PM e reati a citazione diretta: atti producibili in Cassazione

Proscioglimento per reati a citazione diretta: legittima in Cassazione la produzione di atti sulla procedibilità (Commento a sentenza).

Allegati

In seguito all’inammissibilità dell’appello del P.M. nei casi di proscioglimento in primo grado per reati a citazione diretta, è legittima la produzione, in sede di ricorso per Cassazione, di atti inerenti alla procedibilità oggetto di contestazione? Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione, acquistabile sullo Shop Maggioli e su Amazon

Corte di Cassazione -sez. II pen.- sentenza n. 715 del 16-04-2025

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Indice

1. La questione: violazione di legge e difetto di motivazione per mancata considerazione del fatto che le querele delle persone offese erano state acquisite al fascicolo del dibattimento


Il Tribunale di Benevento dichiarava non doversi procedere per difetto di valida querela in ordine ai reati di truffa ascritti all’imputato.
Ciò posto, avverso questa decisione ricorreva per Cassazione il Procuratore della Repubblica di Benevento il quale, con unico motivo, deduceva violazione di legge e difetto di motivazione posto che alcune delle querele delle persone offese erano state acquisite al fascicolo del dibattimento sicché aveva errato il giudice nelle sue conclusioni mentre, in relazione alle altre querele sporte nel caso di specie, sempre ad avviso  del ricorrente, le stesse risultavano essere presenti nel fascicolo del pubblico ministero ed aveva errato il Tribunale nel non disporne l’acquisizione anche di ufficio. Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione, acquistabile sullo Shop Maggioli e su Amazon

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione

 
La Suprema Corte riteneva il ricorso suesposto fondato.
In particolare, tra le argomentazioni che inducevano gli Ermellini ad addivenire a siffatto esito decisorio – dopo essere stato richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo il quale l’onere di acquisizione di ufficio dell’atto integrante la condizione di procedibilità risulta affermato anche in relazione al giudizio di appello, per il quale si è stabilito come in tema di condizioni di procedibilità, non trova applicazione la preclusione di cui all’art. 491 comma secondo cod. proc. pen.; ne consegue che il giudice d’appello ha l’obbligo di disporre, anche d’ufficio, l’acquisizione al fascicolo per il dibattimento dell’atto di querela, nel caso in cui sorgano questioni sull’accertamento della sua proposizione e non risultino dagli atti elementi decisivi tali da farla ritenere omessa (Sez. 2, n. 3187 del 28/11/2013; nello stesso senso Sez. 3, n. 26162 del 09/03/2011) – vi era quella secondo cui, venuto meno il giudizio di appello su impugnazione del P.M. nei casi di proscioglimento in primo grado per i reati a citazione diretta, legittimamente il pubblico ministero in sede di ricorso per cassazione può, e deve, allegare all’impugnazione gli atti aventi ad oggetto la procedibilità oggetto di contestazione, che il giudice di legittimità ha l’onere di valutare ai fini di sindacare la dedotta violazione di legge.
Difatti, poiché nel caso in esame il pubblico ministero impugnante aveva puntualmente indicato le querele erroneamente interpretate, ovvero mai acquisite, pur essendo presenti al suo fascicolo, per la Corte di legittimità, l’impugnata sentenza doveva essere annullata con rinvio al giudice di primo grado, trattandosi di impugnazione diretta in Cassazione quale unico rimedio previsto avverso le sentenze di proscioglimento emesse dal Tribunale per i reati a citazione diretta.

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3. Conclusioni: escluso l’appello del P.M. nei proscioglimenti a citazione diretta, è legittima in Cassazione la produzione di atti sulla procedibilità


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito se, in seguito all’inammissibilità dell’appello del P.M. nei casi di proscioglimento in primo grado per reati a citazione diretta, sia legittima la produzione, in sede di ricorso per Cassazione, di atti inerenti alla procedibilità oggetto di contestazione.
Si afferma infatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che, nel caso di proscioglimento in primo grado per reati a citazione diretta, escluso l’appello del P.M., questi può (anzi deve) allegare in Cassazione gli atti sulla procedibilità, che il giudice di legittimità è tenuto a valutare per esaminare la violazione di legge dedotta.
La pubblica accusa, quindi, alla stregua di tale approdo ermeneutico, è tenuto a procedere ad un’allegazione di questo genere.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su siffatta tematica procedurale sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

Avvocato e giornalista pubblicista. Cultore della materia per l’insegnamento di procedura penale presso il Corso di studi in Giurisprudenza dell’Università telematica Pegaso, per il triennio, a decorrere dall’Anno accademico 2023-2024. Autore di diverse pubblicazioni redatte per…Continua a leggere

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