presso uno studio legale, tra le altre cose, potrà essere iniziato prima di aver conseguito la laurea e, per un massimo di 6 mesi, anche all’estero. Inoltre, diventa obbligatoria la frequenza di corsi specifici di formazione.

Ma vediamo nel dettaglio come cambierà da quest’anno il tirocinio avvocati.

 

Qual è la nuova durata del tirocinio?

La durata complessiva del tirocinio forense resta di 18 mesi. Tuttavia, due dei tre semestri previsti potranno essere svolti in maniera diversa rispetto al passato:

  • 6 mesi potranno essere svolti in uno studio legale prima ancora di aver conseguito il titolo di laurea;
  • 6 mesi potranno essere impiegati in un tirocinio legale all’estero, presso uno Stato UE diverso dall’Italia.

 

È possibile iniziare il tirocinio prima della laurea?

Proprio per permettere agli aspiranti avvocati di cominciare il periodo di pratica forense prima della laurea, ogni Facoltà di Giurisprudenza era tenuta a stipulare, entro il 3 giugno 2016, delle convenzioni quadro con il Consiglio Nazionale Forense.

Per garantire, in ogni caso, la prosecuzione e la conclusione degli studi, si richiede una frequenza di almeno 12 ore settimanali.

I requisiti per essere ammessi all’anticipazione del tirocinio sono:

  • l’essere in regola con la carriera universitaria;
  • l’aver ottenuto un numero minimo di crediti nelle materie di diritto civile, diritto processuale civile, diritto penale, diritto processuale penale, diritto amministrativo, diritto costituzionale, diritto dell’Unione Europea.

 

Tirocinio Avvocato: il nuovo semestre europeo

Previa comunicazione al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, il tirocinante potrà chiedere di effettuare un semestre di pratica presso uno studio legale presente sul territorio di un altro Stato europeo.

Il tirocinante dovrà indicare i riferimenti del professionista presso cui sarà impiegato e la prova dell’equivalenza della qualifica del legale straniero ospitante al titolo di avvocato, in conformità alla disciplina sul riconoscimento dei titoli professionali.

 

A chi si applica il nuovo tirocinio forense?

La riforma della disciplina sulla pratica legale si applica a tutti i tirocini iniziati il 3 giugno 2016 o in data successiva.

Il Consiglio Nazionale Forense permette inoltre di effettuare la pratica professionale contestualmente allo svolgimento di un’attività lavorativa, sempre che non siano in essere specifici conflitti di interesse.

 

La formazione continua obbligatoria

Dal 2017 sarà obbligatoria anche la frequenza, per un periodo non inferiore ai 18 mesi, di corsi specifici di formazione, finalizzati anche al superamento dell’esame di abilitazione. È bene sottolineare come la frequenza per tutta la durata del tirocinio include anche il semestre in cui il praticante stia anticipando un semestre al periodo universitario pre-laurea.

 

La pratica forense può essere interrotta?

Il periodo di praticantato può essere interrotto per motivi di salute, maternità e paternità, adozione e assistenza ai prossimi congiunti. La data utile da considerare ai fini del conteggio del periodo necessario per conseguire l’idoneità all’abilitazione coincide con il giorno di accoglimento dell’istanza di iscrizione al registro dei praticanti.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento