Riforma della giustizia civile: in un documento le misure alternative al processo sulle quali l’Avvocatura cerca la condivisione con il Guardasigilli

Redazione 02/04/14
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Anna Costagliola

Per il Consiglio Nazionale Forense (CNF) la strada imboccata dal Ministro della Giustizia per rilanciare l’efficienza della giustizia civile e dare maggiori garanzie di tutela dei diritti a cittadini e imprese è quella giusta. Nel metodo innanzitutto, visto che dopo anni di incomunicabilità alimentata da interventi estemporanei, ora si è avviato un tavolo con la partecipazione di tutti i protagonisti del processo; ma anche nel merito di tante delle soluzioni emerse nello scambio fruttuoso di esperienze e proposte intorno al tavolo per la riforma del codice di procedura civile della scorsa settimana al quale hanno partecipato il presidente Guido Alpa, l’Associazione nazionale magistrati, l’Oua e le Camere civili.

Il tavolo ha approvato un documento in cui sono fissati alcuni punti fondamentali in vista dei prossimi provvedimenti legislativi, sia d’urgenza che di più ampio respiro. In occasione dell’incontro della scorsa settimana, nel corso del quale il CNF ha ribadito la necessità di interventi organici, sono state ampie le convergenze tra CNF e ANM sulle misure deflattive al processo proposte dal Consiglio in una prospettive nuova, che è quella di aumentare il ventaglio delle possibilità a disposizione delle parti per soddisfare i propri diritti in fase pre-giudiziale, piuttosto che creare ostacoli di natura economica, e non solo, all’accesso al giudice. Misure che inoltre promuovono il ruolo “sociale”, di supporto alla giurisdizione in una veste autonoma, dell’Avvocatura.

Tra dette misure è contemplato innanzitutto il passaggio, a richiesta delle parti, dal giudice ordinario a una Camera arbitrale istituita presso gli Ordini forensi, di una causa, per favorirne la conclusione in tempi celeri e con costi favorevoli. La misura cosiddetta della translatio iudici dovrebbe contare sulla previsione di incentivi fiscali.

Ancora, si prevede la negoziazione assistita dagli avvocati, alternativa alla mediazione obbligatoria, con il potere dell’avvocato di autenticare le firme delle parti e di attestarne la volontà, potere che produrrebbe semplificazione e meno costi a carico di quest’ultime. L’accordo officiato dall’avvocato dovrà poi essere omologato dal giudice, acquisendo così efficacia di titolo esecutivo e per la trascrizione.

Infine, si introduce il procedimento preliminare al contenzioso civile, una forma facoltativa di arbitrato agli atti, sempre svolto dalle camere arbitrali degli avvocati, anch’esso alternativo alla mediazione obbligatoria.

Quanto alla fase esecutiva del processo, il CNF chiede di favorire l’accesso del difensore alle diverse banche dati, previa autorizzazione del giudice, per valutare se esperire una procedura esecutiva.
Nel corso dell’incontro, ancora, il CNF ha espresso la piena condivisione e l’impegno a incentivare la diffusione del processo telematico anche in ambiti e per atti per i quali non ne è prevista la obbligatorietà. Si è, invece, in sede di confronto, ribadita la contrarietà alla cd. motivazione su richiesta, in quanto in contrasto con la Costituzione, potendosi piuttosto valorizzare l’istituto della motivazione sintetica, quando richiesta al giudice da tutte le parti costituite in causa.
Ribadita la contrarietà anche alla responsabilità solidale dell’avvocato per lite temeraria, anch’essa in contrasto con la Costituzione, poiché contraria ai principi del diritto di difesa, oltre che superflua, visto che vi è già un presidio deontologico in caso di comportamento scorretto del difensore. Quanto ai giudici di pace, il CNF ritiene imprescindibile procedere in via preliminare alla riforma della magistratura onoraria che, nel garantirne qualificazione e professionalità, definisca al contempo l’ambito della sua competenza.

Condivisione è stata inoltre espressa in merito alla introduzione di norme dirette a incentivare il deposito telematico degli atti e all’introduzione del potere del difensore di autenticare le copie di tutti gli atti del processo.

Profittando della interlocuzione offerta, l’Avvocatura tutta auspica che il proficuo dialogo in atto con il Governo sia mantenuto aperto, costituendo di certo occasione per un miglioramento dei rapporti tra le parti in vista di interventi mirati a garantire il corretto, rapido ed efficace funzionamento del processo.

 

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