Notificazioni: cosa succede se l’ufficiale è incompetente?

Redazione 15/01/18
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Notificazioni: quid iuris se l’ufficiale giudiziario è territorialmente incompetente?

Con l’ordinanza n. 179 dello scorso 8 gennaio, la seconda sezione della Corte di Cassazione ha rimesso al Primo Presidente, per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite, la questione relativa alla sorte delle notificazioni eseguite dall’ufficiale giudiziario territorialmente incompetente. Si tratta di una questione di massima e particolare importanza, per cui deve determinarsi se l’incompetenza dell’ufficiale determini la nullità, l’inesistenza ovvero la semplice irregolarità della notificazione.

L’orientamento maggioritario in giurisprudenza

Ad oggi, l’orientamento pressoché maggioritario registrato in seno alla giurisprudenza, ritiene che la notifica compiuta dall’ufficiale territorialmente incompetente sia nulla, ancorché non sia un’ipotesi contenuta tra quelle previste dalla legge quali cause di nullità delle notificazioni (art. 156 c.p.c.). Precisamente, si tratterebbe di una nullità sanabile mediante la costituzione in giudizio del destinatario.

Invero, non potrebbe parlarsi di inesistenza, in quanto tale patologia ricorrerebbe solo nei casi di attività che fuoriesce dalle funzioni del soggetto che la compie; ciò non può evidentemente sostenersi in questo caso.

Nella fattispecie posta al vaglio della Suprema Corte, in sede di gravame, il giudice aveva disatteso questo orientamento, ritenendo che le ipotesi di nullità sono solamente quelle previste dalla legge e che, comunque, nel caso concreto, la notifica era comunque avvenuta tramite posta e, dunque, il suo perfezionamento era stato accertato dall’operatore postale.

La Corte d’Appello sosteneva dunque che, l’incompetenza dell’ufficiale determinerebbe una sanzione meramente disciplinare o risarcitoria, in quanto le norme che regolano l’attività degli ufficiali giudiziari avrebbero carattere meramente organizzativo.

La notifica deve essere eseguita da soggetti qualificati

Nell’ordinanza di rimessione, la Suprema Corte richiama un precedente delle Sezioni Unite che, pronunciatesi in materia di notificazioni, ne individuavano gli elementi fondamentali. Tra questi, il compimento dell’attività da parte di soggetti qualificati, dotati dalla legge del potere di svolgere l’attività (SS.UU. n. 14916/2016).

Alla luce di tale principio, la seconda sezione della Suprema Corte ha ritenuto opportuno rimettere la questione al Primo Presidente, per fare chiarezza sulle conseguenze dell’attività di notificazione compiuta in violazione delle norme sulla competenza territoriale degli ufficiali.

Per approfondire, leggi anche La modifica alle notificazioni

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