Tari, sconti fino al 40% per l’emergenza rifiuti

Redazione 29/09/17
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Interessantissima sentenza della Cassazione: la tassa sui rifiuti Tari può essere ridotta fino al 40% se il servizio di raccolta non funziona, anche se il Comune è in piena e riconosciuta emergenza rifiuti. A nulla vale il fatto che il malfunzionamento non sia direttamente imputabile all’amministrazione cittadina: se la raccolta non viene svolta come dovrebbe, il contribuente ha diritto allo sconto sulla tassa.

È quanto stabilito dall’ordinanza n. 22531 della Suprema Corte del 27 settembre 2017, che si è espressa in favore di un albergo di Napoli e ha respinto le argomentazioni del Comune.

 

Riduzione della tassa se la raccolta non funziona

La Corte di Cassazione è stata molto chiara: il contribuente ha diritto alla riduzione della tassa sui rifiuti Tari ogni qualvolta che il servizio di raccolta, sebbene regolarmente istituito e attivato, non è svolto nella zona in cui è locato l’immobile o presenta gravi disfunzioni, tali che il contribuente non possa usufruirne agevolmente. Questo, d’altronde, è quanto previsto normalmente dall’articolo 59 del decreto legislativo n. 507/1993, che regola lo smaltimento dei rifiuti.

E questo è quanto sosteneva con il ricorso in Cassazione un albergo di Napoli, che era stato condannato dalla Commissione Tributaria in appello per il mancato pagamento dell’imposta nel 2008, quando la tassa si chiamava ancora Tarsu. L’albergo chiedeva, in particolare, che fosse riconosciuta la riduzione per le notorie disfunzioni della raccolta rifiuti da tempo presenti a Napoli.

 

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Sconto anche nei Comuni in piena emergenza

Il Comune di Napoli si era appellato proprio al fatto che l’amministrazione cittadina non poteva essere responsabile del disservizio perché “l’intera materia e le connesse competenze decisionali” erano in capo al commissario straordinario scelto direttamente dalla presidenza del Consiglio dei ministri. Insomma, proprio a causa della riconosciuta emergenza rifiuti, il Comune non aveva colpa delle disfunzioni: mancando il requisito della prevedibilità, non doveva essere riconosciuto neanche il diritto allo sconto.

Non così la Corte di Cassazione: per gli Ermellini il requisito di “non prevedibilità” è estraneo alla norma che prevede la riduzione fino al 40% della tassa sui rifiuti. Il contribuente può quindi godere dello sconto a prescindere dal fatto che la colpa del disservizio sia del Comune o di altra amministrazione.

Quando non vale la riduzione?

Esistono effettivamente dei casi, come ricorda la Corte, nei quali l’imprevedibilità disservizio nella raccolta rifiuti fa sì che non sia concessa una riduzione della tassa da pagare. Si tratta, però, di circostanze ben specifiche che nulla hanno a che vedere con la situazione dell’albergo di Napoli: l’interruzione temporanea del servizio per motivi sindacali e gli impedimenti organizzativi imprevedibili. Anche in questi casi, inoltre, qualora il mancato svolgimento del servizio si protragga nel tempo e determini una situazione di pericolo alle persone o danno all’ambiente, l’utente può provvedere a proprie spese con diritto allo sgravio o alla restituzione di una quota della tassa.

Sconto in tutti i Comuni in emergenza?

Ciò che forse è più importante dell’ordinanza della Cassazione è che tale decisione potrà ora essere estesa ad altre città con simili problemi. Altri cittadini potranno quindi ottenere una significativa riduzione della Tari nei casi di emergenza rifiuti. La riduzione, che come abbiamo visto può arrivare al 40% della somma da pagare, non opera quale risarcimento del danno per mancata raccolta di rifiuti e ha invece il fine di ripristinare un equilibrio impositivo tra l’ammontare della tassa e i costi generali del servizio nel Comune oggetto di ritardi e malfunzionamenti.

Per quanto riguarda l’albergo di Napoli, dovrà ora dimostrare alla Commissione Tributaria di essere effettivamente stato danneggiato dal disservizio per poter ottenere la riduzione della Tari.

Sentenza collegata

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