Overtourism e T.U. del turismo toscano: la Corte Costituzionale boccia i ricorsi

La Consulta si è pronunciata sulla legittimità delle norme toscane sul turismo, regolando alberghi, locazioni brevi e strutture extra-alberghiere.

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La Consulta (n. 186/2025) si è pronunciata sulla legittimità delle norme regionali toscane sul turismo che regolano alberghi, locazioni brevi e strutture extra-alberghiere. Al centro del dibattito, il bilanciamento tra libertà d’impresa, diritto di proprietà e tutela sociale contro gli effetti dell’overtourism. Consigliamo il volume “Formulario commentato del nuovo processo civile – Aggiornato ai correttivi Cartabia e mediazione” di Lucilla Nigro offre un supporto pratico e operativo per affrontare ogni fase del contenzioso civile, acquistabile su Shop Maggioli e su Amazon. Come supporto per i professionisti, consigliamo il Codice Civile e norme complementari, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon

Corte Costituzionale -sentenza n. 186 dep. 16-12-2025

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Indice

1. La sentenza n. 186/2025


La pronuncia n. 186 della Corte costituzionale, depositata il 16 dicembre 2025, affronta una tematica cruciale per le città italiane: come gestire l’impatto dell’overtourism tramite strumenti normativi regionali e comunali. Il giudizio origina dal ricorso del Presidente del Consiglio dei ministri contro plurime disposizioni della legge della Regione Toscana n. 61/2024, “Testo unico del turismo”, che disciplina alberghi, strutture extra-alberghiere e locazioni turistiche brevi. Consigliamo il volume “Formulario commentato del nuovo processo civile – Aggiornato ai correttivi Cartabia e mediazione” di Lucilla Nigro offre un supporto pratico e operativo per affrontare ogni fase del contenzioso civile, acquistabile su Shop Maggioli e su Amazon. Come supporto per i professionisti, consigliamo il Codice Civile e norme complementari, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon

2. Contesto normativo


La legge toscana ha infatti introdotto regole innovative per:

  • alberghi: possibilità di associare unità immobiliari residenziali entro 200 metri, fino al 40% della capacità ricettiva, con facoltà dei comuni di ridurre tale percentuale,
  • strutture extra-alberghiere: obbligo di destinazione d’uso turistico-ricettiva e gestione in forma imprenditoriale per affittacamere, B&B, case vacanze e residenze d’epoca,
  • locazioni brevi: potere dei comuni ad alta densità turistica di fissare criteri e limiti, subordinando l’attività ad autorizzazioni quinquennali e prevedendo standard qualitativi e limiti numerici.

Il Governo ha contestato tali norme, ritenendole lesive della libertà d’impresa (art. 41 Cost.), del diritto di proprietà (art. 42 Cost.) e della competenza esclusiva statale in materia di ordinamento civile (art. 117, secondo comma, lett. l).

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3. Censure del Governo


Per l’Avvocatura dello Stato:

  • la facoltà dei comuni di ridurre la percentuale di ampliamento alberghiero sarebbe arbitraria e sproporzionata,
  • l’obbligo di destinazione d’uso turistico-ricettiva per le strutture extra-alberghiere sarebbe incoerente con la loro natura di “civile abitazione”,
  • la gestione obbligatoria in forma imprenditoriale limiterebbe il diritto dominicale dei proprietari,
  • l’art. 59 sulle locazioni brevi introdurrebbe vincoli micro-territoriali sui diritti di proprietà, invadendo competenze statali.

4. Difesa della Regione Toscana


La Regione ha rivendicato la propria competenza residuale in materia di turismo, sottolineando:

  • la necessità di contrastare l’overtourism e i suoi effetti negativi sul mercato degli affitti, sulla qualità della vita dei residenti e sull’ambiente urbano,
  • la legittimità di affidare ai comuni strumenti flessibili per calibrare la capacità ricettiva,
  • la coerenza con precedenti giurisprudenziali (sentenze n. 94/2024 e n. 80/2012) che riconoscono alle Regioni ampio margine di intervento sulle strutture ricettive,
  • la tutela del legittimo affidamento per chi già esercitava attività non imprenditoriali.

5. Lettura della Corte


La Corte costituzionale ha dichiarato non fondate le questioni relative all’art. 22, comma 6, confermando la possibilità per i comuni di diminuire la percentuale di ampliamento alberghiero. La Consulta ha riconosciuto che misure siffatte rispondono a esigenze di utilità sociale e ambientale, in linea con l’art. 41 Cost., e rappresentano strumenti di bilanciamento tra libertà d’impresa e tutela collettiva. In merito alle altre disposizioni (artt. 41, 42-45, 59 e 144) la Corte ha riservato la decisione a pronunce separate, segnalando la complessità delle questioni di competenza tra Stato e Regioni.

5. Implicazioni per l’overtourism


Il pronunciamento si inserisce nel più esteso dibattito sul governo dell’overtourism, specie in città d’arte quali Firenze, Pisa e Siena:

  • per gli alberghi, la possibilità di integrare unità residenziali è temperata da limiti comunali, che evitano la trasformazione dei centri storici in “città-albergo”,
  • per le locazioni brevi, l’art. 59 introduce strumenti di controllo che mirano a preservare il tessuto sociale e garantire alloggi accessibili,
  • per le strutture extra-alberghiere, l’obbligo di gestione imprenditoriale replica all’esigenza di equità fiscale e concorrenziale rispetto agli alberghi.

La Consulta, per l’effetto, ha valorizzato il ruolo delle Regioni e dei comuni nel ponderare interessi economici e sociali, riconoscendo la legittimità di azioni mirate a contenere gli effetti distorsivi del turismo di massa. Il verdetto in disamina rappresenta un passaggio significativo nella giurisprudenza costituzionale sul turismo, confermando che la lotta all’overtourism risulta compatibile coi principi costituzionali, a condizione che sia perseguita con strumenti proporzionati e ragionevoli. La vicenda toscana offre un laboratorio di riflessione sul rapporto tra libertà economiche, pianificazione urbanistica e tutela dei residenti, in un contesto in cui il turismo rappresenta una risorsa, e al contempo anche una sfida per la sostenibilità sociale e ambientale.

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Avv. Biarella Laura

Laureata cum laude presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Perugia, è Avvocato e Giornalista.
È autrice di numerose monografie giuridiche e di un contemporary romance, e collabora, anche come editorialista, con redazioni e su banche dati giu…Continua a leggere

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