Programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale
Rispetto a tale prospettiva, sia le liquidande società dambito che le costituende società di regolamentazione dei rifiuti (SRR), dovranno predisporre specifici programmi di valutazione del rischio di crisi aziendale, informandone lassemblea dei Sindaci soci nell’ambito della relazione sul governo societario annualmente predisposta a chiusura dell’esercizio sociale.
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Cosa devono fare in pratica le società pubbliche?
Tali società, dovranno quindi valutare l’opportunità dintegrare gli strumenti di governo societario,
a) con lattivazione di un ufficio di controllo interno strutturato secondo criteri di adeguatezza rispetto alla dimensione e alla complessità dell’impresa sociale, che collabora con l’organo di controllo statutario, riscontrando tempestivamente le richieste da questo provenienti, e trasmettendone periodicamente all’organo di controllo statutario apposite relazioni sulla regolarità e l’efficienza della gestione;
b) con ladozione di codici di condotta propri, o adesione a codici di condotta collettivi aventi ad oggetto la disciplina dei comportamenti imprenditoriali nei confronti di consumatori, utenti, dipendenti e collaboratori, nonché altri portatori di legittimi interessi coinvolti nell’attività delle medesime società;
c) con ladozione di programmi di responsabilità sociale d’impresa, in conformità alle raccomandazioni della Commissione dell’Unione europea.
Al fine di tutelare gli interessi pubblici alla cui cura sono congiuntamente preposti i Comuni soci nonchè i creditori interessati dalleventuale promozione di una procedura concorsuale, le società pubbliche in questione, che risultano già costituite alla data di entrata in vigore del Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica, hanno dovuto adeguare i propri statuti alle su indicate disposizioni entro il prossimo 31 dicembre 2016.
Assicurare il massimo livello di trasparenza
Il rispetto di tali adempimenti sarà valutato anche dai cittadini nel conteso della nuova funzione sociale ad essi riservata dalla più recente normativa. Le società a controllo pubblico sono infatti tenute ad assicurare il massimo livello di trasparenza sull’uso delle proprie risorse e sui risultati ottenuti, secondo le previsioni del d.lgs. n. 33/2013.
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