Riforma costituzionale all’esordio

Redazione 05/10/11
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Per il d.d.l. Calderoli, che prevede il Senato federale, inizia l’iter a palazzo Madama. In aula a dicembre. Ma sulla riduzione dei parlamentari c’è già all’esame un d.d.l. bipartisan. L’opposizione: troppi veti incrociati, la riforma non vedrà mai la luce

 

Articolo di Giuseppe Manfredi tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it

 

Il disegno di legge di riforma costituzionale, il cosiddetto d.d.l. Calderoli, che prevede il superamento del bicameralismo e il varo del senato federale, arriva a palazzo Madama. “Oggi cominciamo a occuparci politicamente di questo tema”, ha detto ieri a conclusione della riunione dei capigruppo il presidente dei senatori del Pdl Maurizio Gasparri, sottolineando che, dopo la firma del presidente della Repubblica, i “dettagli” relativi all’iter “saranno definiti” prossimamente. Il provvedimento riguarda, tra l’altro, il superamento del bicameralismo e la riduzione dei parlamentari. Tema, quest’ultimo, oggetto di un distinto ddl attualmente in discussione in Commissione affari costituzionali. “Noi vogliamo procedere in modo spedito ed intenso”, ha detto Gasparri, che, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato che il d.d.l. arriverà in aula “il prima possibile”, ossia tra “qualche settimana”. L’obiettivo è di far approdare il d.d.l. all’esame dell’aula entro metà dicembre. La conferenza dei capigruppo ha anche stabilito che la nota di aggiornamento del Def approderà all’esame dell’aula la prossima settimana. E proprio in queste ore la maggioranza al Senato valuta quale iter seguire sul tema della riduzione del numero dei parlamentari. La questione, infatti, è oggetto sia di un ddl costituzionale bipartisan in esame alla Commissione affari costituzionali, sia del più ampio disegno di legge di riforma costituzionale che porta il nome di Calderoli. “Il problema sarà capire quale strategia vuole seguire il Governo”, ha spiegato ai giornalisti il presidente della prima commissione di Palazzo Madama Carlo Vizzini (Pdl). Il d.d.l. Calderoli prevede una riduzione del numero di parlamentari più corposa del ddl bipartisan. Il ministro Calderoli era presente alla seduta di ieri pomeriggio della Commissione affari costituzionali, ma, poiché il suo d.d.l. di riforma costituzionale, pur approdato al Senato, non è ancora stato assegnato alla commissione, si è limitato ad assistere senza intervenire. La commissione, intanto, ha iniziato ad esaminare gli emendamenti al testo sulla riduzione del numero dei parlamentari. L’esame si concluderà oggi, mentre sono stati dichiarati inammissibili gli emendamenti di Andrea Pastore (Pdl) che intervenivano sulla più ampia materia delle funzioni parlamentari. “Il nostro orientamento – ha detto Enzo Bianco (Pd), uno dei due relatori insieme a Gabriele Boscetto (Pdl) – è di ritirare tutti gli emendamenti e arrivare con un testo base in aula per metà ottobre”. Gasparri ha sostenuto che “bisogna procedere su entrambe le questioni” e che per il ddl Calderoli “servirà qualche settimana: di certo – ha assicurato – non ci saranno tempi biblici”. “Inutile che il governo continui a vendere fumo, annunciando riforme costituzionali in tempi brevi. L’unica rapidità che questo centrodestra conosce, infatti, è quella usata per approvare le leggi ad personam utili al presidente del Consiglio”. A dichiararlo il capogruppo dell’Italia dei Valori in Senato, Felice Belisario, che ha aggiunto: “La riforma dell’assetto istituzionale non vedrà mai luce perché la maggioranza non può fare nulla, bloccata da veti, pressioni e ricatti incrociati”. “Il disegno di legge del governo – prosegue l’esponente dipietrista – ritarderà materie che già erano in esame, come ad esempio, la riduzione del numero dei parlamentari. Di cosa stiamo parlando? Se davvero la maggioranza avesse voluto fare qualcosa di serio e immediato, avrebbe potuto, per esempio, votare la richiesta dell’IdV, avanzata in Senato qualche giorno fa, di ridurre il numero dei parlamentari attraverso una procedura d’urgenza. La verità – conclude Belisario – è che, nell’attesa di capire come tirare a campare, questo governo tenta, inutilmente, di vendere spot elettorali spacciandoli per riforme”.

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