Sicurezza integrata e sicurezza urbana: nuovi compiti per la Polizia Municipale

Costa Cosimo 28/09/17
Scarica PDF Stampa
ll decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 aprile 2017, n. 48, recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”, introduce nuove misure volte a  potenziare l’intervento degli enti territoriali e delle forze di polizia nella lotta al degrado delle aree urbane, nella prospettiva di un efficace coordinamento di azioni integrate tra i soggetti coinvolti a vario titolo. A tale scopo, il decreto individua quali piani d’intervento la sicurezza integrata e la sicurezza urbana.

 

1. La sicurezza integrata

La sicurezza integrata è intesa quale insieme d’interventi dello Stato, delle regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano, degli enti locali e di altri soggetti istituzionali, al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali (art.1, comma 2).

Nell’ambito della programmazione e determinazione delle competenze, il decreto prevede l’adozione di linee generali- adottate, su proposta del Ministro dell’interno, con un accordo concluso in sede di Conferenza unificata- quali strumenti per attuare le politiche di sicurezza integrata, che devono tenere  conto della necessità di migliorare la qualità della vita e del territorio e di favorire l’inclusione sociale e la riqualificazione socio-culturale delle aree interessate.

 

Volume consigliato:

 

Tali linee sono finalizzate, innanzitutto, a coordinare- per lo svolgimento di attività d’interesse comune- l’esercizio delle competenze dei soggetti istituzionali coinvolti, anche con riferimento alla collaborazione, nei seguenti ambiti d’intervento, tra le forze di polizia e la polizia locale:

  • scambio informativo tra polizia locale e forze di polizia presenti sul territorio;
  • interconnessione, a livello territoriale, tra le sale operative della polizia locale e quelle delle forze di polizia, nonché la regolamentazione dell’utilizzo in comune di sistemi di sicurezza tecnologica per il controllo delle aree e attività soggette a rischio;
  • aggiornamento professionale integrato per gli operatori.

In esecuzione delle linee generali, lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano possono concludere accordi per la promozione della sicurezza integrata, anche volti a disciplinare gli interventi a sostegno della formazione e dell’aggiornamento professionale del personale della polizia locale. Le Regioni e le Province autonome, anche sulla base degli accordi sanciti in sede di Conferenza unificata, possono sostenere iniziative e progetti per attuare interventi di promozione della sicurezza integrata nel territorio di riferimento, inclusa l’adozione di misure di sostegno finanziario a favore dei comuni maggiormente interessati da fenomeni di criminalità diffusa.

 

2. La sicurezza urbana

La sicurezza urbana è intesa quale bene pubblico con riguardo alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso gli interventi sotto descritti, attraverso il contributo congiunto dello Stato, delle regioni, delle province autonome di Trento e Bolzano e degli enti locali ( art. 4, comma 1):

  • riqualificazione e recupero delle aree o dei siti più degradati;
  • eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale;
  • prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio;
  • promozione del rispetto della legalità;
  • affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile.

2.1. I patti per la sicurezza urbana.

Ai sensi dell’art. 5, in coerenza con le linee generali di cui al sub punto 1. e nel rispetto di linee guida adottate, su proposta del Ministro dell’interno- con accordo raggiunto in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali – il Prefetto e il Sindaco possono sottoscrivere patti (anche tenendo conto di eventuali indicazioni o osservazioni di associazioni di categoria più rappresentative) con i quali individuano interventi per la sicurezza urbana finalizzati alla:

  • prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente degradate, anche coinvolgendo, mediante appositi accordi, le reti territoriali di volontari per la tutela e salvaguardia dell’arredo urbano, delle aree verdi e dei parchi cittadini e favorendo l’impiego delle forze di polizia per far fronte ad esigenze straordinarie di controllo del territorio, nonché attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza;
  • promozione e tutela della legalità, anche mediante iniziative di dissuasione di ogni forma di condotta illecita, compresi l’occupazione arbitraria di immobili e lo smercio di beni contraffatti o falsificati, nonché la prevenzione di altri fenomeni che comunque turbano il libero utilizzo degli spazi pubblici;
  • promozione del rispetto del decoro urbano, anche valorizzando forme di collaborazione interistituzionale tra le amministrazioni competenti, finalizzate a coadiuvare l’ente locale nell’individuazione di aree urbane su cui insistono plessi scolastici e sedi universitarie, musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi di cultura o comunque interessati da consistenti flussi turistici, o adibite a verde pubblico, da sottoporre a particolare tutela;
  • promozione dell’inclusione, della protezione e della solidarietà sociale mediante azioni e progetti per l’eliminazione di fattori di marginalità, anche valorizzando la collaborazione con enti o associazioni operanti nel privato sociale, in coerenza con le finalità del Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.

In sintesi, il legislatore ha affidato al Prefetto e al Sindaco, attraverso la stipulazione di appositi patti- nel rispetto delle linee generali sulla sicurezza integrata e dalle linee guida sulla sicurezza urbana- l’attuazione sul territorio dei progetti di sicurezza urbana, aventi gli obiettivi sopra descritti.

 

3. Le modifiche normative che riguardano la Polizia municipale

a) nuove assunzioni a tempo indeterminato.

In sede di conversione del decreto legge 20 febbraio 2017, n. 14, è stato aggiunto all’art.7 il comma 2 bis  “Ulteriori strumenti e obiettivi per l’attuazione di iniziative congiunte”, il quale prevede  che “Per il rafforzamento delle attività connesse al controllo del territorio e al fine di dare massima efficacia alle disposizioni in materia di sicurezza urbana contenute nel presente provvedimento, negli anni 2017 e 2018 i comuni che, nell’anno precedente, hanno rispettato gli obiettivi del pareggio di bilancio di cui all’articolo 9 della legge 24 dicembre 2012, n. 243, possono assumere a tempo indeterminato personale di Polizia Locale…”. Le assunzioni, come previsto dallo stesso comma 2-bis, devono rispettare solo gli obblighi generali di contenimento della spesa di personale, senza vincoli numerici; peraltro, le cessazioni dal servizio del personale della Polizia municipale non rilevano al fine del calcolo delle facoltà assunzionali del restante personale. Conseguentemente, si ha la possibilità di assumere a tempo indeterminato, con percentuali più favorevoli rispetto al restante personale.

In sintesi, tale norma consente ai comuni, che non hanno problemi di bilancio, d’introdurre nuovo personale nell’organico della Polizia municipale, con un notevole miglioramento nella gestione della sicurezza urbana.

b) accesso alle banche dati della Polizia statale.

L’art. 10, comma 6, prevede l’accesso degli organi di Polizia locale alle banche dati già in uso agli organi di Polizia dello Stato, secondo livelli di accesso definiti, ai sensi del successivo comma 6-bis, con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. Tale norma avrà di sicuro una buona ricaduta sulle attività della Polizia municipale, che potrà svolgere con maggiore professionalità i servizi esterni, e conseguentemente sulla sicurezza dei cittadini.

c) incentivi per nuovi impianti di videosorveglianza.

L’art. 5, comma 2 ter, anch’esso aggiunto in sede di conversione, prevede che la Polizia municipale- ai fini della prevenzione e contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, attraverso servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente degradate- possa dotarsi di impianti di videosorveglianza finanziati dallo Stato, che autorizza la spesa di 7 milioni di euro per l’anno 2017 e di 15 milioni per i due anni successivi.

d) regolamenti di polizia urbana.

L’art. 9, comma 3, come integrato dalla legge di conversione, prevede che i  regolamenti di polizia urbana possono individuare aree urbane su cui insistono scuole, plessi scolastici e siti universitari, musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura o comunque interessati da consistenti flussi turistici, ovvero adibite a verde pubblico, alle quali si  applicano le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo”. Quanto sopra, al fine di tutelare il decoro urbano e la sicurezza dei cittadini e consentire la normale fruizione delle strutture cittadine per il soddisfacimento delle esigenze della vita quotidiana. Tali previsioni permettono alla Polizia municipale di censurare i comportamenti che contraddicono tali finalità, oltreché con sanzioni amministrative, anche con l’immediato allontanamento dal luogo dove è stata commessa la violazione.

e) riconoscimento dell’equo indennizzo.

Durante i lavori alla Camera in prima lettura del DDL C. 4310-A- disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città- è stato approvato un emendamento del Governo per l’ introduzione degli istituti dell’equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio anche per il personale della Polizia locale.

Quindi, l’art. 7, comma 2 ter, della legge di conversione 18 aprile 2017, n.48, prevede- tra gli ulteriori strumenti per l’attuazione di iniziative congiunte- che al personale della Polizia municipale si applichino gli istituti dell’equo indennizzo e del rimborso delle spese di degenza per causa di servizio.

 

 

Dott. Cosimo Costa

Comandante della Polizia municipale del comune di Vittoria (RG)

Costa Cosimo

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento