Tagliola sulla riforma del Senato, opposizioni al Colle

Redazione 25/07/14
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“Uccisa la democrazia”, così twitta Grillo mentre i suoi manifestano di fronte al Quirinale, contro la decisione della maggioranza di porre la “tagliola” sul d.d.l. riforme, che sarà così votato entro l’8 agosto

Tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it

“La democrazia è stata uccisa”. Non usa mezzi termini il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, per protestare contro la decisione della maggioranza di porre la tagliola sul decreto riforme. Il provvedimento sulla revisione del Senato andrà così al voto entro l’8 agosto, “cassando” la discussione sugli emendamenti delle opposizioni.

Dopo diversi episodi di protesta nelle aule parlamentari, deputati e senatori di tutte le forze di opposizione (M5S, Fratelli d’Italia, Lega Nord e Sel) si sono avviati in marcia da Palazzo Madama al Quirinale. Hanno così dato vita ad un sit in dinanzi all’ingresso del Colle, per chiedere simbolicamente l’intervento del Capo dello Stato.

Il segretario generale del Quirinale Donato Marra ha ricevuto una delegazione composta da Gianmarco Centinaio per la Lega Nord, Vito Petrocelli per l’M5S e Loredana De Petris di Sel per il Gruppo Misto al Senato, data una leggera “indisposizione” di Giorgio Napolitano.

Le minoranze chiedono anzitutto che i membri del nuovo Senato siano direttamente eleggibili dai cittadini e lamentano la scarsa democrazia che l’accelerazione dei tempi comporta nella discussione sulle riforme. “Vogliamo tornare in Aula a parlare, possono esserci progetti alternativi” ha detto Centinaio della Lega Nord, dopo l’incontro con Marra.

La replica di Renzi: “Stupiremo tutti come per gli 80 euro”
“Stupiremo tutti, specie i gufi. Finirà come per gli 80 euro. Tutti dubitano, poi…”. Così il premier Matteo Renzi si è rivolto ai suoi. Secondo quanto si apprende, il Presidente del Consiglio sta lavorando di suo pugno ai mille giorni. Posizione ribadita anche in un’intervista apparsa sul Corriere.it in cui Renzi si dice determinato ad andare avanti: “In Italia c’è un gruppo di persone che dice ‘no!’ da sempre. E noi, senza urlare, diciamo ‘sì! Piaccia o non piaccia, le riforme le faremo!’”.

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