Report ANAC nuovo Codice Appalti: stazioni appaltanti e centrali di committenza

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Anac ha reso pubblico un report su “I dati sulla qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza” aggiornati al 06 novembre 2023: 5.832 stazioni appaltanti/centrali di committenza hanno fatto ingresso nell’applicativo per la presentazione delle domande di qualificazione, e di tali amministrazioni 4.237 hanno concluso l’iter di compilazione con l’invio del modulo. Le amministrazioni che hanno conseguito la qualificazione sono state 3.370.
Per approfondire si consiglia il volume: Le principali novità del Codice dei contratti pubblici

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Indice

1. Dati di sintesi e stazioni appaltanti


Il I° luglio scorso è entrato a regime il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza previsto dagli artt. 62 e 63 e dall’allegato II.4 del nuovo Codice dei Contratti. L’obbligo alla qualificazione è previsto per lo svolgimento di procedure di affidamento di contratti di lavori d’importo superiore a 500.000 euro e di servizi e forniture di importo superiore alle soglie previste per gli affidamenti diretti (art. 62, c. 1). In base all’art. 2, c. 2 dell’All. II.4, la qualificazione “non si applica agli enti aggiudicatori che non sono amministrazioni aggiudicatrici e ai soggetti privati tenuti all’osservanza delle disposizioni del Codice”, fermo restando quanto previsto dall’art. 62, c. 17 dello stesso. L’art. 63, c. 1 del Codice prevede che sia istituito “presso l’ANAC, che ne assicura la gestione e la pubblicità, un elenco delle stazioni appaltanti qualificate di cui fanno parte, in una specifica sezione, anche le centrali di committenza, ivi compresi i soggetti aggregatori. Ciascuna stazione appaltante o centrale di committenza che soddisfi i requisiti di cui all’allegato II.4 consegue la qualificazione ed è iscritta nell’elenco di cui al primo periodo”. Inoltre, il c. 2 del medesimo articolo stabilisce che, “la qualificazione per la progettazione e l’affidamento si articola in tre fasce di importo: a) qualificazione base o di primo livello, per servizi e forniture fino alla soglia di 750.000 euro e per lavori fino a 1 milione di euro; b) qualificazione intermedia o di secondo livello, per servizi e forniture fino a 5 milioni di euro e per lavori fino alla soglia di cui all’articolo 14; c) qualificazione avanzata o di terzo livello, senza limiti di importo”. Nelle infografiche impresse sul documento si raffigurano i dati di sintesi afferenti alle domande di qualificazione pervenute all’ANAC dall’entrata in vigore della norma fino al 6 novembre. L’acquisizione delle istanze in modalità telematica, spiega il documento, consente un monitoraggio costante dell’iter di qualificazione e delle caratteristiche dei soggetti che richiedono l’iscrizione nell’Elenco dell’Autorità, con peculiare ai settori di qualificazione e ai livelli conseguiti, oltre alla distribuzione territoriale, all’eventuale funzione di centralizzazione delle committenze, e via di seguito, tutti indicatori utili a descrivere il nuovo assetto del procurement pubblico determinato dalle recenti novelle. Nei primi quattro mesi dal via dell’elenco, secondo i dati al 6 novembre, 5.832 stazioni appaltanti/centrali di committenza registrate in AUSA hanno fatto ingresso nell’applicativo messo a disposizione da ANAC per la presentazione delle domande di qualificazione. Di tali amministrazioni 4.237 hanno concluso l’iter di compilazione dell’istanza con l’invio del modulo. Le amministrazioni che hanno conseguito la qualificazione sono state 3.370 di cui 2.864 si sono qualificate per via ordinaria sulla base di una valutazione puntuale dei requisiti previsti negli artt. 4 e 6 dell’All. II.4 mentre 506 amministrazioni, appartenenti alle categorie delle unioni di comuni, province, città metropolitane, comuni capoluogo di provincia, regioni, SUA e CUC costituite dai predetti enti, si sono qualificate con riserva conseguendo i livelli massimi di qualificazione nei settori dei lavori (L1) e dei servizi e forniture (SF1), ai sensi dell’art. 2, c. 3 dell’All. II.4. Sulle dichiarazioni rese in fase di qualificazione l’ANAC sta compiendo le necessarie verifiche di competenza ex art. 10, c. 3 dell’All. II.4. Gran parte delle amministrazioni hanno richiesto la qualificazione come stazione appaltante singola piuttosto che in qualità di centrale di committenza.


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2. Dati sulla qualificazione delle Centrali di Committenza (CC)


Le istanze pervenute al 6 novembre hanno consentito di analizzare la qualificazione da parte delle amministrazioni che in fase di presentazione dell’istanza hanno dichiarato di volersi qualificare come centrale di committenza. L’art. 7 dell’All. II.4 stabilisce, per le centrali di committenza, dei criteri di qualificazione in considerazione del ruolo svolto da tali entità nel mercato degli appalti: il raggiungimento di almeno il livello intermedio per il conseguimento della qualificazione (L2 per lavori e SF2 per servizi e forniture), un punteggio complessivo minimo di 10 punti nei requisiti delle competenze e della formazione del personale appartenente alla struttura che si occupa delle gare, una percentuale di decurtazione del punteggio conseguito pari al 20% che viene riattribuita in base al numero delle amministrazioni convenzionate. Sulla base dei dati disponibili al 6 novembre 2023, le centrali di committenza che hanno conseguito la qualificazione sono risultate 483. E’ emerso inoltre che oltre l’80% delle centrali di committenza qualificate hanno conseguito il livello massimo di qualificazione, sia nel settore dei lavori che in quello dei servizi e forniture. Per l’effetto ANAC, nel documento, dichiara di ritenere che, sulla base dei criteri di valutazione adottati, i soggetti attualmente operanti nel mercato che ricoprono le funzioni di centralizzazione abbiano un buon grado di professionalizzazione ed esperienza.

3. Dati sulla qualificazione dei Comuni


L’art. 2, c. 3 dell’All. II.4 include i Comuni capoluogo di provincia tra i soggetti qualificati con riserva. La qualificazione con riserva si ottiene previa compilazione e invio ad ANAC del modulo di domanda e garantisce il conseguimento dei livelli massimi L1 e SF1. I Comuni qualificati al data del 6 novembre sono risultati 1.106, circa un terzo del numero complessivo di tutti i soggetti, stazioni appaltanti e centrali di committenza, qualificati. I Comuni qualificati con popolazione inferiore a 5.000 abitanti sono, a loro volta, circa un terzo di tutti i Comuni qualificati. Quasi il 90% dei Comuni si sono qualificati per via ordinaria. In base ai dati territoriali emerge che la più elevata concentrazione dei Comuni qualificati si trova in Lombardia e Campania.

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Avv. Biarella Laura

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