Ordinamento professionale: il CNF ha illustrato alla Commissione Ue gli elementi portanti della nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense

Redazione 11/02/14
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Anna Costagliola

Il Consiglio Nazionale Forense (CNF) ha ospitato presso la propria sede a Roma una delegazione della Direzione Servizi della Commissione europea (Direzione generale del Mercato Interno).
L’incontro si inserisce nel quadro di una visita istituzionale della Commissione («fact finding mission») nell’ambito della procedura del cd. «semestre europeo», che mira a favorire un coordinamento delle politiche economiche nell’Eurozona e nell’UE. L’obiettivo della Commissione è quello di fornire elementi per una discussione preventiva sulle politiche di bilancio, in vista della presentazione da parte dei Governi ai Parlamenti nazionali dei piani di sviluppo economico.
Nel corso dell’incontro il CNF ha illustrato ai funzionari UE gli elementi portanti della nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che, da un lato, riconosce, in linea con la tradizione delle altre giurisdizioni UE, la specialità dell’Avvocatura nell’ambito delle altre professioni, preservandone la funzione e l’indipendenza, e, dall’altro, non trascura le esigenze dell’apertura del mercato professionale, con criteri di valorizzazione del merito e con il riconoscimento di forme di esercizio della professione più moderne. Il CNF ha anche informato la delegazione della Commissione europea della creazione dell’Osservatorio permanente sulla giurisdizione, organismo dell’Avvocatura previsto dalla legge di riforma dell’ordinamento forense con compiti di analisi e di proposta. In materia penale, particolare attenzione sarà dedicata dall’Osservatorio al trattamento dei detenuti e ai rapporti tra custodia cautelare ed esecuzione della pena, e sarà oggetto di analisi l’effettiva corrispondenza del processo penale ai canoni costituzionali per attuare il precetto del giusto processo. Come chiarito dal CNF, l’Osservatorio permetterà anche di formulare proposte di miglioramento del sistema giudiziario più selettive e ponderate, abbandonando la logica «emergenziale» improntata a tagli lineari (come in occasione della revisione geografia giudiziaria) e/o agli aumenti dei costi di accesso alla giustizia (mediazione obbligatoria – aumento del contributo unificato). La scelta, infatti, di continuare a legiferare in maniera estemporanea, che ha caratterizzato tutti i Governi degli ultimi anni, e al di fuori di un disegno organico di riforme, con norme in continua revisione, non solo non ha avuti effetti positivi sulla ragionevole durata dei processi, ma ha creato complicazioni gravi per gli operatori del diritto.

In definitiva, per il CNF con questo incontro bilaterale si apre una nuova fase di dialogo collaborativo con l’UE, che vede l’organo di rappresentanza dell’Avvocatura posizionarsi quale interlocutore privilegiato delle istituzioni europee, anche per il tramite dell’attività di raccordo e coordinamento affidata all’ufficio del CNF a Bruxelles.

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