È attiva, per iniziativa dell’Ordine degli Avvocati di Milano, una nuova piattaforma digitale che consente a tutti gli iscritti (avvocati e praticanti) di inoltrare segnalazioni riguardanti magistrati e uffici amministrativi giudiziari del distretto di Milano. L’obiettivo dichiarato è ambizioso ma concreto: migliorare l’efficienza e la qualità del servizio giustizia favorendo il dialogo tra foro e magistratura. L’iniziativa si colloca nel solco tracciato dalla recente riforma dell’ordinamento giudiziario e prevede un utilizzo strutturato, trasparente e tracciabile delle segnalazioni ricevute. In questo articolo esamineremo il funzionamento della piattaforma, le sue finalità operative, i potenziali punti di forza e le criticità che potrebbero emergere.
Indice
1. Come funziona la piattaforma dell’Ordine: accesso e utilizzo professionale
La piattaforma è accessibile dal sito ufficiale dell’Ordine degli Avvocati di Milano, previa autenticazione con le credenziali riservate. L’interfaccia è strutturata per accogliere due tipologie di segnalazione: da un lato, disfunzioni e criticità riscontrate nei rapporti con magistrati o uffici amministrativi; dall’altro, comportamenti virtuosi o prassi efficienti che meritano valorizzazione. Le segnalazioni devono fare riferimento a fatti concreti e circostanziati, e nel caso dei magistrati devono riguardare aspetti rilevanti per la loro professionalità, come carenze nell’indipendenza o nella preparazione giuridica.
Una commissione consiliare dell’Ordine è incaricata dell’esame delle segnalazioni: se ritenute fondate e significative, vengono trasmesse ai capi degli uffici giudiziari interessati. Inoltre, l’Ordine si riserva di utilizzare tali contributi per esprimere pareri ufficiali sulla professionalità dei magistrati, ad esempio in fase di nomina o conferma degli incarichi direttivi presso il Consiglio Giudiziario.
Dal punto di vista della compliance, la piattaforma garantisce un elevato standard di protezione dei dati personali, nel rispetto del GDPR e delle normative nazionali in materia. La tracciabilità dell’accesso, inoltre, attribuisce piena responsabilità professionale all’autore della segnalazione.
2. Punti di forza: dialogo interprofessionale e presidio della qualità giurisdizionale
Per gli operatori del diritto, la nuova piattaforma rappresenta uno strumento prezioso per favorire una cultura della responsabilità condivisa tra foro e magistratura. L’intento dichiarato dell’Ordine è quello di stimolare un dialogo costruttivo e istituzionale, rafforzando la capacità del sistema giustizia di autoregolarsi attraverso il confronto tra professionisti.
Il vantaggio principale è la canalizzazione formale e trasparente delle segnalazioni, che possono ora confluire in un sistema strutturato e monitorato, evitando fughe estemporanee su media o social network. Inoltre, la possibilità di segnalare anche aspetti positivi consente di valorizzare le esperienze virtuose e creare un benchmark interno per gli uffici giudiziari.
Altro aspetto di rilievo è il potenziale utilizzo delle segnalazioni nei fascicoli valutativi dei magistrati, spesso troppo sbilanciati su giudizi positivi (attualmente pari al 99,6%). In questo senso, lo strumento può contribuire a rendere più realistici e articolati i profili di professionalità, rafforzando i criteri meritocratici nelle scelte del CSM.
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3. Le criticità segnalate: rischio strumentalizzazione e tenuta delle garanzie
Nonostante le finalità dichiarate, l’iniziativa ha sollevato alcune preoccupazioni nel mondo della magistratura, in particolare da parte dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM). Come evidenziato da Sergio Rossetti, membro della giunta centrale ANM, lo strumento nasce in un contesto delicato, nel quale i magistrati sono spesso oggetto di critiche per le decisioni assunte. Il timore è che la piattaforma possa essere utilizzata per esercitare pressioni indebite o screditare singoli magistrati, alterando l’equilibrio tra autonomia della funzione giurisdizionale e controllo esterno.
Secondo Rossetti, è fondamentale che l’Ordine proceda con estrema prudenza e rigore nell’analisi delle segnalazioni, evitando derive strumentali. La stessa trasparenza del sistema – con la tracciabilità dell’autore – riduce in parte il rischio di abusi, ma non lo elimina completamente, soprattutto in contesti ad alta conflittualità giudiziaria.
Resta infine da chiarire il ruolo che i capi degli uffici e gli organi di autogoverno vorranno attribuire a queste segnalazioni: se saranno considerate contributi costruttivi o percepite come interferenze, dipenderà anche dalla qualità delle interlocuzioni e dalla capacità dell’Ordine di mantenere lo strumento su un piano strettamente tecnico e istituzionale, privo di derive politiche o corporative.
4. Conclusione
La piattaforma per le segnalazioni avviata a Milano rappresenta una novità rilevante nel panorama giudiziario italiano. Se utilizzata con responsabilità, può diventare un presidio utile di controllo professionale e miglioramento organizzativo. Il successo dell’iniziativa dipenderà dalla qualità delle segnalazioni, dalla trasparenza delle valutazioni e dalla capacità delle istituzioni coinvolte di mantenere un equilibrio tra autonomia e accountability. Per gli operatori del diritto si apre uno spazio operativo inedito, che merita attenzione e utilizzo consapevole.
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