Patente: le recenti proposte dalla Commissione Europea

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La Commissione europea ha proposto una direttiva che permetterà ai cittadini di potere imparare a guidare e sostenere l’esame per la patente dell’auto a cominciare dall’età di 17 anni.
Il testo però stabilisce che i guidatori minorenni dovranno essere affiancati da una persona maggiorenne.
Potranno guidare in modo autonomo, senza accompagnatore, al compimento della maggiore età, in Italia fissata a 18 anni.
Da questa età si potrà anche intraprendere il lavoro di autista, per il quale ruolo, adesso l’età minima è fissata a 21 anni.
Sono previste anche altre modifiche in relazione al formato del permesso di guida e all’esame.

Indice

1. La patente digitale


Le modifiche potrebbero essere relative anche al formato della patente.
Con la finalità di semplificare il riconoscimento delle patenti di guida tra gli Stati membri, la Commissione Europea propone l’introduzione di una patente di guida digitale che, come sostengono a Bruxelles, rappresenta “una prima mondiale”.
In questo modo potrà essere molto più facile sostituire, rinnovare o cambiare una patente di guida, perché le procedure verranno eseguite online.
La stessa Commissione, ha evidenziato che, per i cittadini dei Paesi Extraeuropei, diventerà più facile, con standard di sicurezza stradale comparabili, sostituire la propria patente di guida con una Patente Ue.

2. Norme “verdi” e sicurezza stradale


Un altro punto preso in considerazione, sono le norme sugli esami di guida.
In un periodo breve le stesse dovranno tenere conto del passaggio a veicoli a emissioni zero.
Ad esempio, valuteranno le conoscenze e le competenze relative ai sistemi avanzati di assistenza alla guida e alle altre tecnologie automatizzate.
L’esecutivo di Bruxelles, sostiene che i neopatentati impareranno in che modo il loro stile di guida avrà un impatto sulle emissioni, ad esempio la tempistica in relazione ai cambi di marcia.
Secondo la Commissione Europea, nel 2022 più di ventimila persone hanno perso la vita sulle strade dell’Unione, con vittime in gran parte tra pedoni, ciclisti e utenti di scooter e moto.
Le prossime regole mirano al raggiungimento dell’obiettivo di non avere morti sule strade dell’Unione entro il 2050.
Entro il decennio Usa e Ue con Giappone e Canada, ma anche Cina e Russia vorrebbero realizzare insediamenti stabili sul suolo lunare.
Tra le proposte della Commissione si estende nell’intera Ue la “tolleranza zero” sull’alcol per i neopatentati (è previsto un periodo di due anni, in Italia è di tre), in considerazione del fatto che due  incidenti mortali su cinque coinvolgono conducenti con meno di trent’anni, anche se i giovani sono l’8% dei guidatori.
Dovranno essere effettuate delle valutazioni più mirate sull’idoneità medica alla guida, prendendo in considerazione i progressi nel trattamento di malattie come il diabete.
I conducenti dovranno essere incoraggiati a dovere aggiornare le proprie competenze e conoscenze di guida per stare al passo con gli sviluppi della tecnologia, tenendo conto del passaggio verso le emissioni zero.
A questo proposito, ai neopatentati verrà insegnato come lo stile di guida condiziona le emissioni.
 

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3. Il Codice della strada


La Commissione Europea propone l’ampliamento dell’elenco delle infrazioni stradali transfrontaliere, vale a dire, commesse in altri Stati dell’Unione.
La legge attuale copre alcuni dei reati più frequenti, come l’eccesso di velocità e la guida in stato di ebbrezza.
A questo proposito, la Commissione propone di aggiungere infrazioni come il mancato mantenimento della distanza di sicurezza, che dovrà essere sufficiente rispetto al veicolo che precede, il sorpasso pericoloso, il parcheggio pericoloso, l’attraversamento di una o più linee bianche continue, la guida contromano, il mancato rispetto delle norme sull’utilizzo dei corridoi di emergenza, l’utilizzo di un veicolo sovraccarico.

4. I passi successivi


La proposta della Commissione Europea deve essere approvata dal Consiglio dell’Unione europea, composto dai ministri interessati dal provvedimento, e dal Parlamento Europeo.
Successivamente, dovrà essere implementata dagli Stati, che dovranno raggiungere la finalità imposta dalla Commissione ma lo potranno fare nel modo che preferiscono.

Dott.ssa Concas Alessandra

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