L’omogenitorialità tra passato e situazione attuale

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L’omogenitorialità è il legame, di diritto o di fatto, tra uno o più bambini, sia figli biologici sia adottati, e una coppia omosessuale.
Il termine omoparentalità, composto di “omo” e “parentalità” e utilizzato come sinonimo, è un calco approssimativo dell’inglese homoparentality, che a sua volta è un composto di parent che significa “genitore”.

Indice

1. I metodi disponibili

Per una coppia omosessuale sono disponibili diversi metodi per ottenere un figlio, soggetti alle varie legislazioni nazionali, per le quali in alcuni paesi è possibile ricorrere a uno o più di questi metodi, mentre in molti altri per una coppia omosessuale è impossibile avere legalmente un figlio proprio.
 Adozione
 L’adozione da parte di coppie omosessuali è legale in gran parte dell’America del Nord e del Sud e in quasi l’intera Europa occidentale.
Nel resto del mondo la maggior parte delle legislazioni non la permette.
In alcuni stati è consentito da parte di un omosessuale adottare il figlio del proprio partner, ottenuto in una precedente relazione eterosessuale, questa possibilità passa sotto il nome di adozione del configlio, in inglese stepchild adoption.
 Una disapprovazione all’adozione da parte delle coppie omosessuali fa leva sul fatto che in paesi come l’Italia le coppie che richiedono l’adozione sono molto maggiori rispetto al numero dei bambini adottabili e le richieste andrebbero a congestionare un sistema saturo. 
 Surrogazione di maternità
 La surrogazione di maternità è una pratica controversa e vietata in molti paesi, che consiste nell’inseminazione di una donna, esterna alla coppia omosessuale, che affronta la gestazione e il parto per poi concedere la parentalità alla coppia omosessuale, che si prenderà carico del figlio dal momento della sua nascita.
Questo metodo è a volte indicato con la formula “utero in affitto”, a sottolineare una natura commerciale del contratto tra la madre biologica e i genitori adottivi.
Nonostante questo, alcuni paesi permettono la maternità surrogata “altruistica”, vale a dire, senza compenso per la gestante, o di solito, se la donna sia parente di uno dei genitori adottivi.
 Inseminazione
 Le coppie lesbiche possono ricorrere direttamente all’inseminazione di una delle due partner grazie a un donatore di sperma.
Il materiale spermatico del donatore viene introdotto nell’apparato riproduttore della madre attraverso uno dei diversi metodi disponibili.
I principali sono l’inseminazione intrauterina e quella intracervicale.
 Nel caso nel quale la semplice inseminazione artificiale non sia sufficiente, per infertilità della genitrice, è possibile ricorrere alle altre tecniche utilizzate anche dalle coppie eterosessuali, come la fecondazione in vitro con trasferimento dell’embrione.
Una variante di questo metodo, pensato per aumentare il coinvolgimento di entrambe le genitrici rispetto alla semplice inseminazione artificiale, si chiama Reciprocal IVF e consiste nella fecondazione in vitro di un ovulo di una delle due donne, che viene poi impiantato nell’utero dell’altra, in modo che nella coppia una donna svolga il ruolo di donatrice dell’ovulo, e l’altra di gestante.
 Situazioni non regolamentate
 Anche dove la genitorialità delle coppie omosessuali non è consentita dalla legge, molte persone omosessuali sono genitori, ad esempio nel caso di figli avuti prima del coming out.
In alcuni casi i figli vivono nella casa del genitore omosessuale.
Alcuni omosessuali si uniscono in un matrimonio tradizionale per desiderio di famiglia o per ragioni spirituali.
In alcuni casi, i figli non sanno di avere un genitore omosessuale.
 Considerazioni sulla legislazione
 Il riconoscimento legale delle possibilità delle coppie omosessuali di accedere alla genitorialità viene considerato un diritto delle coppie omosessuali, e richiesto dalle associazioni della categoria. Al contrario, le associazioni di stampo conservatore rifiutano questo genere di riforme avanzando spesso l’argomento del diritto dei minorenni all’avere una mamma e un papà, contrapposto  al diritto all’avere figli da parte della coppia.
Nonostante questo, l’argomento giuridico cardine che legittima, sia a livello giurisdizionale sia legislativo, l’adozione da parte di coppie omosessuali è legato al concetto del child best interest (il migliore interesse del figlio) all’avere due figure genitoriali stabili.
Secondo le organizzazioni per i diritti delle coppie omosessuali questo del diritto dei bambini ad avere due genitori etero è un argomento viziato, perché le ricerche accreditate presso la comunità scientifica evidenziano che i minorenni hanno in primo luogo bisogno di avere come genitori persone che si prendano cura di loro senza riserve ed in modo adeguato al di là del genere o sesso di appartenenza.
Le coppie omosessuali non vantano più diritto di quelle eterosessuali all’avere dei bambini in adozione, ma rivendicano quello di non essere escluse a priori da una simile possibilità perché sono omosessuali.
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2. Gli effetti sui figli

Esiste un largo consenso nella comunità scientifica sul fatto che, in sintesi, i genitori omosessuali sono in media altrettanto adeguati delle coppie eterosessuali, vale a dire, che i figli di coppie omosessuali dimostrano lo stesso adattamento emotivo, comportamentale e sociale degli altri.
 Evidenze scientifiche
 Numerosi studi condotti dall’American Psychological Association,American Psychiatric Association, American Academy of Pediatrics e altri gruppi di studio non hanno evidenziato differenze negli effetti dell’omogenitorialità rispetto alla genitorialità eterosessuale, neanche in relazione alle dinamiche interne alla coppia dopo l’arrivo dei figli.

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