Riforma forense: approvato lo sportello del cittadino, la permanenza nell’albo se l’esercizio della professione è effettivo e continuativo, l’equilibrio di genere nelle elezioni ai Consigli dell’Ordine e al Cnf

Redazione 29/10/12
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Anna Costagliola

La Camera dei deputati ha ripreso la votazione della riforma forense procedendo all’approvazione di quasi tutti gli articoli della riforma. Sono però stati accantonati quelli relativi all’esame di Stato per un problema di copertura finanziaria di un emendamento che punta a introdurre la doppia sessione dell’esame di Stato, pur con il parere contrario della Commissione bilancio, del relatore e del Governo. Slitta, pertanto, il voto finale alla riforma forense, in attesa del nuovo parere richiesto alla Commissione bilancio.

Quanto alle disposizioni approvate, la Camera ha varato il nuovo tirocinio, che per non più di sei mesi potrà essere effettuato anche in concomitanza dell’ultimo anno di università. È previsto un rimborso spese e anche la possibilità che al tirocinante sia riconosciuta un’indennità o un compenso commisurato all’effettivo apporto professionale. Il tirocinio consisterà anche nella frequenza obbligatoria di corsi di formazione professionalizzanti.

È stata poi votata la disposizione che condiziona la permanenza nell’albo all’esercizio della professione in modo effettivo, continuativo, abituale e prevalente, con esclusione di ogni riferimento al reddito professionale. La iscrizione all’albo comporterà la contestuale iscrizione alla Cassa forense.

Viene salvaguardata l’indipendenza degli avvocati con le regole sulla incompatibilità tra professione e altre attività di lavoro autonomo o di impresa.

Viene, inoltre, prevista una selezione più rigida per accedere all’albo dei cassazionisti.

I Consigli dell’Ordine dovranno istituire uno sportello per i cittadini volto a fornire informazioni e orientamenti sulle prestazioni professionali degli avvocati e sull’accesso alla giustizia.
Sono poi istituiti i Consigli distrettuali di disciplina, composti da avvocati eletti secondo un regolamento del Cnf, con il rispetto della rappresentanza di genere.

Sulle specializzazioni, gli emendamenti approvati nelle due ultime sedute riconoscono il ruolo delle associazioni specialistiche.

Intanto, nella precedente votazione era già stata approvata la riserva di consulenza, pur con alcune modifiche, le nuove regole sul preventivo (obbligatorio solo se richiesto dal cliente) e sui parametri (che potranno essere invocati in caso di disaccordo). È stato poi dato il via libero al modello speciale di società tra avvocati, senza soci di puro capitale, scongiurandosi così il rischio di compromettere l’autonomia dei professionisti e la garanzia dei clienti. 

Sembra, pertanto, come osservato dagli stessi esponenti del Cnf, che nel lavoro compiuto finora in Aula alla Camera abbiano raggiunto un buon equilibrio la tutela dei diritti dei cittadini, il ruolo di garante proprio dell’avvocato e gli obiettivi di modernizzazione e liberalizzazione fatti propri dagli ultimi provvedimenti governativi.

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