Manovra 2018, quali sono le novità più importanti?

Redazione 26/10/17
Scarica PDF Stampa
Continuano al governo i lavori per la Legge di Bilancio 2018, la manovra di fine anno che stabilisce tutte le novità economico-fiscali più importanti dei prossimi dodici mesi. Entro la fine di dicembre la manovra dovrà completare il suo iter parlamentare ed essere approvata definitivamente: mentre attendiamo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, vediamo quali sono le più importanti novità introdotte nel testo negli ultimi giorni e cosa dovremo aspettarci per il prossimo anno.

 

Niente aumento dell’Iva nel 2018

Per prima cosa, una buona notizia: il primo ministro Gentiloni ha promesso che la Legge di Bilancio non porterà a un aumento dell’Iva per il prossimo anno. Si tratterà insomma di una “manovra snella” che eviterà il rincaro di tasse e imposte e scongiurerà il pericolo dell’attivazione delle famigerate clausole di salvaguardia europee.

Ricordiamo che le clausole di salvaguardia prevedevano che, in assenza di determinati requisiti economici, l’aliquota Iva del 10% sarebbe dovuta aumentare nel 2018 dell’1,5%, e poi dell’1% nel 2019 e di un ulteriore 1% nel 2020. L’aliquota Iva del 22% sarebbe invece dovuta passare addirittura al 25% dall’anno prossimo, per poi aumentare di un ulteriore 0,4% nel 2019 e ridursi dello 0,5% nel 2020. Niente di tutto questo succederà nel 2018, perché il governo è riuscito a recuperare in bilancio le risorse necessarie per rassicurare l’Europa.

 

Volume consigliato:

 

Sgravi per le assunzioni dei giovani

Saranno sicuramente in Legge di Bilancio anche delle misure volte a favorire l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. La proposta principale in questo senso è quella di concedere uno sgravio sui contributi del 50% per un triennio per tutti i contratti a tutele crescenti attivati con lavoratori under-35. Dal 2019, però, la misura sarà ristretta alle sole assunzioni dei giovani sotto i 29 anni. Da notare anche come lo sgravio non potrà essere comunque superiore ai 3mila euro annui per lavoratore.

L’incentivo sale addirittura al 100% delle contribuzioni per tutte le assunzioni di giovani disoccupati nelle Regioni del Sud, di studenti in alternanza o apprendisti e di under-35 “Neet” (ossia non impegnati in studio, lavoro o formazione).

Il rinnovo dei contratti degli statali

Arriva finalmente il punto anche sul rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici, atteso da anni, che sbloccherà una situazione diventata ormai in molti casi insostenibile. I dipendenti della pubblica amministrazione centrale riceveranno non solo nuovi contratti, ma anche il tanto promesso aumento medio in busta paga di 85 euro al mese. La misura coinvolgerà non solo gli enti locali, ma anche le Regioni e l’intero settore della sanità pubblica. Importante: l’aumento dello stipendio non andrà in ogni caso a inficiare il diritto dei lavoratori al bonus di 80 euro a suo tempo promesso dal premier Renzi.

Il Reddito di inclusione

Diventerà effettivo con la Legge di Bilancio anche il nuovo Reddito di inclusione (Rei), il sostegno economico alle famiglie più povere studiato per aiutare i cittadini a uscire dallo stato di indigenza e rientrare nel mondo del lavoro. L’importo dell’assegno varierà di caso in caso, ma sarà compreso tra i 190 euro al mese per i single e i 490 euro delle famiglie con più di due figli a carico.

Si partirà, tuttavia, con una platea piuttosto ristretta. Tra le condizioni per la concessione del Reddito di inclusione non vi sono infatti solo dei requisiti economici (indice Isee non superiore a 6mila euro, patrimonio immobiliare inferiore a 20mila euro), ma anche specifici requisiti di condizione della famiglia: nel 2018 potranno ricevere l’assegno solo i nuclei familiari con figli minorenni, donne incinte, componenti disabili e disoccupati ultra 55enni.

Rottamazione bis e split payment

La manovra di fine anno, tramite il Decreto fiscale collegato, prevede anche importanti misure per i contribuenti. La nuova rottamazione delle cartelle esattoriali, innanzitutto, estende la definizione agevolata a chi è decaduto dalla precedente rottamazione per non aver versato le rate di luglio e settembre, a chi è stato escluso per il mancato pagamento dei precedenti piani di dilazione, e a tutti i carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio al 30 settembre 2017.

Il Decreto fiscale prevede poi l’estensione della scissione dei pagamenti Iva (c.d. “split payment”), oltre che alle società controllate dai Ministeri e dagli enti territoriali, anche agli enti pubblici economici nazionali e locali, alle fondazioni partecipate da amministrazioni pubbliche e alle società controllate direttamente o indirettamente dalle amministrazioni pubbliche.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento