Rapporto Commissione europea: cittadini italiani soddisfatti delle informazioni sull’accesso alla giustizia

Redazione 29/11/13
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Soddisfazione in merito alla trasparenza sulle informazioni necessarie a promuovere l’accesso alla giustizia da parte dei cittadini, ma poca fiducia nel rispetto delle regole dello Stato di diritto e nell’indipendenza e imparzialità delle Corti.

È quanto emerge dal nuovo Eurobarometer Justice in the EU, pubblicato dalla Commissione europea lo scorso 21 novembre. L’Eurobarometer si fonda su sondaggi condotti al telefono tra cittadini comuni dei singoli paesi Ue per «misurare» la percezione che le collettività nazionali sviluppano in merito ai singoli settori dell’attività statale.

Nel comunicato stampa diffuso sul sito del Consiglio Nazionale Forense (CNF) si legge come i risultati dell’ultima indagine condotta siano piuttosto illuminanti circa quello che i cittadini italiani pensano del sistema giustizia, soprattutto rispetto alle altre comunità europee.

Sembrerebbe, infatti, che in Italia non ci sia una «asimmetria» di informazioni riguardo ai passi da compiere per valutare un’azione giudiziaria. La scheda specificatamente dedicata all’Italia, per esempio, evidenzia che gli italiani sono anche oltre la media europea nel giudicare soddisfacente il sistema di informazioni necessarie. Per esempio su come trovare un avvocato, quali passi compiere, se si ha diritto al patrocinio a spese dello Stato, ovvero sull’opportunità di affidarsi a sistemi alternativi al processo come la mediazione, sui costi effettivi dei procedimenti.

Piuttosto, è la percezione sul rispetto delle regole da parte dello Stato e sull’efficienza dei Tribunali ad essere di gran lunga più negativa della media europea. Solo il 37% degli intervistati ritiene, per esempio, che lo Stato agisca rispettando le regole, contro il 56% della media Ue; e appena il 6% ritiene che la legge sia applicata senza discriminazioni, contro il 15% Ue. Anche la comprensione delle decisioni giudiziarie è molto bassa: il 16% contro il 44% UE. Saranno allora anche queste le ragioni per cui gli italiani preferiscono scegliere strade alternative alle corti: il 49% però preferisce cercare un accordo direttamente con l’altra parte (43% UE); mentre il 35% preferisce andare in mediazione (46% UE).

Redazione

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