Proposta equo compenso: il voto positivo della Camera

Lorena Papini 27/01/23
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Prosegue l’iter per la proposta di legge sull’equo compenso presentata il 13 ottobre 2022 dagli On.li Meloni e Morrone. Ora, incassato il “Sì” dalla Camera dei Deputati, si attende il via libera anche dal Senato.
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Indice

1. La proposta di legge e le nuove misure sull’equo compenso

L’atto si compone di 13 articoli, e mira a rimediare allo squilibrio di forza contrattuale tra i profissionisti e determinati tipi d’imprese clienti, cosiddette “forti”, intervenendo sulla disciplina in materia di equo compenso.
I soggetti interessati dal provvedimento sono gli iscritti agli ordini e collegi professionali nonché alle professioni non riconosciute di cui al comma 2 dell’art. 1, legge n. 4/2013, che svolgano prestazioni professionali di cui all’art. 2230 c.c. anche svolte in forma associata o societaria, in favore di

  • imprese bancarie e assicurative nonché, delle loro società controllate, delle loro mandatarie;
  • imprese che nell’anno precedente al conferimento dell’incarico hanno occupato alle proprie dipendenze più di 50 lavoratori o hanno presentato ricavi annui superiori a 10 milioni di euro;
  • pubblica amministrazione e delle società partecipate di cui al D.Lgs. n. 175/2016.

Per equo compenso si intende la un compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto, al contenuto e alle caratteristiche della prestazione professionale, e conforme ai compensi previsti per gli avvocati e per i professionisti iscritti agli ordini dai decreti vigenti. Per le altre professioni verrà adottato un apposito decreto del Ministero dell’Impresa e del made in Italy, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge.

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2. L’accoglienza della proposta

La proposta riproduce un testo che in realtà era già stato approvato nel corso della scorsa legislatura, sia dalla Camera dei deputati che dalla Commissione parlamentare del Senato, ma il cui iter si era poi interrotto per la fine della legislatura.
Probabilmente anche per questo motivo ha accolto così tante approvazioni, sia dal mondo politico (alla Camera la proposta è passata all’unanimità) che da quello produttivo. Confcommercio professioni definisce positivo l’intervento, e commenta che “va accolto con favore perché mira a riformare e rafforzare la disciplina in materia di equo compenso per i professionisti nei confronti dei clienti forti”.
Non mancano comunque le critiche alla proposta di legge, come l’onorevole Chiara Gribaudo, vicepresidente della Commissione Lavoro, che nelle dichiarazioni di voto sottolinea che l’intervento “ancora una volta divide i professionisti tra ordinisti e non”, e che “In un contesto in cui c’è una parte debole e una parte forte, hanno deciso di far pesare la sanzioni su quella debole, sui professionisti sottopagati.”. Anche Confcommercio, nonostante il parere positivo riportato prima, non manca di far notare che “l’intero impianto del testo è basato sul modello di regolamentazione delle professioni ordinistiche e si limita ai soli rapporti di natura convenzionale. Pertanto, una volta che il provvedimento sarà approvato definitivamente anche al Senato, occorrerà un’ampia interlocuzione e confronto con la rappresentanza delle professioni non organizzate in Ordini”.

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Lorena Papini

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