In un comunicato del 16 ottobre l’Autorità garante per la protezione dei dati personali ha espresso forti preoccupazioni in ordine alle nuove misure sulla semplificazione, approvate dal Governo, con riferimento alla parte relativa alle norme sulla privacy.
Escludere dall’applicazione del Codice in materia di dati personali coloro che agiscono nell’esercizio dell’attività imprenditoriale, anche individuale, anziché semplificare la vita degli imprenditori li priva, in quanto persone fisiche, di ogni garanzia rispetto al trattamento dei loro dati, anche delicatissimi, e si pone in contrasto con la normativa europea (direttiva 95/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 ottobre 1995). Ove il testo venisse confermato, si prosegue nel documento, l’Autorità garante si vedrebbe costretta a sollevare la questione in sede comunitaria.
L’Autorità condivide la necessità di ridurre gli oneri a carico delle imprese, ma ritiene che le semplificazioni possano e debbano essere realizzate in forme che non sottraggano tutele, ma agevolino effettivamente l’attività imprenditoriale.
Le continue modifiche alla disciplina della protezione dei dati personali, operate in maniera non organica, rischiano peraltro di determinare difficoltà applicative e dubbi interpretativi tali da vanificare le stesse finalità di semplificazione che si intendono perseguire, come dimostrano gli effetti di alcune recenti modifiche apportate al Codice privacy.
L’Autorità auspica, quindi, che il Parlamento possa correggere il testo conformandolo alle norme europee.
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