Minorenni e web: il sexting minorile fenomeno in aumento

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Il termine sexting deriva dall’inglese e si compone di due parole, “sex”, che significa sesso  e “texting”m che significa messaggiare.
Con queste parole di solito si viole intendere lo scambio di messaggi, audio, immagini o video, in special modo attraverso smartphone o chat di social network, a sfondo sessuale o sessualmente espliciti, comprese immagini di nudi o di seminudi.
Negli anni recenti questo fenomeno si è molto diffuso anche tra i minorenni.
 Il sexting di per sé non è illecito, se è messo in atto da adulti consenzienti, ma lo diventa quando viene compiuto tra persone maggiorenni ma comprende una forma di estorsione o di vendetta, come nel caso di “revenge porn“ e nei casi nei quali nello scambio di foto o video hot sono coinvolti minorenni.

Indice

1. Il fenomeno del sexting tra gli adolescenti

Il sexting tra gli adolescenti è un fenomeno comune e rientra nel processo di costruzione e scoperta dell’identità degli stessi, frequente in questa fase della loro vita.
I mezzi attraverso i quali si esprimono sono cambiati e si sono evoluti nel corso del tempo.
 Il sexting nei minorenni può essere vissuto come una dimostrazione di amore e fiducia nei confronti del proprio partner, come un divertimento o come un modo per sentirsi grandi sia agli occhi degli altri sia di fronte a sé stessi.
 Questo perché, rispetto agli altri contesti, attraverso le tecnologie gli adolescenti si sentono più liberi di sperimentare e diventa più facile  mettersi in gioco anche con meno pudore.

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2. Il sexting minorile e la giurisprudenza

La creazione volontaria di immagini pedopornografiche da parte dei minorenni continua ad essere in rilievo nella giurisprudenza.
In un’ordinanza la terza sezione della Suprema Corte di Cassazione ha rimesso alle Sezioni unite la questione se il consenso del minorenne alla creazione di fotografie o video intimi che lo ritraggano (c.d. sexting), ad esclusivo utilizzo delle persone coinvolte e nel contesto di una relazione affettiva, escluda il reato di produzione di materiale pedopornografico.
 Una prima, importante, decisione sulla questione del sexting si è avuta con la sentenza delle Sezioni unite n. 51815/2018.
In quel provvedimento fu avallata la liceità del sexting primario, vale a dire, della creazione di materiali pedopornografici con il consenso del o della minorenne.
Non ci dovrebbe essere utilizzazione degli stessi se i materiali raffigurino un minorenne che abbia raggiunto l’età del consenso sessuale, fissata nei 14 o 16 anni, vengano destinati a un utilizzo strettamente privato e non conseguano a nessun genere di condizionamento, essendo scaturiti da  una sorta di libera scelta del minorenne stesso.
Al centro della questione si pone il concetto di non utilizzazione del minorenne, più che il suo consenso.
La presenza di questo elemento è essenziale.

3. Le conseguenze che si potrebbero verificare con il sexting minorile

Secondo savethechildren, è importante essere consapevoli delle conseguenze che il sexting minorile può avere.
Le immagini di nudo o sessualizzate non sono contenuti neutri, per questo è importante parlare delle possibili conseguenze legate a produzione, invio e condivisione di immagini di nudo.
 Il sexting minorile comporta determinate conseguenze.
 Le conseguenze del web
 Quando si perde il controllo delle immagini prodotte, la loro diffusione su web e social network è difficilmente gestibile.
In questi casi non si parla più di sexting ma di revenge porn, quando le immagini vengono ad esempio utilizzate da un o una ex partner a scopi vendicativi e con l’obiettivo di ledere la reputazione della persona ritratta, o di sextortion e cyberbullismo, vale a dire, la minaccia di diffusione del materiale foto o video, sempre con l’obiettivo di ledere la reputazione della persone ritratta.
Conseguenze legali
 Anche quando non c’è intenzione di danneggiare l’altra persone né di commettere un abuso online, come nei casi del revenge porn o della sextortion, non è escluso che i comportamenti tipici del sexting possano configurare reati connessi con la pedopornografia.
Secondo il nostro ordinamento il materiale scambiato in forma di sexting si declina come pedopornografico, quando se ne perde il controllo, anche in modo ingenuo.
Secondo il recente parere emesso del Comitato di Lanzarote del Consiglio d’Europa,  l’organismo che monitora l’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali, il sexting minorile  non costituisce un comportamento legato alla pedopornografia, se destinato esclusivamente all’utilizzo privato dei minorenni.
Il parere specifica però che gli stessi costretti a simili comportamenti dovrebbero essere affidati ai servizi di assistenza alle vittime e non devono essere perseguiti penalmente.
 Conseguenze emotive
 Sono relative all’affettività e in particolare al tema relativo al consenso.
La pressione dei pari, ricatti o minacce, questioni di autostima o il sentirsi in dovere nei confronti del proprio partner al fine di evitare il senso di colpa, possono rappresentare degli elementi che portano un minorenne o una minorenne a cedere a comportamenti che non rispettano i loro tempi o desideri.
A questo proposito, è importante che gli stessi abbiano gli strumenti necessari che consentano di leggere nel modo adeguato quello che vedono o sperimentano, anche quando si tratta della loro sessualità, ad esempio per definire i propri confini e riconoscere quando una richiesta esterna li supera.
I minorenni e le minorenni hanno il diritto di vivere la sessualità in base a dei tempi e dei modi adatti alla loro maturità e questo può avvenire se possono contare su conoscenze e competenze specifiche, in grado di orientarli e guidarli nelle loro scelte anche online.
L’educazione alla sessualità e all’affettività sono fondamentali, e hanno la finalità di prevenire forme di abuso e permettere ai minorenni e alle minorenni di effettuare scelte che migliorino la qualità della loro vita.

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Il volume si propone di offrire una panoramica della normativa nel particolare settore che riguarda il diritto minorile, con approfondimenti in ordine alle problematiche delle scelte dei genitori che si ripercuotono sulla vita dei figli. Nel manuale vengono affrontate le tematiche afferenti a quei diritti che affondano le radici nei principi della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Tali diritti vengono messi in serio pericolo quando padri e madri affrontano la fine del loro rapporto e dovrebbero mantenere un costruttivo rapporto genitoriale; purtroppo, invece, la realtà ci mostra quanto sia difficile preservare le relazioni familiari. Tale difficoltà è stata recepita anche dall’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza che nella neonata “Carta dei diritti dei figli nella separazione dei genitori” prevede in apertura il diritto dei figli di continuare ad amare ed essere amati da entrambi i genitori e di mantenere i loro affetti. Secondo tale documento, bambini e adolescenti hanno il diritto di essere informati e aiutati a comprendere la separazione (o fine del rapporto) dei genitori, il diritto di essere ascoltati e quello di ricevere spiegazioni sulle decisioni che li riguardano, per giungere poi all’individuazione dei diritti come quello all’ascolto e alla partecipazione, del diritto a preservare le relazioni familiari, a non essere separati dai genitori contro la propria volontà, a meno che la separazione non sia necessaria nell’interesse preminente del minorenne. Ciò premesso, è doveroso evidenziare che i principi che regolano il diritto minorile sono materia d’interpretazione da parte dei magistrati, ma la loro conoscenza è necessaria anche nella formazione degli avvocati e in coloro che operano in questo settore.Cristina Cerrai, Avvocato in Livorno, patrocinante in Cassazione, ha una formazione specifica nell’ambito del diritto di famiglia e dei mi- nori. Ha ricoperto il ruolo di Coordinatore Nazionale dell’Osservatorio di Diritto di Famiglia e dei Minori della Giunta A.I.G.A. Attualmente, in qualità di Consigliera di Parità della Provincia di Livorno, è responsabile del centro di ascolto antiviolenza “Sportello VIS”.Stefania Ciocchetti, Avvocata formata nel diritto di famiglia, si occupa di mediazione familiare dal 1995; componente Comitato degli Esperti della Scuola di Aggiornamento c/o Fondazione Scuola Forense Barese; componente Commissione Famiglia c/o COA Bari, nomina a componente Consiglio Distrettuale di Disciplina (distretto di Corte Appello Bari) per il prossimo quadriennio.Patrizia La Vecchia, è avvocato in Siracusa con una formazione specifica nell’ambito del diritto civile ed in particolare del diritto di famiglia e dei minori; già relatrice in numerosi convegni e corsi di formazione in materia di tutela dei minori e violenza alle donne; già componente dell’osservatorio del Diritto di famiglia dell’AIGA, autrice e curatrice di diverse pubblicazioni in materia di diritto di famiglia e minorile. Oggi Vicepresidente della Sezione di Siracusa.Ivana Enrica Pipponzi, Avvocata cassazionista, ha una formazione specifica nell’ambito del diritto di famiglia e dei minori. A seguito della sua provata esperienza specifica, ha ricoperto le cariche di componente dell’Osservatorio Nazionale di Diritto di Famiglia e dei Minori di AIGA, di responsabile nazionale del Dipartimento “Diritto di Famiglia e Persone” e di coordinatrice del Dipartimento “Persona e Tutela dei Diritti Umani” della Fondazione AIGA “Tommaso Bucciarelli. Già Commissaria Regionale per le Pari Opportunità della Regione Basilicata, è l’attuale Consigliera Regionale di Parità per la Basilicata. Coautrice di numerosi volumi editi dalla Maggioli Editore in materia di Diritto di famiglia, dei minori e Successioni.Emanuela Vargiu, Avvocato cassazionista, formata nel diritto civile ed amministrativo; da dieci anni patrocinatore di cause innanzi alle Magistrature Superiori, esercita la professione a Cagliari. È autrice di diverse pubblicazioni giuridiche in materia di Diritto di famiglia e successioni.Contenuti on line L’acquisto del volume include la possibilità di accedere al sito https://www.maggiolieditore.it/approfondimenti, dove sono presenti significative risorse integrative, ovvero il formulario, in formato editabile e stampabile, la giurisprudenza e la normativa di riferimento. Le indicazioni per effettuare l’accesso sono all’interno del volume.

Cristina Cerrai, Stefania Ciocchetti, Patrizia La Vecchia, Ivana Enrica Pipponzi, Emanuela Vargiu | Maggioli Editore 2019

Dott.ssa Concas Alessandra

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