Il piano europeo per un “Continente dell’Intelligenza Artificiale”

La Commissione Europea ha pubblicato l’“AI Continent Action Plan”, che mira a rafforzare l’ecosistema europeo dell’intelligenza artificiale.

Lorena Papini 17/04/25

La Commissione Europea ha pubblicato l’“AI Continent Action Plan”, documento strategico che definisce le priorità per il rafforzamento dell’ecosistema europeo dell’intelligenza artificiale. Il piano, articolato in più direttrici operative, avrà ricadute rilevanti anche per il diritto e per i professionisti giuridici, sia sotto il profilo regolatorio che applicativo. Il volume “Il Regolamento Europeo sull’intelligenza artificiale” curato da Giuseppe Cassano ed Enzo Maria Tripodi si propone di rispondere proprio a queste sfide, offrendo ai professionisti del diritto un quadro completo e aggiornato delle nuove responsabilità giuridiche legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale. Per approfondire il tema, ti consigliamo i corsi Maggioli Legal prompting Base, Legal prompting avanzato e il nuovo La ricerca giurisprudenziale con l’AI – Deep Legal Research: tecniche di Prompting e Workflow

Indice

1. Infrastrutture e sovranità tecnologica: nuovi scenari per il diritto dell’innovazione


Il piano prevede l’implementazione, entro la fine del 2025, di tredici AI Factories, centri che integrano supercalcolo, accesso ai dati, formazione e sviluppo di modelli IA, con un investimento complessivo stimato in 10 miliardi di euro per il periodo 2021–2027. A queste si affiancheranno fino a cinque Gigafactory IA, dedicate allo sviluppo di modelli ad alta complessità computazionale.
Dal punto di vista giuridico, queste infrastrutture pongono diverse questioni: la governance dei dati condivisi all’interno delle AI Factories, i regimi di responsabilità nei casi d’uso sperimentali e i profili di proprietà intellettuale associati alla creazione di nuovi modelli. Le attività condotte in ambienti transnazionali e federati richiederanno particolare attenzione alla disciplina dei contratti pubblici europei, alla sovranità digitale, e all’eventuale uso di clausole specifiche per gestire interoperabilità, sicurezza e protezione dei dati. Il volume “Il Regolamento Europeo sull’intelligenza artificiale” curato da Giuseppe Cassano ed Enzo Maria Tripodi si propone di rispondere proprio a queste sfide, offrendo ai professionisti del diritto un quadro completo e aggiornato delle nuove responsabilità giuridiche legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale.

FORMATO CARTACEO

Il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale

Con la diffusione inarrestabile dell’Intelligenza Artificiale nella quotidianità, gli operatori del diritto sono chiamati a interrogarsi sulla capacità dell’attuale tessuto normativo – nazionale, europeo e internazionale – di reggere la forza d’urto dell’IA garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti fondamentali a singoli e collettività o, piuttosto, sulla indispensabilità di un nuovo approccio normativo.Il Legislatore europeo è intervenuto dettando la nuova normativa dell’AI ACT, il Regolamento n. 1689/2024, che si muove lungo più direttrici: raggiungere un mercato unico dell’IA, aumentare la fiducia dei consociati, prevenire e mitigarne i rischi e, infine, sostenere anche l’innovazione della medesima IA. In un contesto di così ampio respiro, e in continuo divenire, qual è il ruolo del giurista?Il volume offre al lettore un primo strumento organico approfondito ed esaustivo per mettere a fuoco l’oggetto delle questioni e la soluzione alle stesse come poste dalla normativaeurounionale, dallo stato dell’arte tecnico e giuridico alle problematiche in campo: la proprietà intellettuale, le pratiche di IA proibite, il rapporto con il GDPR e la compliance per l’IA in base al rischio, i nuovi obblighi a carico di imprese, fornitori e utenti. Giuseppe CassanoDirettore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics di Roma e Milano, ha insegnato Istituzioni di Diritto Privato presso l’Università Luiss di Roma. Avvocato cassazionista, studioso dei diritti della persona, del diritto di famiglia, della responsabilità civile e del diritto di Internet, ha pubblicato numerosissimi contributi in tema, fra volumi, trattati, voci enciclopediche, note e saggi.Enzo Maria TripodiGiurista specializzato nella contrattua listica d’impresa, nella disciplina della distribuzione commerciale, nel diritto delle nuove tecnologie e della privacy e la tutela dei consumatori. Già docente presso la LUISS Business School e professore a contratto di Diritto Privato presso la facoltà di Economia della Luiss Guido Carli di Roma. Ha insegnato in numerosi Master post-laurea ed è autore di numerose pubblicazioni con le più importanti case editrici. 

 

Giuseppe Cassano, Enzo Maria Tripodi | Maggioli Editore 2024

2. Applicazione dell’AI Act e supporto alla compliance


Il piano rafforza il processo di attuazione dell’AI Act, già in vigore dal 1° agosto 2024 e destinato a essere pienamente applicabile entro il 2027. La Commissione intende supportare l’adeguamento degli operatori attraverso l’istituzione di un AI Act Service Desk, un punto di contatto unico per imprese, pubbliche amministrazioni e soggetti regolati. Questo strumento offrirà assistenza tecnica, strumenti di autovalutazione e supporto alla comprensione dei requisiti normativi.
Per gli avvocati, ciò comporta l’opportunità – e la necessità – di aggiornare le competenze in tema di valutazione del rischio IA, redazione di documentazione tecnica e giuridica per sistemi ad alto rischio, nonché gestione delle relazioni tra il regolamento IA e altre normative settoriali, in particolare il GDPR, la disciplina dei dispositivi medici e la direttiva macchine. Inoltre, l’attivazione delle regulatory sandboxes a livello nazionale richiederà competenze legali specifiche per affiancare i soggetti ammessi nella fase di test controllato.

3. Accesso ai dati, Data Labs e implicazioni regolatorie


Uno dei pilastri del piano è rappresentato dalla futura Data Union Strategy, prevista per la seconda metà del 2025, e dalla creazione di Data Labs collegati alle AI Factories. Questi ambienti consentiranno la condivisione e il riutilizzo di dati di alta qualità per scopi di addestramento e validazione dei modelli IA, all’interno di uno schema normativo che dovrà garantire sicurezza, riservatezza e integrità dei dati trattati.
Per i giuristi, ciò comporta nuove esigenze interpretative e operative: sarà necessario garantire il rispetto della Data Governance Act, valutare i profili di data ownership, gestire accordi di condivisione dei dati che tengano conto delle regole antitrust, e verificare la compatibilità con i diritti d’autore in relazione all’uso di dataset contenenti opere dell’ingegno.
Particolare attenzione sarà richiesta nei settori dove i dati hanno natura sensibile, come salute, giustizia, finanza, e lavoro, in cui la costruzione di dataset rappresentativi ed equi dovrà contemperare esigenze tecniche e tutele giuridiche, anche alla luce dei rischi di discriminazione algoritmica.

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4. Adozione settoriale dell’IA e ruolo del diritto nei contesti strategici


La Commissione intende promuovere l’adozione dell’intelligenza artificiale nei settori strategici europei – tra cui sanità, giustizia, sicurezza, industria, energia, mobilità, amministrazioni pubbliche – attraverso l’attuazione della futura Apply AI Strategy, con consultazioni già avviate ad aprile 2025. In parallelo, gli European Digital Innovation Hubs saranno rafforzati per supportare imprese e pubbliche amministrazioni nell’adozione di soluzioni IA.
Questo percorso richiederà un’analisi approfondita degli impatti sistemici dell’IA sul diritto sostanziale e processuale: si pensi all’uso di sistemi predittivi nei tribunali, agli algoritmi impiegati nella gestione dei flussi migratori, alla generazione automatica di provvedimenti amministrativi o all’interazione uomo-macchina nei servizi pubblici digitalizzati.
Il diritto sarà chiamato a definire le condizioni di responsabilità, di trasparenza algoritmica, di valutazione ex ante ed ex post degli impatti giuridici e sociali, e di controllo umano significativo, anche con riferimento ai nuovi strumenti messi a disposizione dagli hub europei per il testing e la sperimentazione regolatoria.

5. Conclusioni: competenze, governance e nuovo ruolo del giurista nel “Continente dell’Intelligenza Artificiale”


Il “AI Continent Action Plan” configura un cambio di scala nell’approccio europeo all’intelligenza artificiale. Per gli operatori del diritto – avvocati, consulenti, accademici, funzionari pubblici – si aprono ambiti di intervento che spaziano dalla compliance normativa alla contrattualistica tecnologica, dalla protezione dei diritti fondamentali al supporto nella gestione del ciclo di vita dei sistemi IA, passando per l’elaborazione di policy organizzative e codici etici.
La partecipazione informata e competente dei giuristi sarà essenziale per garantire che la trasformazione digitale si realizzi nel rispetto dei principi dell’ordinamento giuridico europeo. Il diritto non sarà solo oggetto di adeguamento, ma parte attiva nella definizione delle regole tecniche e giuridiche che guideranno l’integrazione dell’intelligenza artificiale nei contesti sociali ed economici.

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