Professionisti e imprese: come funziona la nuova Iri?

Redazione 29/09/16
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La Legge di Bilancio 2017 introdurrà l’Imposta sul reddito delle imprese (Iri) al 24% per tutte le società di persone e le imprese individuali. Come anticipato dal Governo a Rete Imprese Italia il 23 settembre, la nuova imposta sostituirà l’Irpef per tutte le piccole imprese a contabilità ordinaria e consentirà una tassazione meno onerosa, più equa e finalmente in linea con le imprese più grandi. Vediamo allora che cos’è l’Iri e come funziona la nuova imposta.

 

Che cos’è la nuova Iri?

L’Imposta sul reddito delle imprese Iri è una tassa che verrà introdotta per le piccole imprese a contabilità ordinaria a partire dal 2017.

L’Iri sostituirà l’onerosa aliquota progressiva dell’Irpef (che varia oggi dal 23% al 43% a seconda degli scaglioni di reddito) introducendo una nuova aliquota del 24% per tutti. Tale nuova aliquota sarà quindi allineata con quella dell’Ires per le società di capitali, che proprio a partire dal 2017 sarà ridotta dal 27,5% al 24%. Dunque, ricapitolando: a partire dal prossimo anno le società di persone e le imprese individuali pagheranno l’Iri e le società di capitali continueranno a versare l’Ires, ma le aliquote saranno del 24% per tutti.

 

Iri: professionisti e autonomi tra i beneficiari?

Beneficeranno della nuova Iri non solo le società di persone, ma anche i professionisti, i lavoratori autonomi e gli artigiani. Fino a oggi tali soggetti fiscali, pur esercitando essenzialmente attività d’impresa, erano sottoposti al prelievo fiscale del lavoratore dipendente, che a seconda dello scaglione di reddito di riferimento poteva arrivare fino al 43%. Si parla, in totale, di circa 2,8 milioni di imprese.

Come spiega Daniele Vaccarino, il presidente di Rete Imprese Italia, la riforma fiscale ha l’obiettivo di “consentire anche alle imprese personali e ai professionisti di beneficiare, già nel 2017, una tassazione al 24% per i redditi lasciati in azienda, in parallelo a quanto previsto per le società di capitali“. Un beneficio immediato, dunque, per migliaia di microimprese e liberi professionisti.

 

L’Irpef rimane per il reddito che non resta in azienda

L’Iri, bisogna specificare, non potrà essere applicata a tutto il reddito dell’impresa, ma solo a quella parte che resta in azienda per effettuare nuovi investimenti. La parte di reddito che viene prelevata personalmente dall’imprenditore ad uso personale, infatti, continuerà a essere soggetta alle aliquote progressive dell’Irpef.

Si tratta di una misura appositamente studiata per incentivare l’investimento dei proventi e degli utili aziendali all’interno delle piccole e medie imprese e far crescere tutte le attività produttive.

 

Criterio di cassa per le imprese a contabilità semplificata

E le imprese a contabilità semplificata?

Secondo quanto rivelato dal Governo, la Legge di Bilancio 2017 permetterà a tali imprese di determinare il proprio reddito secondo il “criterio di cassa”, abbandonando il precedente criterio di competenza. Dall’anno prossimo, in altre parole, le imprese a contabilità semplificata potranno determinare il reddito prendendo in considerazione solo i ricavi effettivamente percepiti e non anche i proventi non ancora incassati. Il sistema è simile a quello attualmente previsto per i professionisti e si tradurrebbe in un beneficio concreto per molte microimprese italiane.

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