Rottamazione cartelle esattoriali: ecco cosa cambia punto per punto

Redazione 23/11/16
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Nel decreto collegato alla legge di Stabilità 2017 (decreto legge 193/2016) è stata approvata la rottamazione delle vecchie cartelle esattoriali.
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A differenza di quella passata, questa sanatoria ammette il saldo a rate delle cartelle. Inoltre, tra le varie novità, prevede il taglio delle sanzioni e degli interessi.
Tuttavia, il decreto legge, in sede di conversione, sta subendo una serie di rilevanti emendamenti che in sostanza ne hanno ridefinito la fisionomia.
Procedendo con ordine, di seguito si riporta una guida alle più importanti novità in materia di rottamazione cartelle.
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Rottamazione cartelle esattoriali: come funziona il pagamento a rate
Il decreto legge 193/2016, nella sua formulazione originaria, all’art. 6 “definizione agevolata” stabilisce che: “Relativamente ai carichi inclusi in ruoli, affidati agli agenti della riscossione negli anni dal 2000 al 2015, i debitori possono estinguere il debito senza corrispondere le sanzioni incluse in tali carichi, gli interessi di mora di cui all’articolo 30, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602, ovvero le sanzioni e le somme aggiuntive di cui all’articolo 27, comma 1, del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, provvedendo al pagamento integrale, anche dilazionato, entro il limite massimo di quattro rate”.
In pratica si tratta dell’articolo del D.L. che sta subendo i più rilevanti ritocchi in quanto l’emendamento appena approvato dalla Camera ha inserito nella sanatoria anche i carichi affidati ad Equitalia nel 2016, aumentando altresì  il numero massimo di rate da 4 a 5.
Almeno il 70% del debito, in ogni caso, dovrà essere pagato entro la fine del prossimo anno.

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Sanatoria Equitalia: inseriti anche i carichi del 2016, cosa comporta?
Nel far slittare tutte le scadenze, l’inclusione del 2016 nella sanatoria ha fatto sì che sia anche posticipato il termine entro cui chiedere o integrare la domanda di rottamazione, fissato al 31 marzo 2017.
Al fine di presentare la domanda, infatti, il soggetto debitore è tenuto a manifestare all’Agente della Riscossione (ADR o Equitalia) la rispettiva  volontà di avvalersi della sanatoria. Lo stesso potrà farlo scaricando il modulo disponibile nel sito di Equitalia (SCARICA QUI IL MODULO DI DOMANDA).
Il debitore dovrà anche dichiarare in quante rate vorrà saldare il debito oltre ad eventuali pendenze di giudizio che hanno ad oggetto i carichi ai quali la dichiarazione fa riferimento, prendendo l’impegno di rinunciare al giudizio.
Infine, dal momento che gli adempimenti di competenza dell’Agente della riscossione riguardanti il 2016, per motivi prettamente temporali, rischiano di non essere eseguiti prima della scadenza del 31 marzo, si ipotizza che Equitalia sia tenuta ad avvisare il soggetto interessato (a mezzo posta ordinaria) della sussistenza di partite affidatele, ma di cui non è stata ancora notificata la cartella, non è stata trasmessa la raccomandata successiva agli accertamenti esecutivi, né tanto meno è stato notificato l’avviso di addebito.
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Sanatoria Equitalia: quando si decade?
I casi previsti di decadenza dalla sanatoria riguardano in particolare le circostanze di pagamento non sufficiente o di versamento tardivo (anche di un giorno soltanto).
Anche nel caso in cui si decada dalla sanatoria, resta comunque la possibilità per il soggetto decaduto di chiedere la dilazione del debito residuo, a patto che la notifica dell’accertamento esecutivo, dell’avviso di addebito oppure della cartella di pagamento non abbiano avuto luogo più di 60 giorni prima rispetto alla data in cui è stata presentata la relativa domanda.
Le rate in scadenza a partire dal 2017
Sulle rate che, a partire dal 1° gennaio 2017, scadono viene prevista la possibilità di sospendere tutti i pagamenti fino alla prima rata stabilita per la rottamazione.

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Rottamazione cartelle esattoriali: chi è escluso
Si precisa che l’accesso al nuovo meccanismo include soltanto i debiti tributari oppure quelli correlati ad obblighi previdenziali o assistenziali.
Chi non si avvale di Equitalia cosa deve fare?

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Per quegli enti che per la riscossione non si avvalgono di Equitalia, il decreto fiscale prevede che gli stessi siano chiamati a regolamentare la definizione delle ingiunzioni di pagamento non ancora riscosse entro 60 giorni mediante regolamento con cui stabilire anche la scadenza delle rate (che si ricorda è da fissare al massimo al 30 settembre 2017).
In tali circostanze, sono compresi nello sconto della rottamazione sia gli interessi di mora che le sanzioni.

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