Mercato del lavoro e Mezzogiorno, firmato un protocollo d’intesa

Redazione 05/12/13
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Lilla Laperuta

Il 3 dicembre è stato firmato il protocollo tra Ministero del lavoro e regioni del meridione al fine di impiegare in modo coordinato, e nel rispetto delle specificità regionali, tutti gli strumenti per combattere la disoccupazione e promuovere l’autoimprenditorialità. Obiettivo del Ministero del lavoro è quello di aiutare i giovani a inserirsi nel mercato del lavoro, favorendo la transizione dal mondo della scuola e dell’università, semplificando e valorizzando strumenti già a disposizione, come apprendistato e tirocinio.

Fra le finalità intese da realizzare sono indicate le seguenti:

a) aumentare la capacità di retention del sistema formativo ed evitare la fuga prematura dal sistema stesso, che crea giovani privi anche di competenze culturali di base fondamentali per accedere al mercato del lavoro;

b) attuare politiche che favoriscano le opportunità formative per i giovani che hanno lasciato gli studi in modo da garantire quella compensazione della scarsità di conoscenze strettamente teoriche con altre, magari, più tecnico-professionali;

c) diminuire il fenomeno dell’over education frequente nelle regioni del Mezzogiorno, cercando di favorire lo spostamento delle scelte formative dei giovani verso percorsi che assicurino maggiori opportunità lavorative;

d) potenziare progetti comuni di istruzione e tirocinio scuola – impresa;

e) potenziare i servizi all’impiego erogati a favore degli studenti e le attività di orientamento e di job placement;

f) potenziare le attività di sostegno all’auto – imprenditoriale dei laureati e agli spin off accademici;

g) promuovere lo start-up di imprese giovanili e l’autoimpiego quale modalità di accesso al lavoro;

h) contribuire a dare tempestiva ed efficace attuazione a decorrere dal 1° gennaio 2014, alla cosiddetta “Garanzia per i giovani” (Youth Guarantee) con i seguenti obiettivi: 1) facilitare la transazione scuola 2) migliorare il matching tra domanda e offerta di lavoro 3) aumentare l’occupazione giovanile.

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