Taglio pensioni: ricalcolo retributivo per chi ha un assegno troppo alto

Redazione 16/03/17
Scarica PDF Stampa
Cerchi un commercialista? Confronta subito i preventivi dei nostri migliori esperti. È gratis!
Pensioni, metodo contributivo o calcolo retributivo? A volte è difficile stabilire di quale sistema si potrà usufruire e, soprattutto, quale sarà l’importo del proprio assegno. Bisogna sapere, però, che dal 2015 le pensioni calcolate con il sistema misto retributivo-contributivo, se risultano più alte di quelle che si avrebbero con il solo metodo retributivo, vengono ricalcolate con quest’ultimo sistema.
Un vero e proprio taglio delle pensioni, dunque, che assicura che gli effetti della riforma Fornero non portino a un aumento degli assegni. Vediamo come funzioni e quali lavoratori ne saranno colpiti.
Il ricalcolo retributivo diminuisce l’importo della pensione
Il sistema del ricalcolo retributivo, introdotto ufficialmente dalla circolare Inps n. 74 del 10 aprile 2015, stabilisce che le pensioni calcolate con il sistema misto (retributivo fino al 31 dicembre 2011, contributivo dal 2012 in poi) non possono essere più alte di quelle che si avrebbero con il solo sistema retributivo.
Nel caso tali pensioni risultino appunto più alte, il loro importo dovrà essere ridotto fino a raggiungere quello calcolato con il sistema retributivo. Ma non solo: la riduzione è retroattiva, e quindi opera per tutte le pensioni ottenute dopo la riforma Fornero, incluse quelle del 2012, 2013 e 2014.
La riforma Fornero e il sistema contributivo
La riforma Fornero, molto discussa dalla sua introduzione, non ha infatti solo alzato l’età pensionabile dei lavoratori ma anche introdotto il sistema di calcolo contributivo obbligatorio per tutti a partire dal 2012. Questo, per l’appunto, se la pensione risultante da tale calcolo non è troppo alta.
In linea generale, il sistema contributivo del calcolo pensioni è meno conveniente per il lavoratore, perché si basa esclusivamente sui contributi effettivamente versati nell’arco della vita lavorativa. Il sistema retributivo in vigore fino al 1995, invece, calcolava la pensione con riferimento alle retribuzioni percepite negli ultimi anni di lavoro del cittadino. Un metodo di calcolo solitamente più vantaggioso, tranne appunto per alcune categorie di lavoratori che hanno versato la grande maggioranza dei contributi prima del 2012.
Il sistema misto per chi ha iniziato prima del 1996
Ma perché il sistema retributivo conviene ad alcuni lavoratori ma non ad altri?
Esistono, in sostanza, due tipi di sistemi di calcolo della pensione misti. Il primo riguarda coloro che possono vantare almeno 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995: per questi lavoratori la pensione viene calcolata con il sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011 e con il contributivo per le quote successive a tale data. Per alcuni di questi lavoratori, più vicini alla pensione e quindi con uno stipendio più alto dopo il 2011, il metodo contributivo per i soli anni dal 2012 in poi potrebbe essere conveniente. Ecco quindi la riduzione dell’Inps e il ricalcolo interamente retributivo.
La seconda tipologia di calcolo misto della pensione riguarda i lavoratori che hanno meno di 18 anni di contributi al 31 dicembre 1995. Per questi lavoratori il problema, per così dire, non si pone: hanno infatti diritto al metodo di calcolo retributivo solo per gli anni di lavoro anteriori al 1996, mentre devono utilizzare il metodo contributivo da quell’anno in poi. Per loro, come accennato, la pensione sarà quasi sicuramente inferiore a quella calcolata con il solo sistema retributivo.
Volume consigliato:

Previdenza 2017
Gabriele Bonati – Pietro Gremini, 2017, Maggioli Editore
Il volume rappresenta un vero e proprio instant book, che ha l’obiettivo di offrire un quadro generale e di immediata intuitività circa le ultime novità intervenute nel sistema previdenziale italiano, oggetto di numerosi provvedimenti, di cui…

28,00 € 23,80 € Acquista

su www.maggiolieditore.it

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento