Manovra economica 2011: tagli agli enti locali, ma non subito

Redazione 30/06/11
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Le ultime bozze della manovra oggi al vaglio del Consiglio dei Ministri prevedono un contributo di regioni, comuni e province per circa 3,5 miliardi nel 2013 e per 5,5 nel 2014. In salvo gli enti virtuosi. Stangata sulle banche, tassati anche i Suv

 

Articolo di Giuseppe Manfredi tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it

 

Tagli a regioni ed enti locali per 9 miliardi di euro nel biennio 2013-2014. È prevista, però, una norma che salvaguarda dai tagli i comuni più virtuosi. È quanto prevede, secondo quanto riferiscono fonti governative, la bozza aggiornata della manovra correttiva che va oggi all’esame del Consiglio dei ministri insieme con la delega per la riforma fiscale. Regioni, comuni e province contribuiranno per circa 3,5 miliardi nel 2013 e per 5,5 nel 2014. Non è ancora stata però stabilita la ripartizione dei tagli. In arrivo anche l’imposta di bollo dello 0,15% sulle transazioni finanziarie anche se non è escluso che la misura possa poi finire nella delega fiscale. “L’imposta – si legge nel testo – è determinata applicando l’aliquota dell’1,5 per mille sul valore delle transazioni”. L’imposta, si legge ancora nella bozza della manovra, si applica “alle transazioni aventi ad oggetto strumenti finanziari concluse nel territorio dello Stato per il tramite delle banche e delle imprese di investimento abilitate all’esercizio professionale nei confronti del pubblico dei servizi” e di alcune “attività di investimento”. L’imposta non è invece dovuta “per le transazioni aventi ad oggetto titoli di Stato e per quelle relative a titoli mediante i quali è acquisito o integrato il controllo o il collegamento ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile”. Con decreto del Ministro dell’economia e finanze sono stabilite le modalità di applicazione e con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate sono stabiliti gli adempimenti e le modalità per il versamento dell’imposta. Sempre in tema finanziario, in arrivo la tassazione separata con aliquota al 35% sull’attività di trading svolta dalle banche. In sostanza, il risultato complessivo netto derivante dalla gestione delle attività detenute per la negoziazione diverse dai titoli di debito e le quote Oicr (Organismi d’investimento collettivo di risparmio) è tassato al 35%. In arrivo la sovratassa per le auto più potenti che scatterà già da quest’anno. A partire dal 2011 “per le autovetture e per gli autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose è dovuta un’addizionale erariale della tassa automobilistica” che si applicherà “per ogni chilowatt di potenza del veicolo superiore a 125 chilowatt”. In caso di mancato o insufficiente versamento dell’addizionale scatterà la sanzione pari al 30 per cento dell’importo non versato. In arrivo infine sanzioni penali per le scommesse sportive o non sportive in mancanza di autorizzazione o licenza. Sono previste multe fino a 50mila euro e la reclusione fino a sei anni. “Chiunque esercita, anche a distanza, in qualunque modo, attività di scommesse, sportive o non sportive, anche come intermediario di terzi, in mancanza della prescritta autorizzazione o licenza ovvero con autorizzazione o licenza inefficace – si legge nel testo – è punito con la reclusione da tre a sei anni e con la multa da venti a 50mila euro. La stessa pena è applicata a chiunque, privo della suddetta autorizzazione o licenza, svolge in Italia qualsiasi attività organizzata al fine di accettare o raccogliere o comunque favorire l’accettazione o in qualsiasi modo la raccolta, anche per via telefonica o telematica, di scommesse di qualsiasi genere da chiunque accettati in Italia o all’estero”. Il provvedimento prevede anche il finanziamento della social card con gli introiti da gioco: un importo pari a una percentuale ancora non definita “delle spese annue sostenute per la pubblicità dei prodotti di gioco” sarà destinato “al finanziamento della carta acquisti finalizzata all’acquisto di beni e servizi a favore dei cittadini residenti che versano in condizione di maggior disagio economico”.

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