Successioni transfrontaliere: via libera alle nuove norme dell’Unione europea

Redazione 15/03/12
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Anna Costagliola

Il Parlamento europeo ha approvato, in prima lettura, un nuovo regolamento sulle successioni transfrontaliere, relativo alla competenza, alla legge applicabile, al riconoscimento e all’esecuzione delle decisioni e degli atti pubblici in materia di successioni, nonché alla previsione di un certificato successorio europeo. Detto regolamento è stato concepito nella consapevolezza che solo un corpo organico di norme sovranazionali uniformi avrebbe evitato i numerosi disagi normalmente connessi alle successioni transfrontaliere per causa di morte. Le norme applicabili alle successioni internazionali sono, infatti, assai complesse e difficilmente prevedibili e le disposizioni che disciplinano la competenza, ma anche la legge applicabile, variano molto da uno Stato membro all’altro. Ne conseguono una grande incertezza giuridica e una notevole difficoltà per coloro che intendano pianificare la successione e i loro eredi, o per coloro che possono imbattersi in ostacoli giuridici e amministrativi quando ereditano beni in un altro Stato membro. Il nuovo regolamento mira, pertanto, a consentire a chi risiede nell’Ue di organizzare in anticipo la propria successione e di assicurare in maniera efficace i diritti degli eredi e/o dei legatari e degli altri congiunti del de cuius, nonché dei creditori della successione.

Alla semplificazione della disciplina delle successioni internazionali si è giunti mediante la previsione di un unico criterio per determinare la competenza giurisdizionale e la legge applicabile. Il regolamento, così come approvato dal Parlamento, introduce, infatti, due nuove regole per gestire una successione internazionale. Criterio prioritario è quello per il quale, se qualcuno muore in uno Stato membro diverso da quello d’origine, l’eredità andrà gestita secondo le leggi dell’ultimo Paese di «residenza abituale», dai suoi Tribunali e dalle sue Autorità, in modo da evitare conflitti che si potrebbero creare nel caso che più Tribunali di diversi Paesi si dichiarino competenti su uno stesso atto testamentario. A fronte di tale unitario criterio è data tuttavia possibilità alla persona che intenda redigere il proprio testamento, di scegliere che sia la legge del suo Paese d’origine a regolare le ultime volontà. Questa opzione vale a conferire un nuovo diritto per i cittadini europei, diritto che secondo i deputati europei è un passo in avanti poiché garantisce la possibilità per chiunque viva all’estero di conservare il legame con il Paese d’origine e vedere così le proprie volontà rispettate secondo le disposizioni nazionali.

Il regolamento in oggetto introduce anche un certificato successorio europeo, che permetterà di far valere la qualità di erede o di amministratore testamentario in tutta l’Unione senza bisogno di ulteriori adempimenti. Ciò che varrà a facilitare il recepimento del testamento da parte delle Autorità competenti, rendendo la procedura più veloce e riducendone i costi.

Il regolamento non ha nessuna applicazione in caso di successione di persone che restano a vivere nel proprio Paese d’origine, in quanto non modifica la legislazione nazionale in materia di successione. Inoltre, la legislazione non trova applicazione in Gran Bretagna e Irlanda, in seguito a una scelta dei rispettivi governi, né in Danimarca.

Come è stato opportunamente rilevato, il nuovo regolamento che facilita le successioni transfrontaliere è un esempio concreto del lavoro svolto dall’Unione per istituire uno spazio di giustizia che agevoli la vita quotidiana dei cittadini, rappresentando un importante passo avanti verso la certezza del diritto per migliaia di famiglie coinvolte in successioni internazionali.

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